mercoledì, settembre 06, 2006

Errori genetici


Uomini. Vi rivelo una sconvolgente verità sulle modelle. Le modelle, pur appartenendo all'insieme dell'universo femminile, sono pure anomalie statistiche. Nelle curve gaussiane si trovano sulla coda destra, sono degli sbagli genetici. Quindi è totalmente inutile che fissiate i vostri standard su quelle. Voi nella curva gaussiana siete più o meno sulla mediana. Loro, isolate in splendida solitudine statistica sulla loro coda semideserta, non riescono nemmeno a vedervi, a voi, stipati lì sulla collinetta della media insieme ad una moltitudine indistinta di sbavanti uomini comuni. E' inutile, vi dovete rassegnare. Se non ci siete anche voi, su qualche coda statistica (preferibilmente sulla coda della gaussiana del reddito medio pro capite. Dalla parte giusta, però) abbassate il tiro e riscoprite le virtù della donna media, che per quanto media è sempre più sorprendente di un equivalente maschile.

venerdì, agosto 11, 2006

Buio


Nel buio non ci sono percorsi prefissati, nel buio puoi guardare ovunque, immaginare sentieri improbabili, solidificare ipotesi credibili o costruire incubi magnifici. Il paracadute del buon senso è rimasto piegato nelle tasche del giorno, sei a mollo nella tua mente senza filtri che ripercorre in loop tutti i singoli eventi degli ultimi sei giorni, senza tregua, con patologica minuzia e logica tentatrice.

Le verità si alternano in un gioco caleidoscopico a mille dimensioni, ombre e minacce ti spingono dentro a sensi vietati che intrappolano la mente. I pensieri si muovono più fluidi e veloci ma assumono proporzioni ingestibili, di una lucidità incontenibile in cui perdi il senso della ragione.
Delle ragioni.

E’ un giorno nuovo e sei già stanca.

venerdì, luglio 28, 2006

Cento pizze cento facce

Volete assistere in diretta a un reality show ti stampo gastronomico?
Andate a mangiare a mezzogiorno da Cento Pizza. Si tratta di una pizzeria apparentemente innocua con ameno gazebo all’aperto su graziosa piazzetta in zona Statale.
Dovete solo sedervi ad un tavolo ed attendere, con fiducia. A poco a poco emergeranno i godibilissimi personaggi che come da copione popolano anche questo reality.
Il mio preferito è Felipe, colombiano tuttofare che, unico in un gruppo di camerieri platealmente ignavi, scodinzola veloce tra i tavoli, rivolgendosi ai clienti con aria sorniona in accento stretto di Bogotà, avvallando la nota teoria che ogni italiano capisce lo spagnolo. E in fondo pizza si dice pizza un po’ ovunque
Felipe è il personaggio più presente, perché gli altri appaiono in modo erratico per lo più per farsi una sigarettina a bordo gazebo discutendo allegramente delle abitudini alcoliche dei loro colleghi.
Tra le comparse la mia preferita è Ernesto, il cameriere più bello del mondo, che vanta una fiera somiglianza con il grande che guevara, di cui condivide, sospetto, la nobiltà d’animo. Difende infatti a spada tratta l’Ubriaco sostenendo che ognuno è libero di fare ciò che vuole della propria vita, incluso venire a lavorare ogni santo giorno ciucco tradito. Beh.
Ecco, con Ernesto ho un po’ di problemi di comunicazione, dal momento che, come accade con ogni uomo che mi soggioga esteticamente, non riesco a guardarlo mentre ci parlo, quindi mi rivolgo a paola mentre gli chiedo cosa c’è nel pollo messicano. Questo complica un po’ le ordinazioni, ma svaga notevolmente i miei commensali.
Gli altri personaggi che popolano il nostro reality, il Bullo, l’Ubriaco (vedi sopra), l’Ariano (l’unico esemplare di Tedesco che fa il cameriere in Italia), sono più che altro apparizioni fuggevoli e rumorose che si chiamano e si lanciano epiteti da un lato all’altro del locale, fregandosene bellamente della presenza dei clienti che tra una focaccia alla bufala e un caffè shakerato sono ormai completamente assorbiti dalle storie di vita di questa compagine di uomini fatti di onore alcol fumo e parolacce in lingue assortite.
Immancabile.

venerdì, luglio 21, 2006

Test sotto l'ombrellone


Mi ha sempre interessato la psicologia, come dimostra il mio conclamato feeling con gli uomini disturbati. Stavo testando il nuovo Google Scholar, che compie ricerche all'interno di testi accademici e ho trovato il risultato che vedete qui sotto. Se manifestate 5 o più dei sintomi sotto citati, allora appartenete alla categoria patologica che ho ricercato (e che dovete indovinare). Casualmente tutti e nove i sintomi sono parte preponderante dei miei tratti caratteriali.
1. sforzi disperati di evitare un reale o immaginario abbandono
2. un quadro di relazioni interpersonali instabili ed intense, caratterizzate dall’alternanza tra gli estremi d’iperidealizzazione e svalutazione
3. alterazione dell’identità: immagine di sé e percezione di sé marcatamente e persistentemente instabili
4. impulsività in almeno due aree che sono potenzialmente dannose per il soggetto, quali spendere, sesso, abuso di sostanze, guida spericolata, abbuffate
5. ricorrenti minacce, gesti, comportamenti suicidari o comportamento automutilante
6. instabilità affettiva dovuta a marcata reattività dell’umore (p. es. episodica intensa disforia, irritabilità o ansia che di solito durano poche ore e soltanto raramente più di pochi giorni)
7. sentimenti cronici di vuoto
8. rabbia immotivata e intensa o difficoltà a controllare la rabbia (p. es. accessi di ira, rabbia costante, ricorrenti scontri fisici etc.)
9. ideazione paranoide o gravi sintomi dissociativi transitori, legati allo stress.

giovedì, luglio 20, 2006

tanti compleanni e troppe feste

quando una donna smette di sentirsi speciale è facile che incappi in un uomo ordinario.
è uno spostamento quasi impercettibile, lento. è un viaggio che ha ad un estremo il sentire che quello che un uomo fa per te è dovuto e all'altro estremo la consapevolezza che quello che un uomo non fa per te o fa contro di te è accettabile.

