mercoledì, dicembre 16, 2009

Sofferenza dignitosa

Quando stai per partorire provi un dolore tale che hai la certezza assoluta che ne morirai, ti manda letteralmente fuori di testa. Infatti una donna in travaglio è considerata legalmente incapace di intendere e di volere.
Il reparto partorienti in mangiagalli sembra un sotterraneo per le torture medievali, stessa colonna sonora.
Eppure le donne africane quando partoriscono lo fanno in silenzio, senza urlare. Perché? ritengono che urlare sarebbe inappropriato, poco dignitoso, fuori luogo.
Ho trovato questo fatto impressionante e illuminante. Se esiste la possibilità (per una donna, almeno) di controllare non il dolore ma per lo meno la sua esternazione, c'è forse la speranza che io riesca a controllare non la mia crisi ma almeno il bisogno di mandare molti a cagare.

venerdì, dicembre 11, 2009

Calore umano

Pur essendo impermeabile a qualsiasi messaggio politico, ogni volta che vedo questi cortei di gente che ha ancora energia e voglia di protestare mi commuovo e mi viene voglia di scendere e urlare anche io (in spagnolo) di pueblo e libertad. Ma devo leggere ancora 89 email.

giovedì, dicembre 10, 2009

Cuccioli Cerca Amici seconda puntata: il pastore dissidente

Per incentivare margherita le ho promesso un cucciolo cerca amici ogni volta che fa la cacca.
Questo week end ha avuto la diarrea di conseguenza la nostra casa si è trasformata in un centro di prima accoglienza per cuccioli della fattoria.

Le mie tattiche di acquisto dei cuccioli si sono molto evolute dal mio precedente post, in cui ero ancora una collezionista acerba.
Col tempo ho sviluppato delle tecniche piuttosto evolute di palpeggio delle bustine sigillate così riesco spesso a non beccare dei doppioni.
C'è però un punto debole nella mia raffinata strategia: Carlo. Quando lascio a lui il compito di acquistare una bustina arriva sempre con un nuovo pavone o l'ennesimo pulcino (animali che anche un dilettante saprebbe riconoscere a primo tatto: quanti animali ci sono con la ruota o con il guscio?)

Quindi adesso ci troviamo pieni di pavoni, volpi e pulcini, e ancora niente pastore maremmare, il piccolo bastardo proprio non si fa trovare. Ho quasi pensato di mettere una taglia sulla sua pelliccetta bianca.

Ma poiché non è nel mio stile diventare così maniacale mi limiterò a lanciare un appello a tutti voi che ancora avete un cuore: vi posso dare un chilo di tartarughe piccioni talpe e iene maculate in cambio di un pastore maremmano. Ci aggiungo anche Vanesio, il pavone blu. Mi voglio rovinare.

mercoledì, dicembre 09, 2009

La cozza che c'è in me

La questione, con la cozza, è molto simile a quella che si è sempre presentata con gli uomini: so che finirà male ma non riesco a dire di no.
Non è proprio una fatto di attrazione fatale, perché la cozza, a differenza della vongola, non mi piace nemmeno tanto, è più una sfida personale: mi indispone il fatto che la cozza non si faccia digerire.
Cosi, nel bel mezzo della ricca paella, agguanto una cozza, solo una, e firmo la mia condanna.

Dopo qualche ora mi sento come una posseduta pronta per l'esorcismo.

Il mitile assassino si dibatte nel mio stomaco, deciso a sfinirmi. Perché io e la cozza, come molti miei ex, siamo obiettivamente incompatibili, eppure lei testarda preferisce tormentarmi che non uscire dalla mia vita e dal mio stomaco.

La cozza imita la vita, così dopo qualche ora di combattimenti si placa, io la perdono, e ci mettiamo a dormire, lei ancora dentro di me.

mercoledì, dicembre 02, 2009

La fatina del 9

Questa mattina in motorino, mentre come mia consuetudine smadonnavo contro un tassista dis-freccico (freccia a destra-svolta a sinistra), sono stata distratta dall'incedere piuttosto aggraziato di un tram. Uno di quelli vecchi con i sedili di legno che circolano sui navigli. Subito ho notato che aveva qualcosa di strano, si muoveva sui binari come una pattinatrice sul ghiaccio e poi ho visto: a guidarlo era una ragazza, pallida e bionda con lo chignon. Una specie di Carolina Kostner della rotaia.
Poetico, no? poi mi sono girata verso il tassista, gli ho sussurrato "deficiente" e, rinfrancata, mi sono allontanata.

martedì, dicembre 01, 2009

L'Aleph

Ho fatto un errore grave. Ho deciso in una manciata di secondi, tra la cottura dei sedanini e l'aggiunta della panna al sugo, una questione che meditavo consideravo accarezzavo e rimandavo da 5 anni e da cui non si può tornare indietro, eccetto che, appena dopo averla compiuta, l'azione ti si rivela in tutta la sua ineluttabile erroneità. E non puoi smettere di darti dell'idiota impulsiva scelleratamente irrazionale quando servirebbe esserlo.
5 anni condensati in un attacco di istintività. Le cose importanti della mia vita le ho decise tutte cosi. Purtroppo. Tutte. Ditene una. Ecco, anche quella.