mercoledì, dicembre 16, 2009

Sofferenza dignitosa

Quando stai per partorire provi un dolore tale che hai la certezza assoluta che ne morirai, ti manda letteralmente fuori di testa. Infatti una donna in travaglio è considerata legalmente incapace di intendere e di volere.
Il reparto partorienti in mangiagalli sembra un sotterraneo per le torture medievali, stessa colonna sonora.
Eppure le donne africane quando partoriscono lo fanno in silenzio, senza urlare. Perché? ritengono che urlare sarebbe inappropriato, poco dignitoso, fuori luogo.
Ho trovato questo fatto impressionante e illuminante. Se esiste la possibilità (per una donna, almeno) di controllare non il dolore ma per lo meno la sua esternazione, c'è forse la speranza che io riesca a controllare non la mia crisi ma almeno il bisogno di mandare molti a cagare.

venerdì, dicembre 11, 2009

Calore umano

Pur essendo impermeabile a qualsiasi messaggio politico, ogni volta che vedo questi cortei di gente che ha ancora energia e voglia di protestare mi commuovo e mi viene voglia di scendere e urlare anche io (in spagnolo) di pueblo e libertad. Ma devo leggere ancora 89 email.

giovedì, dicembre 10, 2009

Cuccioli Cerca Amici seconda puntata: il pastore dissidente

Per incentivare margherita le ho promesso un cucciolo cerca amici ogni volta che fa la cacca.
Questo week end ha avuto la diarrea di conseguenza la nostra casa si è trasformata in un centro di prima accoglienza per cuccioli della fattoria.

Le mie tattiche di acquisto dei cuccioli si sono molto evolute dal mio precedente post, in cui ero ancora una collezionista acerba.
Col tempo ho sviluppato delle tecniche piuttosto evolute di palpeggio delle bustine sigillate così riesco spesso a non beccare dei doppioni.
C'è però un punto debole nella mia raffinata strategia: Carlo. Quando lascio a lui il compito di acquistare una bustina arriva sempre con un nuovo pavone o l'ennesimo pulcino (animali che anche un dilettante saprebbe riconoscere a primo tatto: quanti animali ci sono con la ruota o con il guscio?)

Quindi adesso ci troviamo pieni di pavoni, volpi e pulcini, e ancora niente pastore maremmare, il piccolo bastardo proprio non si fa trovare. Ho quasi pensato di mettere una taglia sulla sua pelliccetta bianca.

Ma poiché non è nel mio stile diventare così maniacale mi limiterò a lanciare un appello a tutti voi che ancora avete un cuore: vi posso dare un chilo di tartarughe piccioni talpe e iene maculate in cambio di un pastore maremmano. Ci aggiungo anche Vanesio, il pavone blu. Mi voglio rovinare.

mercoledì, dicembre 09, 2009

La cozza che c'è in me

La questione, con la cozza, è molto simile a quella che si è sempre presentata con gli uomini: so che finirà male ma non riesco a dire di no.
Non è proprio una fatto di attrazione fatale, perché la cozza, a differenza della vongola, non mi piace nemmeno tanto, è più una sfida personale: mi indispone il fatto che la cozza non si faccia digerire.
Cosi, nel bel mezzo della ricca paella, agguanto una cozza, solo una, e firmo la mia condanna.

Dopo qualche ora mi sento come una posseduta pronta per l'esorcismo.

Il mitile assassino si dibatte nel mio stomaco, deciso a sfinirmi. Perché io e la cozza, come molti miei ex, siamo obiettivamente incompatibili, eppure lei testarda preferisce tormentarmi che non uscire dalla mia vita e dal mio stomaco.