lungo il Cammino trovi un amico, il Cinismo, che ti aiuta a rivedere la tua visione delle persone.
parti sentendo che sei unico per il destino. immagini che la gente sia tutta potenzialmente ricca di scoperte e che possa servire alla tua esperienza personale. apertura opportunistica al mondo, che di fatto è lì per te. quella sensazione di sentirti fuori posto (ovunque) che ti accompagna dalla nascita la ribalti a tuo favore, impari a sentirti unico e per questo interessante (ovunque). abbracci l'idea di Pasolini, che Cultura è riuscire a parlare con chiunque.

poi il Cammino, irto di ostacoli falsità regole semplificazione conformismo, a cui la tua Specialità non ti sottrae per diritto naturale, ti instilla il ragionevole dubbio che questa storia della unicità sia tutta una sòla è che in realtà sei una persona abbastanza mediocre.
continui a sentirti fuori luogo ovunque, ma rivedi un attimo Pasolini e in fondo decidi che puoi rinunciare alla Cultura.
la gente inizia a perdere quel fascino dell'ignoto, emergono pochi individui che riconosci subito perchè per stare bene nel mondo devono stordirsi in qualche modo, con la comicità, l'ironia, il cinismo o l'alcol.
in fondo stai bene, in un equilibrio altalenante tra luce ottimismo solarità e buio noia rifiuto.
duro è il momento in cui ti rendi conto che la persona che ti sta accanto non si deve stordire per stare bene in mezzo a quello a cui tu ormai sei impermeabie, perchè quello lì è il suo mondo.

mercoledì, luglio 05, 2006

RI-VINCITA!!!


Da quanto aspettavo questa partita!!!. Qualcosa come 24 anni? Esattamente così, una sofferenza mortale per 115 minuti e poi la CATARSI, due goal da guardare all’infinito negli ultimi 5 minuti dei supplementari, contro una Germania che gioca in casa e 60,000 tifosi che da quando ci hanno fischiato l’inno ho iniziato a detestare. Hanno fischiato tutto il tempo, bei polmoni, e poi improvvisamente hanno iniziato a piangere. Volubili.

Li abbiamo, li hanno, ricoperti di guano, nelle scorse settimane, scandali calcistici, pregiudizi, epiteti, delusioni, e a loro sono girate, è chiaro, si vedeva da come cantavano l’inno, tranquilli, orgogliosi, con accennati sorrisini agli angoli della bocca, come se sapessero che quella era la loro notte.

Una squadra che è risorta improvvisamente lasciandoci innamorati urlanti e lacrimanti di gioia. Era dal 1982 che non vedevo un gruppo così unito, è la prima volta che sento ogni giocatore parlare di NOI, ogni volta che gli chiedono qualcosa di LUI, parla di gruppo, non si esalta, sta tranquillo, dice (Materazzi): “guarda che non abbiamo ancora vinto niente”, e “fanno bene i tifosi a festeggiare, si devono sfogare di tutto il brutto che hanno dovuto subire, noi non possiamo, abbiamo ancora da giocare” (Buffon).

Finalmente una squadra dove giocano tutti, 120 minuti di corsa in ogni angolo del campo di Gattuso; Cannavaro e Zambrotta i gladiatori, Buffon “subito santo” (diceva uno striscione), Pirlo e Gilardino lì a servire due goal fantastici, Del Piero e Grosso che hanno fatto vedere a tutti, soprattutto alla squadra avversaria, minacciosa senza estro, che tecnica cuore fantasia e coraggio mettono insieme la Storia Italiana. E Lippi, uomo ruvido e diretto, con una lungimiranza (e un fondello) ammirevoli. E tutti gli altri, dal primo all’ultimo hanno fatto la loro parte, mai lamentosi, mai a terra a grattarsi la schiena sul prato, mai polemici, mai rancorosi, ma incazzati e orgogliosi si.
Ieri ho visto gli Italiani che vorremmo essere, sempre, in tutto. GRAZIE!!!

lunedì, giugno 26, 2006

E' ufficiale

IL CALCIO ITALIANO E' MORTO

martedì, giugno 20, 2006

Delta negativo

Per qualsiasi ragione, in qualsiasi circostanza, anche dietro minaccia o sotto ricatto, non utilizzate mai, mai MAI Delta come compagnia aerea. MAI!!!

venerdì, giugno 09, 2006

Lampedusa

Immaginate uno scoglio affiorante in mezzo al mare, uno scoglio enorme brullo e roccioso, con poche costruzioni spartane e qualche dammuso pietroso immerso in un paesaggio stepposo. Questa è la prima impressione che avete arrivando a Lampedusa.
Immaginate di imboccare a piedi una discesa ciottolosa e polverosa, sconnessa e instabile, un po’ una metafora geologica delle nostre esistenze, e di arrivare, dopo una decina di minuti, su un pianoro a strapiombo sul mare. Di li se vi affacciate appena appena sarete in grado di capire cosa significa l’aggettivo mozzafiato, vi troverete a fissare a mascelle cascanti e con gli occhi lucidi una piscina naturale di acqua marina azzurro acquamarina (e beh…), abbracciata da un golfo di sabbia bianca e fine larga almeno 400 metri delimitato a sinistra da un isolotto affollato di gabbiani, detto isola dei conigli (e beh…) e a destra da un promontorio roccioso.
In un posto del genere chi ci potete trovare? Tartarughe che nidificano, gabbiani che svolazzano, melchiorre il cubista lampedusano esperto in capperi sotto sale, massimo ciavarro che vi illuminerà sul nome dei venti, un uomo fiorentino che inventa nomi femminili bizzarri, e naturalmente, se siete proprio proprio fortunati, il mio amico stefano.

giovedì, maggio 25, 2006

Non si può che girarsi o succhiarsi i pollici

Per la prima volta credo di aver finalmente capito cosa prova una mamma, a parte il mal di pancia e il vomito. Ho visto mia figlia, alta 18 centimetri (ebbene si, è femmina, come il mio ginecologo rabdomante aveva previsto), sbadigliare (certo non è proprio un luna park lì dentro), massaggiarsi il collo e succhiarsi il pollice di fronte ai miei occhi sbalorditi, dentro la mia pancia.
M'ha preso la sindrome della mamma zuccherosa.

mercoledì, maggio 24, 2006

Cristiana e Daniela


C’è qualcosa che mi rende felice nella mia vita, anzi tante, ma questa mi raggiunge di rado, e vale la pena di dirla.
Ho due amiche, Cristiana e Daniela, loro all’inizio erano amiche mie, tra di loro non si conoscevano, anzi un po’ si schifavano, poi hanno iniziato una danza di avvicinamento cauto e ineluttabile, e al mio ritorno da Londra le ho ritrovate vere amiche.
Le mie amiche non sono come le altre femmine. Non sono oche, gattemorte, vanitose, smorfiose, false come le donne amiche spesso sono.
Tutti gli altri difetti li hanno, come me.
Ci vediamo poco, ma io amo incontrarle di sabato, verso mezzogiorno, per pranzo. Intorno ad una piccola tavola apparecchiata si discute con gioia.
Parliamo di noi, e qualche volta di uomini. Parliamo del matrimonio di Daniela, parliamo della mia pancia, delle idee imprenditoriali di Cristiana, gioie e dolori.
Daniela si lamenta del servizio e delle mie braccia magre, Cristiana alza gli occhi al cielo e io rido.
Tutto regolare. Ho bisogno di loro per ricordarmi che la nostra vita in fondo si può riassumere tra un insalata di polpo e un caffè macchiato. Raccontata così è leggera, e sembra quasi speciale.

lunedì, maggio 15, 2006

Germi

In Liguria a maggio sembra che tutto il mondo sia impegnato in un’unica attività: riprodursi. La natalità zero italiana trova una confutazione plateale in un luogo dove l’età media sarebbe inferiore agli 8 anni se non fosse per le nonne che accompagnano le pericolose creature motorizzate (il lungomare è affollato di macchinine elettriche e biciclettine guidate da microbi in caschetto e nike misura 32) .

I bambini sono chiaramente già dei piccoli animali, come d’altra parte le bambine mostrano il gene della zoccolaggine già dalla culla.
Osservo con tenerezza un marmocchio sui 7 anni che arrivando in bicicletta da un carruggio si avvicina alla mamma e le mostra orgoglioso uno stupendo fiore di magnolia giallo.
- Guarda mamma, l’ho trovato sulla strada
- O, Mattia, che meraviglia!
Il bambino, beccatosi ormai il complimento, prende il fiore, e con una violenza inaudita tenendolo per il gambo inizia a sbatterlo sul pavimento facendo strage di petali e polline .
Poi monta in sella di fronte agli occhi inorriditi della madre e torna e fare il teppista coi suoi compagni di merende.

Gli uomini sono strani, e non migliorano crescendo.
Meditando sulla scarna mascolinità del violentatore di magnolie osservo sul tavolino vicino al mio un ragazzo che con lussuria scarta un cartoccio di focaccia superunta e staccandone delle strisce fa la zuppetta nel cappuccino, raccogliendo con cura religiosa la schiumetta sui bordi.

Alzo gli occhi al cielo rassegnata e mi rifugio nel mio gelato, grazie a dio a celle ligure esiste ancora il gusto malaga.

giovedì, maggio 04, 2006

Riapparizioni e mutazioni


Sono tornata, con meno nausea e più pancia.
Ho scoperto che la maternità colpisce le donne come un evento devastante, a volte inopportuno, spesso incomprensibile per il proprio stesso corpo.
In ogni caso, non voglio diventare come una di quelle gestanti che a tre mesi, ancora magre come fusi, già circolano con tuta, scarpe da ginnastica e fasce di seta nei capelli.
Io rimango fedele al tacco 10, fnchè la forza di gravità me lo consente. E per favore, se inizio a parlare di tecniche di parto sparatemi in fronte.
Voglio solo dare un aggiornamento veloce su un fatto curioso che non è una leggenda metropolitana ma una seria bizzarria biologica. Le voglie.
Le mie riguardano al momento: acqua tonica a fiumi, yogurt alla prugna, sedano e maionese, pancarrè con emmenthal e peperoni sottaceto, pollo al curry. Ma esse sono mutevoli e imprevedibili.
Non sopporto più: succo di frutta all'albicocca. Prosciutto cotto. Biscottini da tè.
Ho altre voglie, che non posso rivelare in una sede pubblica.

venerdì, aprile 07, 2006

Dirigibile

Stamattina mentre prendo il taxi verso il mio appuntamento bi-quotidiano con la sofferenza, alzo gli occhi al cielo (come una martire vera), e cosa vedo svettare sopra alla mia testa confusa? un dirigibile blu, su cui chiaramente appare il monito "VOTA" seguito da un simbolo.
Essendo io cieca, e in più rimbambita da dosi massicce di Plasil a spasso per il mio corpo, non ho avuto modo di capire cosa il simbolo rappresentasse.
Rimarrò per sempre con la curiosità di sapere chi, da lassù, mi si intimò di votare.
Ma qualcuno deciderà chi votare in base agli imperativi di un dirigibile?

martedì, aprile 04, 2006

Ricordi del liceo


Eravamo al liceo, traducevamo Orfeo ed Euridice, versione latino-italiano. Il mio compagno, Massi, arrivò incolume fino all’ultima strofa (era bravo, lui) finchè giunse l’”aer”….
Ecco qui uno stralcio della versione, dai bei tempi andati:

“Orfeo, presa così per mano la sua sposa iniziò il suo cammino verso la luce ma durante il viaggio, un sospetto cominciò a farsi strada nella sua mente pensando di condurre per mano un'ombra e non Euridice.
Dimenticando così la promessa fatta [ovvero quella di non voltarsi verso Euridice, o l’avrebbe persa per sempre] si voltò a guardarla ma nello stesso istante in cui i suoi occhi si posarono sul suo volto Euridice svanì , Orfeo si sporse cercando di afferrarla ma le sue mani riuscirono solo a stringere... l’”aer”.

Traduzione: Orfeo si sporse cercando di afferrarla ma le sue mani riuscirono solo a stringere.. le sue orecchie!