La cozza imita la vita, così dopo qualche ora di combattimenti si placa, io la perdono, e ci mettiamo a dormire, lei ancora dentro di me.

mercoledì, dicembre 02, 2009

La fatina del 9

Questa mattina in motorino, mentre come mia consuetudine smadonnavo contro un tassista dis-freccico (freccia a destra-svolta a sinistra), sono stata distratta dall'incedere piuttosto aggraziato di un tram. Uno di quelli vecchi con i sedili di legno che circolano sui navigli. Subito ho notato che aveva qualcosa di strano, si muoveva sui binari come una pattinatrice sul ghiaccio e poi ho visto: a guidarlo era una ragazza, pallida e bionda con lo chignon. Una specie di Carolina Kostner della rotaia.
Poetico, no? poi mi sono girata verso il tassista, gli ho sussurrato "deficiente" e, rinfrancata, mi sono allontanata.

martedì, dicembre 01, 2009

L'Aleph

Ho fatto un errore grave. Ho deciso in una manciata di secondi, tra la cottura dei sedanini e l'aggiunta della panna al sugo, una questione che meditavo consideravo accarezzavo e rimandavo da 5 anni e da cui non si può tornare indietro, eccetto che, appena dopo averla compiuta, l'azione ti si rivela in tutta la sua ineluttabile erroneità. E non puoi smettere di darti dell'idiota impulsiva scelleratamente irrazionale quando servirebbe esserlo.
5 anni condensati in un attacco di istintività. Le cose importanti della mia vita le ho decise tutte cosi. Purtroppo. Tutte. Ditene una. Ecco, anche quella.

venerdì, novembre 27, 2009

Marco

Vediamo se la patetica industra discografica italiana riuscirà a sputtanarsi anche questa miniera d'oro. Questo ragazzo è un FENOMENO. E' l'unico che in anni è riuscito a smuovere il mio livello di apatia verso un cantante italiano. Sono pronta a diventare una groupie.
PS per i maschietti: se guardate il video di Kiss concentratevi perchè le ballerine tenderanno a distrarvi. Ci farei un pensierino pure io tanto sono belle.








giovedì, novembre 26, 2009

Mutazione

Siamo onesti, per me è un periodo pieno di difficoltà oggettive e soggettive. Tuttavia oggi in motorino, fonte, come spesso accade, di illuminazioni mistiche, ho scoperto una cosa: le difficoltà sviluppano l'attitudine a risolverle. Sembrerà banale, ma trovo sia un grandissimo messaggio di ottimismo e speranza.

Ci sono arrivata improvvisamente, mentre stavo all'altezza di piazza vetra, quando le prime gocce di pioggia hanno iniziato a bagnare il pavè.

Nel momento esatto in cui inizia a piovere a milano succede qualcosa di inspiegabile e quasi magico: si materializza IMMEDIATAMENTE una fila di macchine. Cioè: un attimo dopo che la goccia è scesa tu giri l'angolo e tac, ecco li la tua fila di macchine paralizzate da chissà quale legge psicomeccanica.

Dovendomi fermare per il traffico devo necessariamente posare almeno un piede a terra. Ora, oggi indosso i miei adorati stivali di camoscio grigi, un po' delicati.

Il fatto di trovarmi spesso in questa situazione di ESTREMA difficoltà mi ha permesso di sviluppare un'abilità soprannaturale nel rimanere in equilibrio sul motorino da ferma.
Davvero, potrei vincere un nobel per l'equilibrismo su due ruote.

Se le difficoltà sono la fonte stessa dello sviluppo di certe abilità, credo che in poco tempo mi potrei trasformare in un X-Man. Mi sto concentrando a diventare Mystica. Chissà.

giovedì, novembre 19, 2009

Ecomostro pret a vivre

Tre anni fa quando mi sono trasferita nell'appartamento in cui ora abito, per festeggiare il mio arrivo pronti via hanno impacchettato il palazzo e hanno iniziato i lavori di innalzamento.

Dovevano aggiungere un bellissimo piano attico, da vendere alla modica cifra di 8 mila euro al metro quadro.
Per essere certi che fosse una bella sorpresa per tutti gli inquilini, hanno messo spessi teloni bianchi davanti alle impalcature. Per tre anni, voglio sottolineare.