Molto romantico. Adoravo il liceo.

mercoledì, marzo 29, 2006

Vita realistica

Mi manca Sex & the City, il lato frivolo della cosa. Carrie, la protagonista, ogni attimo sfoggia look assurdi, che diventano espedienti di stile originali e sfiziosi grazie al coraggio e alla naturalità con cui li porta.
Ho scoperto, grazie a fashionblog, un altro blog,
the Sartorialist, dove ogni giorno qualche bizzarro/elegante/originale/sofisticato newyorkese viene fotografato e postato, per far vivere lo spirito della città attraverso le scelte modaiole dei suoi imprevedibili abitanti.
Consideravo la possibilità di fare lo stesso a Milano ma credo che l'anima stilistica della nostra città sia un po' meno varia di quella di New York.
Ad esempio ho verificato di recente che le donne che lavorano nella finanza, contrattualmente credo, devono portare borse monogrammate Louis Vuitton. tailleur pantalone nero e scarpe Prada. Molto griffato, ma un po' triste.

venerdì, marzo 17, 2006

Silenzio


Anni fa pensavo di aver trovato su un libro di detti zen una frase che mi aveva illuminato l esistenza.
"Nessuno è più esigente di colui che non chiede mai".
Chiaro no? Se non chiedi lasci tutto nelle mani degli altri, non fissi confini, favori, attimi, richieste, che una volta soddisfatte, puoi metterti tranquillo ed essere sicuro di aver fatto la tua parte.
E’ come fare un regalo di Natale su ordinazione invece di un regalo a sorpresa in qualsiasi momento dell’anno.

Chi non chiede vuole essere sopraffatto, stupito, o semplicemente capito, senza imposizioni.
Può avere delle aspettative altissime o accontentarsi di pochissimo, ma sicuramente è più impegnativo di chi ti fa una lista della spesa dei suoi bisogni.
Non sempre è ad alto mantenimento emotivo, ma in genere ci sono degli attimi in cui è importante esserci, per lui. E non te lo farà capire, dovrai spiarlo, ascoltare i suoi silenzi, cogliere le sue gelosie, vedere il suo istinto muoversi.

Il bisogno non verrà mai espresso, ma chi saprà coglierlo si conquisterà l’amore o l’affetto eterno del silenzioso.
Convincente ed affascinante come tesi.

Esiste un neo, nella realtà delle nostre vite tuttaltro che zen. Nella nostra cultura superficiale ed egocentrica il rischio che corre il silenzioso è che stando lì a non chiedere niente finisca per essere ignorato.
Siamo in una cultura del tutto detto,urlato e rivelato, un mondo isterico in cui se non te ne vai in giro vestito coi catarifrangenti nessuno ti vede.
O ancora peggio, anche se urli e chiedi aiuto, esprimi delle esigenze limitate e puntuali, nessuno di caga, o qualcuno si irrita perchè sei troppo esplicito.

Allora abbiamo due alternative, signori. Silenzi vuoti, che non esprimono più niente, né bisogni non rivelati né curiosità reciproca, solo mancanza.
Bisogni urlati, con stizza volgarità fermezza, distruttivi per la loro disperazione, che non incontreranno mai compassione, perché aiuto, non lo si dovrebbe mai chiedere.
Quando arrivi al punto di dover chiedere, è arrivata la solitudine.

mercoledì, marzo 08, 2006

Game not over


Devo ufficializzare un nuovo record. Carlo è riuscito a giocare a Resident Evil 4 su PS2 per 14 ore ininterrottamente.
In questo lasso temporale il nostro eroe (l’americano biondo dalla discutibile acconciatura) è riuscito a :
- uccidere 172 impestados (i contadini spagnoli con un virus purulento)
- farsi uccidere una dozzina di volte
- trovare 68 spinelli (sono pietre preziose… pare, ma dalle occhiaie del nostro eroe non ci giurerei)
- comprare una valigia per armi grande come una Samsonite (non si capisce come riesca a portarsela dietro mentre maciulla tutti quei mostri e salta su e giù da torri infestate)
- uccidere per sbaglio la figlia del presidente (lui sostiene per sbaglio, ma secondo me nutre un certo rancore verso la ragazza che è giovane, ricca, oca e ha degli stivali bellissimi)

mercoledì, marzo 01, 2006

Clamoroso a Putney: sono tornati gli anni 70!


Ho chiesto a Marcolino, con cui vivevo a Londra, se potevo ospitare questo suo quadretto familiare con Manuel, con cui vive al momento. Lui mi ha risposto: "Fai pure, se vuoi puoi anche ospitare Manuel per un anno o due".
Questa mattina ho stropicciato gli occhi davanti ad un caffe' mi sono svegliato negli anni 70.... Non era la Sua radio di legno degli anni 50 (che occupa mezzo salotto), ne' il divano rosso e paffuto... o le sedie scomode e scarne...
No, la chiave del mio salto nel passato era proprio Lui, il mio coinquilino:
-pantalone di panno di un colore grigio-marrone non identificabile neanche con una scheda VGA a 32 bit...
-camicia di flanella a quadroni colorati e sfondo blu... no quelle grunge anni 90.... piuttosto quelle originali polacche o kazache.
-attillato (per non dire 2 misure sotto) maglioncino a V di lana crespa... turchese.
-paposce libiche che farei fatica a descrivere anche se le avessi davanti... sostituite spero dai Suoi mocassini ciliegia retaggio paninaro
Ho il sospetto che nella notte Manuel abbia perso tutta la memoria dagli anni settanta in poi... Intanto che lavoro al recupero (non e' che assimilasse molto ultimamente) ho bisogno della vostra comprensione e collaborazione.
Nell'ordine mi servono:
-1 paio di scarpe da ginnastica superga bianche o scomode
- un mangianastri con incluse cassette del Quartetto Cetra, Rita Pavone e magari Al Bano (quando cantava ancora con Romina ovvio!)
- un album di figurine panini (mondiali 82 o relativi agli anni di Maradona al Napoli)
- un cubo magico (non me lo ha ancora chiesto ma sono sicuro che da un momento all'altro la "bomba" esplodera'!)
Credo che per iniziare possa bastare... Se vi ritrovasse altri cimeli utili vi prego per il suo bene di farvi avanti, che so, gomme big baboll o "center fresh", merendine girella (anche ricorperte), ciao cream or ergospalm, galeone dei playmobil, Big Jim (anche con la gamba spezzata), Renault 4 e/o piaggio boxer 2 (anche con la sella rotta)... Insomma credo che abbiate capito.
Inoltre se per questo fine settimana vi dovessero arrivare inviti sopetti per una serata al Yellow Flag, Piper o simili balere, vi prego di assecondarlo con scuse plausibili tipo.. "devo vedere lascia o raddoppia"... oppure "ho un torneo di Subuteo".
Grazie a tutti per la collaborazione...
Marco