Ebbene, oggi è stato il gran giorno, il giorno in cui l'opera del grande architetto innalzatore è stata svelata al mondo.
Il nuovo piano "attico" sta appoggiato sull'elegante testa ottocentesca del nostro palazzo come un agghiacciante cubo di cemento color chili con carne, completamente alieno al resto dell'edificio, e ogni volta che guardo in alto mi viene da vomitare, forse per vertigine, visto che il palazzo è ormai alto come il crysler building, o forse per una forma di reazione allergica che le mostruosità architettoniche prodotte dalla sete di profitto mi generano spontaneamente.

Sono oltraggiata, schifata e incacchiata come un cucciolo di facocero col culo ghiacchiato.

giovedì, novembre 12, 2009

Istruzioni per acquistare un paio di scarpe (senza garanzia)

Vi prego, state tutti molto attenti: cito stralci dalla homepage di H&M:

Il 14 Novembre H&M lancerà in alcuni selezionati negozi la collezione Jimmy Choo for H&M. La richiesta è già molto forte, ci aspettiamo un grande impatto in termini di affollamento (teoria delle code)

COSA FARE FUORI DAI NEGOZI H&M?
Disporsi in coda e attendere che lo staff di H&M informi su come procedere (nell'attesa è sconsigliato attuare piani di eliminazione delle rivali)

COME FUNZIONA IL SISTEMA DI CODA?
Le prime 160 persone riceveranno un braccialetto, sul quale ci sarà indicato l’orario in cui potranno accedere all’area dedicata Jimmy Choo (ok poi?)
Quando è arrivato il vostro turno, potrete entrare nell’ apposita area d’acquisto. Il nostro obiettivo è di poter offrire ai nostri clienti la miglior esperienza di shopping (davvero, un'esperienza di inenarrabile libidine: coda e braccialetti criptati)

Dopo due ore (circa) (circa!) dall’apertura del negozio, l’area dedicata sarà accessibile a tutti senza il braccialetto (magnanimità allo stato puro)

Per assicurare che il maggior numero di clienti possibile riesca ad acquistare la collezione Jimmy Choo for H&M, abbiamo un limite di acquisto (c'è un limite a tutto). Ogni cliente potrà acquistare un solo articolo per taglia, questo limite è applicato all’intera collezione ( violazione della carta dei diritti della shoe addict)
Il vostro posto in fila non garantisce l’acquisto, della collezione Jimmy Choo for H&M (gli ultimi saranno gli ultimi)

Il sacrificio rende l'aquisto più soddisfacente. quando non è sacrificio monetario, almeno deve essere fisico. Siamo nati per soffrire.

martedì, novembre 10, 2009

L'ultima bustina

Vorrei allertare i neo genitori su una nuova minacciosa invenzione giocattolesca: trattasi di serie di apparentemente innoqui cuccioletti alti circa 1.5 cm. Si trovano in bustine singole vendute in edicola come le care vecchie figurine panini, ogni animaletto costa 3 euro (il che corrisponde a circa 3,000 euro al chilo, nè più nè meno del tartufo bianco d'alba)

Si chiamano Cuccioli Cerca Amici, sono riproduzioni di animaletti del bosco, della fattoria, della giungla, e PROCURANO DIPENDENZA.
Non ai bambini, ai GENITORI. Senti che roba geniale: se immergi in acqua e ghiaccio il culo del piccolo facocero fasciato in un pannolino magico , il pannolino cambia colore e ti dice il sesso del facocero.
Il nostro è maschio, sono molto contenta. Anche perchè non penso che il facocero possa essere femmina. Stiamo cercando un nome appropriato.

Insomma io mi sono scimunita e cerco sempre scuse buone per premiare mia figlia con nuove bustine. "Amore oggi sei stata brava, ti ho comprato un cucciolo cerca amici". E lei "Perchè?" cosa ho fatto?". "Beh, non hai picchiato nessun bambino". "Ah..." mi guarda con compassione e apre la bustina, ma è lenta, per la miseria, cosi il più delle volte glie lo strappo di mano e glie lo apro io (per facilitarla, ovvio).