Il caso


E' chiaro che non esiste un'allocazione efficiente del successo.
Questo è un libro onestamente geniale, può essere controverso , suscitare polemiche, irritazione, scandalizzare, ma è sicuramente un libro che porta una visione del tutto nuova sul destino della specie. 19 commenti, media voto: 3 e qualcosa/5.
Questa invece è l'apoteosi della
mediocrità, un libro banale in ogni suo elemento, trama, personaggi, NOMI dei personaggi (babi e step, ma dai, su, fai il bravo!) eppure osannato (2085 recensioni, media voto: 4.65/5) e pure usato come sceneggiatura per un film (arg! anche il cinema bisognava inquinare, non bastava la letteratura).
D'altra parte si dice che un professore sconsigliò vivamente ad Einstein di fare il liceo scientifico perchè chiaramente non portato per la matematica. Fortunatamente non venne ascoltato.
Probabilmente qualche sciagurato consigliò la stessa cosa a Moccia, e venne ascoltato. Se il mondo fosse un luogo giusto e migliore, Moccia ora si occuperebbe dell'origine dell'universo e noi avremmo meno monnezza letteraria in circolazione.

venerdì, febbraio 24, 2006

John Galliano

Ho deciso di diventare un blog fescion-friendly: visto che al momento coi capital gains posso comprarmi al massimo una borsa di zara mi limiterò ad osservare e desiderare. Ergo il mio primo articolo trendy-fashion-model-boring.

Quando giochi sul filo della volgarità è facile venire chiamato tamarro, ma alcune volte ti va di culo e allora vieni chiamato genio.
Galliano mette in passerella le tenebre e lo fa sembrare uno spettacolo di alta moda.
Mentre la maggior parte degli stilisti all’apice riciclica e va sul sicuro, lui si ostina ad inventare ed azzardare, e ogni volta riesce a trasformare miscugli improbabili di forme, colori e materiali in oggetti del desiderio.
Grande personaggio. Chiude la sfilata di Dior presentandosi in passerella con un vestito sadomaso invece che con il solito completo nero tipico degli stilisti che non amano esibirsi.
Lui invece si esibisce da dio, e fa di se stesso l’icona dell’eleganza senza regole.

mercoledì, febbraio 22, 2006

Mi vien da rogitare

Nello studio del notaio 45 gradi centigradi per appannare la mente e rallentare i riflessi.
Il cane del notaio sdraiato vicino alla porta d’uscita, con la lingua felpata penzolante sulla moquette verde, attende invano un refolo di vento.
L’avvocato della parte venditrice ciuccia un sigaro spento per ricordare a tutti che lui è ricco e continua ad arricchirsi grazie agli stronzi come noi.
Mentre il notaio legge l’atto di compravendita il suddetto avvocato, non più solo inutile ma ora anche dannoso, parla con la responsabile dell’agenzia immobiliare di come ha affittato il suo yacht a tom cruise per 65000 dollari a settimana (alla faccia vostra, coglioni che comprate immobili non di lusso a Milano).
Il notaio incinta di 8 mesi e 20 giorni si sventola col contratto e spera di buttarci fuori il prima possibile per poter partorire in santa pace.
Il geometra della parte venditrice risponde continuamente “non-so” a qualsiasi domanda gli venga sottoposta e per il restante tempo seguita ad ignorarci (per timidezza immagino).
L’egregio servigio reso da questa combriccola di geni legalimmobiliari ha come contropartita un’onesta parcella che si aggira intorno ai 35 mila euro
Il tutto avviene nel giro di due ore e tre quarti (di cui tre quarti d’ora nell’anticamera rovente dello studio, in attesa di essere ammessi al cospetto del notaio).
Ora però siamo proprietari di un fottuto appartamento.

lunedì, febbraio 20, 2006

Tecniche di marketing

Esiste, a Londra, zona Fulham, una pizzeria nota per tre caratteristiche
1 - La pizza è dura come il cuoio
2 - Le pareti sono piene di foto del proprietario insieme a: Madonna, Pavarotti, Beckham, Kylie Minogue, Elton John ed una manciata di altre celebrità. Si sta un po’ a stupefarsi davanti a queste foto, poi, vinti dalla curiosità, si chiede al proprietario il segreto di tanta popolarità presso i divi (che non può essere la pizza). “Ma io quelli mica li conosco!” dice lui. “E come hai fatto a convincerli a farsi fotografare con te?” “Mica li ho convinti! Sono andato un giorno con mia moglie al museo delle cere e mi sono fatto le foto con le statue più famose”.
3 – Essendo la pizzeria vicina all’ospedale, ricevi uno sconto che è proporzionale al numero di punti di sutura che puoi esibire. 10 punti: 10% di sconto. 50 punti: 50% di sconto. Più lo sbrego è notevole, meno paghi.
Insomma, prodotto mediocre ma grande marketing.

Lacrime olimpiche


Cerimonia d’apertura: Carla Bruni consegna la bandiera al bersagliere: mi commuovo e piango.

La pattinatrice cinese cade sul palco si scassa un ginocchio ma il suo allenatore la costringe a rientrare in pista e finire l’esercizio: piango copiosamente.
Leggo sul giornale, tre giorni dopo, la storia della pattinatrice cinese… ripiango.

Zorzi taglia il traguardo della staffetta di fondo con oltre 30 secondi di vantaggio sul secondo. Piangono loro e pure io.

La Fusar Poli e Margaglio, dopo aver ballato stupendamente musiche latine sui pattini per oltre due minuti chiudono l’esercizio cascando l’uno addosso all’altro. Oro addio. Piango, e tiro su col naso

Queste Olimpiadi mi stanno disidratando.

venerdì, febbraio 17, 2006

Umiliazione


Mi avvicino alla mia Volvo parcheggiata a Pagano, frugo affannosamente nella borsa per trovare le chiavi vedendo il venditore di accendini avvicinarsi. Il venditore di accendini però ormai mi ha raggiunto, adesso cerca di piazzarmi la sveglia a forma di titty, penso, invece lui guarda la macchina, coperta di polvere, foglie, cacche di uccellacci milanesi, guarda me e mi dice "è proprio sporca!" si gira e se ne va.

martedì, febbraio 14, 2006

Senso dell'orientamento

Sempre in tema di montagna, è una legge di natura che un napoletano, con l’aggravante della residenza londinese, non si sappia orientare in presenza di rilievi montuosi.
Qualche anno fa io e i miei amici partenopei organizzammo una spedizione sciistica tra natale e capodanno a Madonna di Campiglio.
Un gruppo di noi decise di tentare il rientro automobilistico a Londra attraversando le alpi in un’impresa che prima di noi solo Pirro aveva tentato.