Adesso sto aspettando di trovare il "pastore maremmare", come lo chiama margherita, un bellissimo maremmano bianco di un centimetro rivestito di alcantara e con in bocca un bastoncino. So che non posso contare su carlo, quando li compra lui trova sempre animali sfigati come ricci e talpe. Devo pensarci da sola. Salvatemi, vi prego!

lunedì, novembre 09, 2009

Inquietudine

E' che dopo un po' mi romperei le palle anche del paradiso.

mercoledì, novembre 04, 2009

Unhappy Hour

Lunedì/venerdì ore 8.00: con suono mellifluo e fintamente melodioso suona la fottuta sveglia.

Da quel momento ho esattamente un'ora per:
- preparare la colazione
- lavarmi e vestirmi
- svegliare Margherita
- lavarla e vestirla
- portarla a scuola prima del suono della terza inflessibile campanella oltre la quale nessun genitore è mai riuscito a passarla liscia.

La parte più ardua è il processo di risveglio di Margherita:
- primo tentativo: la accarezzo dolcemente sul viso dandole dei bacini e sussurrando il suo nome e svariati zuccherosi soprannomi: possibilità di riuscita: 1%.
- secondo tentativo: chiamo in aiuto Chicco (il gatto): Chicco da essere coccoloso e invadente si rotola su Margherita, strofina il suo testone contro le guanciotte di Maghi e se anche questo non funziona inizia a leccarle la faccia con insistenza. Possibilità di riuscita: 20% (il più delle volte lei gli allunga uno sganassone e lo fa scappare miagolando dolorante)
- terzo e ultimo tentativo: la prendo in braccio e la scuoto come una maraca. Dopo qualche secondo Margherita si sveglia lamentandosi e mi riempie di pizzicotti giusto per sottolineare che il suo risveglio non è stato piacevolissimo. Possibilità di riuscita: 100%. Possibilità mia di uscirne illesa: 0%.

Ed è solo l'inizio della giornata...

lunedì, novembre 02, 2009

Una stiratina?

Lo spot che avrei voluto poter fare io. stankovich e materazzi allievi di pacino.

giovedì, ottobre 29, 2009

Shopping regression

Oggi sono andata a vedere un negozio che per i milanesi è quasi una tradizione, il Salvagente: outlet grandi firme per bambini.
Ho fatto una scoperta: non sono portata per gli outlet.
Intanto trattasi di scantinato angusto illuminato da orribili luci al neon che fanno sembrare tutto verde ramarro. Vestiti, scarpe e commesse.
I vestitini sono ammassati l'uno sull'altro. Le taglie sono indicate con tristissimi foglietti di carta a quadretti scritti a mano. In pessima grafia.

Dopo uno sforzo sovrumano per districarla dalla morsa infernale di quintali di altri vestiti, sono stata tentata di adottare una gonnellina di pinco pallino. Mi è sembrata così moscia e trascurata che ha scatenato i miei istinti materni, ma poi ho pensato che era assolutamente l'ultima cosa che avrei voluto vedere coprire le cosciette morbiducce e solari di margherita.

Ora, capisco che la sciatteria espositiva suggerisca inconsciamente ghiotte opportuntà di grandi affari. Però ci vuole un po' di scenografia nella vita. Restituiamo a questi vestiti il diritto al proprio spazio vitale.
E spegnamo sti neon!