Dopo circa tre ore di circumnavigazione di pendii montuosi su tortuose mulattiere (la strategia è di evitare il traffico… il noto traffico del Trentino) ci troviamo in un punto imprecisato tra Campiglio Innsbruck e Bressanone. Non sapendo bene come comportarci decidiamo che abbia senso fermarsi a far benzina.
Un’altra legge di natura è che un uomo non potrà MAI abbassarsi a chiedere informazioni stradali ad un altro essere umano. L’unica fonte di informazione accettabile per l’ego di un uomo, a parte il proprio istinto animale, è l’atlante stradale de agostini, che però perde la sua utilità nel momento in cui chi lo consulta non ha assolutamente idea del punto in cui si trovi su detto atlante.

Nonostante l’evidente situazione disperata Roberto, capitano della spedizione, mantiene il sangue freddo e mette in moto la Rover, uscendo dalla stazione di servizio in coda ad una Toyota con targa olandese, e accende l’autoradio, chiaro segno di tranquillità interiore per un automobilista.
Dopo circa 30 minuti stiamo viaggiando di buona lena, immersi in un silenzio costellato da punti interrogativi non manifestati da parte dell’equipaggio, in una direzione su cui il capitano sembra avere molta fiducia.
Davanti a noi la Toyota olandese è l’unico oggetto che trasmetta un vago senso di familiarità. Il resto è un’incomprensibile distesa di campi steppacciosi.

Dopo 45 minuti di silenzio coatto vinco la timidezza ed interrogo il nostro capitano: “Roby, ma quindi abbiamo deciso che sappiamo dove andare?”
Roberto placidissimo mi risponde : “no, però… noi dobbiamo andare a Londra?… questi qui davanti sono targati olanda, andranno verso nord, no?!”
Non scherzava. In quel momento ci rendemmo conto che non saremmo mai arrivati a Londra in tempo per il tea-time.
Nella foto: testimonianza di un allenamento per la specialità olimpica: discesa sincronizzata (vintage)

lunedì, febbraio 13, 2006

Olimpo e dintorni


Tre osservazioni per questo meraviglioso week-end olimpico

1 - Avendo io imparato ufficialmente a fare la serpentina superstretta e megacentrale sugli sci, abbandonando la mia inconfondibile sciata vintage alla Zeno Colò per una più contemporanea ed elegante sciata stretta alla Rocca (l’uomo più fico dell’Olimpo torinese) , è piuttosto verosimile che verrò convocata per le prossime olimpiadi invernali, specialità scodinzolo.

2 - Cervinia ha un totale di 57% di piste aperte e un 100% di prezzo giornaliero di accesso ai residui impianti (34 Euro a cranio).
Tralasciando il particolare che una pista l’hanno proprio tolta (un giorno quatti quatti nottetempo hanno smontato uno skilift, piloni inclusi, e lo hanno fatto sparire sperando che nessuno se ne accorgesse)

3 - Complimenti e commozione per
l’italianissimo Zoeggeler (foto) che ci ha dato la prima medaglia d’oro. Sono certa che nel cuore di tutti, vedendolo sdraiato su quel minuscolo catino di plastica lanciato a 120km/h su un cunicolo di ghiaccio sarà almeno per un attimo affiorata la domanda: ma come cacchio ti può venire in mente di darti allo slittino???

venerdì, febbraio 10, 2006

Folklore


Ecco come due dei miei stilisti preferiti interpretano alcune tra le più classiche maschere di quella festa cara a tutti noi che rimaniamo sempre un po' bambini nell'animo. Il Carnevale.

Dolce & Gabbana: la contadinella
Dior: la vampira
Su, sorridete, che ci sono le chiacchiere con lo zucchero vanigliato!

Come si conquista una donna

SMS di lui a lei: allora stasera usciamo?
SMS di lei a lui: ok!
SMS di lui: ma cosa vuoi fare? serata galante o cosa?
SMS di lei: un aperitivo come lo definiresti?
SMS di lui: una sòla
Fu così che lei si innamorò.

mercoledì, febbraio 08, 2006

Il dilemma del fashionista


Spesso mi viene sottoposta una domanda, che solleva ingenti dubbi filosofico-mondani
“Giorgia, mi puoi dire se questa borsa di Gucci in vendita su Ebay è vera o falsa, tu che te ne intendi (de che?)
La borsa sembra vera, ma… costa più di un falso, e meno di un vero…”
Qui subentra l’insanabile dilemma del lusso a buon mercato.
Il valore del marchio di lusso non sta nell’oggetto in sé, ma nel suo prezzo inaccessibile.
Allora dico, perché vuoi pagare meno un vero Gucci, o perché vuoi pagare di più un tarocco?
In fondo, diceva Groucho Marx, non vorrei mai far parte di un club che mi accetterebbe come suo membro.
Ovvero, se la borsa Gucci te la puoi comprare pure te, non è più esclusiva, e quindi perde il suo fascino.
Soluzione 1: vai in via montenapoleone, lasciaci il tuo stipendio di febbraio (possibilmente evitando lo stillicidio di sudore in fase di firma della ricevuta della carta di credito) torna a casa con la tua bellissima hobo guccissima da 3000 euro e mettila con la sua sacca antipolvere nell’armadio, dove realisticamente rimarrà per i prossimi 25 anni, perché avrai il comprensibile terrore di usarla.
Tanto se la usi, prendendo la metropolitana, e abbinata al capotto di H&M tutti pensano che sia tarocca.
Soluzione 2: vai al sottopasso della fermata di Moscova e investi i tuoi bei 30 euro, scegli l’ultimo modello monogrammato e sfoggialo senza mostrare paura, guarda tutti come se fossero cacca. Menti a te stessa e soprattutto al prossimo tuo, e avrai una vita da tarocca felice.
Mumble.