Lunga vita a Grimilde

Oggi, mentre io e una fila di automobilisti infuriati imprecavamo contro un ciclista che beato e contento pedalava in mezzo alla carreggiata bloccando il traffico, ho avuto una nuova illuminazione: nell'essere umano non è innato solo il bisogno di amare, ma anche il bisogno di odiare.
E non solo è altrettanto salutare, dal momento che permette di consumare parte delle tossine mentali che ogni giorno produciamo, ma è anche più facile da soddisfare.
L'amore è spesso infelice e inappagato, l'odio è quasi sempre ricambiato.
L'odio in sè, puro e appassionato, non accompagnato da violenza, è un sentimento puro e primitivo, quasi mai ipocrita.
Credo che l'odio sia sano e giusto e vada sdoganato come sentimento, insieme a una folla di personaggi incompresi dalla strega Grimilde a Darth Veder.


mercoledì, ottobre 28, 2009

Prova d'amore

Oggi mi sono alzata con i postumi di una mite sbronza da cena di lavoro, con i capelli arruffati e parzialmente untuosi, con una manciata di brufoletti causati dall'aver sterminato il contenuto della bomboniera di nozze di fabio in un pomeriggio, indossando il mio miglior pigiama di flanella fantasia tartan rossa e allora ho capito: carlo è innamorato di me.
Non può essere altrimenti, se è tuttora determinato ad assistere ad uno spettacolo così deprecabile ogni mattina.

giovedì, ottobre 15, 2009

L'ironia e l'inutilità dei mignoli

Il mio scrittore guru tom robbins sostiene che il mondo è depresso perchè la gente si prende troppo sul serio.

E' una verità suprema e illuminante. Ora, io mi rendo conto che quando mi prendo troppo sul serio, capita ogni tanto, l'ironia, il mio anticorpo più potente, mi abbandona, emigra in altri corpi più meritevoli, e mi lascia in preda della lagna e del vittimismo.

Poichè io non sono attualmente in grado di produrre nulla di esente da inutile melodramma, proporrò ad uso e consumo di chi come me trova l'ironia curativa, un brillante esempio di estemporanea conversazione ironica tra me e un amico che, per controbilanciare la gioia di essere diventato da poco papà di un bellissimo bimbo cicciottello, ha ritenuto opportuno rompersi un dito di un piede.
A salvaguardia della privacy userò nomi fittizi. PS: Stephano, non è che tengo tutte le nostre chat, credo che gmail abbia un metodo avanzato di salvataggio che mantiene le chat con un contenuto di minimo un mega di ironia.

Stephano:ah mi son rotto un dito del piede
cosi tanto x gradire
me: ti è caduto il bambino sull'alluce?
Stephano: no ho preso spigolo in pieno.
me: che male!
Stephano: mignolo a 90 gradi fuori
gran scena
me: ma scusa,hai ancora degli spigoli in casa?
non sai che vanno TUTTI eliminati?
Stephano: i muri
sai com'è
me: i muri vanno arrotondati
che male
mamma mia, sento dolore solo a sentirlo
Stephano: si
lascia perdere
me: i mignolini esistono solo per farci soffrire
Stephano: ecco, ha fatto ancora la cacca!

lunedì, settembre 28, 2009

Positivitè

Non so se succede anche a voi, ma io, quando punto al superenalotto, sono convinta che vincerò.
E' il miraggio prodotto dalla disperazione, quando ti guardi attorno e capisci che l'unica soluzione possibile, l'unica via d'uscita, è vincere al superenalotto. Di per sè è un brutto momento rendersi conto che probabilmente molti pre-suicidi hanno pensieri di questo tenore.

Ma questa è un'altra storia. Quello che vorrei sottolinerare è un binomio di inquietante interesse statistico:
- quando punto al superenalotto ho una forte speranza, quasi una premoniizione, che vincerò.
- quando prendo l'aereo ho la forte sensazione che mi schianterò.