lunedì, febbraio 06, 2006

Fede calcistica


Ieri sera Lorenzo, sei anni, entra in camera mia, si siede sul letto, vicino a me.
- Ciao, dice
- Ciao, rispondo
- ….
- ….
- Ma a te piace il calcio ? (la prende alla larga)
- Mica tanto… a te?
- A me si…
- …
- ...
- ...
- Però … (bocca a cuoricino, tono quasi gemente) papà continua a insistere che devo tenere all’Inter… ma io quando sono grande voglio tenere alla Juve… (gulp)
- E perché alla Juve?
- Eh, perché sono fortissimi, vincono sempre
-
(come si può spiegare ad un bambino il significato di sofferenza sportiva non finalizzata alla vittoria? Non si può) … uhm, si, però mica continuerà così per sempre, magari quando sei grande l’Inter sarà più forte
- Si, ma adesso la Juve è più forte
- (non fa una piega) è vero, Lori, però la Juve è proprio una squadra antipatica, e poi è di Torino, tu non sei mica di Torino
- No, io sono di Milano
- Ecco, allora se proprio devi cambiare squadra, tieni al Milan, che è forte ma almeno è di Milano (bastarda dentro)
In questo momento entra in camera Carlo l’interista, con espressione interrogativa e la conversazione finisce qui

Due ore dopo, in macchina
- Papà?
- Dimmi, Lorenzo
- Io stavo pensando una cosa…
- Cosa, Lorenzo?
- Se nella prossima partita l’Inter perde contro la Juve, posso cambiare squadra?
- Certo. (voce mefistofelica) Poi però non entri più in casa di papà (tono minaccioso)
- Ma….
- Papà prende tutti i tuoi giochi, compresa la maglietta dell’Inter firmata da Martins, e le da ai bambini poveri
- Ma il mio amico Miki può tenere alla Juve… (terrorizzato, eppur coraggioso)
- Ah, va bene, allora (in crescendo, voce rotta dall’orrore e dalla rabbia. La macchina rallenta, e poi si ferma, in curva, sul tornante Cervinia/Valtournanche). Chi è il bambino che adesso scende dalla macchina e rimane qui da solo al freddo e al buio ?
- …..
- …..
- …
Silenzio di tutti i passeggeri. Forza Inter!

venerdì, febbraio 03, 2006

Perplessità genetiche



Questo sito procura dipendenza!
Metteteci una foto vostra o di chi vi piace e viene fuori una lista di persone famose a cui assomigliate.
E' talmente realistico che viene fuori che, oltre a Shakira e Beyonce (??!!!), assomiglio alla fidanzata di Spiderman e, per la proprietà transitiva, anche a Stefano !

mercoledì, febbraio 01, 2006

Restyling


Il mio blog è andato dall'estetista. Il nostro amato art director Niccolò artista indomito e poliforme ha prodotto magicamente questa bolla in 3d color verde postatomico e le scritte sbilenche alla Mash. E il dottor Hesse ha fatto in modo che finisse lì dove è adesso, manipolando con sapienza un paio di chili di codici.
Inauguro anche un nuovo font e un nuovo colore, altrimenti sarebbe come uscire con un paio di stivali di Gucci e i bigodini.

lunedì, gennaio 30, 2006

PMS



Volete sperimentare la sensazione di una forte sindrome premestruale?
Andate a vedere questo film.
Non posso esprimere giudizi di merito sulle sue qualità artistiche, ma posso tranquillamente fornire il quadro sintomatologico provocato dalla sua visione

Malessere progressivo legato a stati di inquietudine sparsi
Sudori freddi
Paranoia
Dubbi amletici riguardanti la propria identità
Cinismo
Alterazione della realtà
Impoverimento delle riserve energetiche
Depressione crescente
Lieve nausea
Atteggiamento cataclismatico (uscirò dal cinema e verrò stirata da un tram)
Intimorimento relazionale (prima o poi mi tradirà con il parquettista)
Ma sopra a tutto: consunzione. Assistere a questa storia di passione incompiuta intermittente esplosa a brevi tratti che si trascina per anni corrodendo i personaggi (e gli spettatori) ti appiccica addosso un senso di malattia cronica.
Eppure sono convinta che gli unici lati dell’amore abbastanza interessanti da essere raccontati in un film siano quelli estremi, quelli insomma che hanno come unico scopo il fatto di esistere, invece che la felicità dei protagonisti. Ma in questo film l’esplosione è trattenuta all’infinito e alla fine tutto si smorza, senza soddisfazione, lasciandoti con l’idea che tutto il tuo patire non sia servito a nessuno. Ingrato, Ang Lee.

venerdì, gennaio 27, 2006

As long as you love me...


Geniale.

makes sense


5 anni fa, Londra, sempre alla ricerca.


Le parole hanno tanto valore, ogni tanto bisogna buttarle al vento, come i soldi, per sentirsi potenti

ma invece di disperdersi si accumulano, e formano discorsi che si costruiscono di frammenti dispersi nel tempo e nello spazio

colleghi le parole colleghi le vite.

Noi esseri umani siamo cosi presuntuosi che abbiamo bisogno di sapere che un senso qualsiasi anche se sbagliato sottende la nostra vita e unisce i fatti slegati che la costruiscono

unendo i puntini un sognatore scova il suo senso
il mio e` un senso vietato
e quindi tollerante verso le proprie oscillazioni.

Sgranocchio la mia quinta vita a Londra come un pacchetto di patatine ma so che questo presente affollato di esperienze e di microsensi scintillanti che si consumano velocissimi non finisce li`, e` una pietra molto preziosa della mia catena infilata in un filo spinato e luccicante.

La realta`la tratto bene, assorbo insegnamento energia e poesia, mi sprofondo nel mondo
divento una persona migliore, e questo ha già un suo senso.

Gli homeless mi hanno sempre affascinato
sguardi bui, teste piegate ad osservare una realtà trasversale
sorriso distaccato di chi sembra aver scovato un segreto nascosto.
Questo qui e` solo un miserabile, sfigato davvero
gli lascio cadere 70p in mano, dico scusa, non ho altro, scusa.

Lui mi guarda con certo rimprovero
non serve a liberarmi dei miei sensi di colpa, questa misera carita`
scusa, gli dico ancora, e riparto sui miei tacchi alti nuovi e scomodi

- non devi chiedere scusa, una voce mi si affianca, quello e` giovane e se vuole un lavoro lo trova in un attimo
mi volto, una faccia si sovrappone alla voce
un uomo scuro abbronzato, dall `aspetto piu` attraente che raccomandabile
- you are a nice woman
mi stringe la mano con fare molto sicuro
e` mezzo greco e mezzo siciliano e lavora nella galleria d`arte qui vicino
si piace questo, si vede, non si fa seghe mentali e nelle relazioni e` sempre il piu` forte
forse piu` grazie ad un carattere diretto che ad un cervello fine
- vado a prendere un caffe`, vieni?
- no, grazie, rispondo
- ti posso rivedere?
...
- ok, capito, tanto lo so che ci rivedremo... mi saluta e se ne va

e` che la vita si distrae, a volte, e allora produce queste irregolarita` nello scorrere coerente e tematico delle giornate
e oggi sarebbe finito come un incontrastato susseguirsi di cose sbagliate al momento sbagliato, se solo il destino a un certo punto non avesse deciso di perdermi di vista un momento per lasciarmi di nuovo sperare

martedì, gennaio 24, 2006

Zanza Penn


Sean Penn è incavolato come una biscia, perchè gli hanno zanzato il suo legittimo nome gmail.
Baricco sostiene che l'unico atto che nella vita facciamo con totale sincerità è scegliere un nome, quindi ci devono essere un sacco di persone a sto mondo che si sentono molto scionpenn.
L'altro mio guru letterario, Douglas Coupland, fa anche notare che dal momento che alla nascita abbiamo poca voce in capitolo sulla scelta del nostro nome, l'unica chance che abbiamo di averne uno che dica qualcosa di noi è scegliere un indirizzo email.
Cosa si evince della personalità di una che si chiama vitamina.g? Meglio o peggio di SeanPenn?

Nebulose affettive


Il fascino di un uomo è direttamente proporzionale alla convinzione delle sue occhiaie.
Cresce con un aspetto sofferente che tradisce un lato oscuro ben coltivato.
Un uomo senza segni non ha sperimentato. E' peggio di un uomo senza odore.
Un uomo senza vizi nasconde qualcosa di brutto.
Se poi riesce anche a farti ridere alllora è davvero pericoloso.

Domande legittime



Io: "Stasera andiamo al cinema?"
Carlo: "A fare?"






Nella foto... Carlo con la sua fidanzata Jamaicana

mercoledì, gennaio 11, 2006

Senso di riconoscimento


Io non ci vedo tanto bene (ed è un eufemismo) e la mia memoria visiva è inesistente.
Posso incontrare la stessa persona dieci volte e non ricordarmi chi sia, il che mi costringe spesso ad imbarazzanti conversazioni temporeggiatrici.
La necessità di riconoscere cose e persone mi ha spinto ad affinare altri sensi. Il mio senso preferito è l’olfatto. Io annuso tutto.
Lucido da scarpe, stivali di pelle, il collo di carlo (il mio fidanzato che ha un odore buonissimo di selvaggina, soprattutto quando arriva l’estate ed inizia a fermentare), trielina, asfalto bagnato, benzina, pane caldo, sbianchetto, caldarroste, erba tagliata, peperonata, chicco (il gatto bianco e nero con cui condivido l’appartamento, che profuma di ammorbidente e polvere e animale), carta di riviste di moda, rosmarino, legno che brucia nel camino, borse di cuoio.
Istintivamente, riconosco classifico amo e odio uomini donne animali e cose per affinità olfattiva.
Se siete uomini non usate profumi, se usate profumi, vi prego usate Allure di Chanel, che va pronunciato alla francese, non in dialetto milanese e trasforma qualsiasi uomo in un oggetto del desiderio.

giovedì, gennaio 05, 2006

Milan l'è un grand Milan


Per quanto io la odi, la politica è un male necessario, che non sparisce se chiudi gli occhi, quindi tanto vale spalancarli e cercare di capirci qualcosa. Essendo dipendente da internet (e DI internet, visto che mamma Google mi da la pappa), mi sono fatta un giro sui siti dei candidati sindaci di Milano.
Vorrei capire se sono l'unica ad avere delle perplessità.
Dario Fo, genio teatrale e artista senza freni, è l'unico che riesce ad essere, paradossalmente, chiaro nei suoi obiettivi. Liberare Milano da traffico ed inquinamento riabilitare le periferie, tirare su case popolari (gulp) e smettere di privatizzare.
La Moratti , come da copione, ha preso un fortografo bravo, e un mago del fotoritocco. Con lo stesso approccio ha anche steso il suo programma per Milano, che deve diventare più bella, più amica, più salutare, tutti saranno ricchi, colti, e non ci sarà più ingiustizia. Milano come Fantasilandia. Credibile come la sua foto nella campagna.
E infine che dire di Ferrante, che puntando tutto sull'innovazione, parte infatti dall'impostazione del suo sito, che sembra un foglio ciclostilato messo online.
Adesso vorrei che qualcuno mi illuminasse su cosa ci aspetta, Milan l'è un gran Milan?

lunedì, gennaio 02, 2006

Buoni spropositi


1 - NON smettere di fumare. Mi riesce difficile, ogni tanto, coltivare le cattive abitudini, semplicemente perchè dopo un po' mi stufo più o meno di tutto. Erano già due giorni che l'ultima Gauloises rossa giaceva reietta nel pacchetto sgarruppato e oggi finalmente ho tenuto fede al primo buon proposito dell'anno riavviando il rito mattutino caffèsigaretta. Non ammetto di perdere un vizio per pura dimenticanza o per pigrizia. Devo assolutamente trovare dei punti fermi.
2 - NON fare troppo sport. "Nuoce gravemente alla salute" lo dovrebbero scrivere sui pali degli skilift, non sui pacchetti di sigarette. Ebbene sì, l'ho fatto di nuovo, ho sciato, nonostante la sublussazione tripla carpiata acromioclaveare, e ho distintamente notato che buona parte degli sciatori mi puntavano, con schietta cattiveria e una certa progettualità nelle traiettorie. Credo che una bambina addirittura abbia seminato il padre nella tormenta di neve in cima al Plateau Rosa per potersi accanire indisturbata sulle code dei miei sci.
3 - NON smettere di scrivere. L'ultimo racconto è datato 2 gennaio 2004. Deprimente (anche il racconto, in effetti).