Quale dei due accadimenti ha una probabilità maggiore?
- probabilità di fare 6 al superenalotto: 1 su 623 milioni
- probabilità di morire in un incidente aereo: 1 su 20 mila

Bene, questo illumina di nuova luce il mio periodo noir: se anche vinco al superenalotto è quasi certo che il giorno dopo prendo l'aereo e mi schianto.


venerdì, settembre 25, 2009

Business Idea

Mentre "sfoglio" People, rivista di gossip moda e gnoccheria assortita, mi trovo a chiedermi: se ogni giorno ognuna di queste star viene fotografata con un vestito diverso, dove vanno a finire i vestiti del giorno prima?
Pure ammettendo l'esistenza di armadi delle dimensioni di piccoli stati indipendenti, un vestito al giorno sono pur sempre 365 vestiti l'anno, e alcune di queste star nonostante le pences di pelle dietro le orecchie, tradiscono talvolta età venerande. Facciamo due calcoli. Madonna ha 51 anni, è in giro (lavorativamente parlando) da una trentina di anni. Con una media di un vestito al giorno (e sono conservativa) può aver accumulato qualcosa come 10.950 capi di abbigliamento.
Abbastanza da mantenere una compagnia di smatimento rifiuti nel salernitano.
Io voglio sapere, dove sono sti vestiti? cosa ne fanno? non sarebbe un bel business aprire un outlet che rivende vestiti usati una sola volta da una pop star?

mercoledì, settembre 23, 2009

Opera o Outlet?

Tuttora non mi è chiaro se il suo umorismo sia sofisticato e sottile o incosciente e involontario.
Di certo è parte del suo fascino destabilizzante.

Io: "Oggi sono andata a vedere la mostra su Madama Butterfly"
Carlo: "Hai comprato qualcosa?"

martedì, settembre 15, 2009

Salvate i miei vizi

Sono così incostante che nemmeno i vizi mi rimangono attaccati. Dopo un po' mi stufo di tutto.

Prima ho smesso di fumare, ma già ero una fumatrice da strapazzo, senza convinzione, di quelle che se non vedono gli altri si dimenticano di accendere la sigaretta.

Poi ho smesso di bere (cioè continuo ma sporadicamente, un paio di bicchieri di prosecco a cena, talvolta un quartino di bonarda a pranzo, un bellini tra amici, ma senza applicarmi con serietà).

Poi ho smesso di giocare al superenalotto, per pura pigrizia e per una certo ribrezzo verso le tabaccherie che mi ricordano le puzzolenti briscole giocate tra il fumo dei toscanelli a cui mio zio mi obbligava a presenziare da piccola.

Ma soprattutto ho smesso di giocare a poker, alla cui arte mio padre mi iniziò all'età di quattro anni, presentandomi ad un amico di dubbia fama e grande talento che aveva fatto del gioco la sua (poco redditizia, devo ammettere) professione. Lui mi disse che avevo i geni del pokerista (intuito e faccia di tolla). Il che era confermato effettivamente dai chili di torroncini e caramelle rossana vinti ai pokeroni natalizi coi miei negatissimi parenti.

Ora cerco un nuovo vizio a cui dedicarmi con la consueta frammentarietà. Cosa mi rimane?

lunedì, settembre 14, 2009

Le anti-gattamorte

Le mie amiche, meno male che ci sono loro.
Ci siamo incontrate, come ormai raramente riusciamo a fare, per un aperitivo mondano. E non mi hanno deluso, nella loro rassicurante tipicità.

Daniela, su di lei puoi contare per una spassionata presa di posizione, sempre dalla mia parte, per principio. Se non fosse che in effetti ho sempre ragione si potrebbe insinuare che sia leggermente di parte.
Daniela ti assicura sincerità schiettezza e mancanza di diplomazia. Ieri dopo aver ascoltato i miei racconti mi ha detto "dovrei vederti più spesso, quando ti sento raccontare la tua vita mi sento sempre sollevata e ringrazio di quello che ho". Testuali parole.

Cristiana è la mediatrice. Non prende posizioni frettolosamente. Ascolta e valuta, ti cazzia quando necessario ma sempre con una certa tolleranza perchè in fondo siamo amiche e bisogna chiudere qualche occhio sulle reciproche cadute di stile. Cristiana chiarisce le sue priorità immediatamente: "non voglio sentire ragioni: vi voglio bene ma alle 9 meno cinque schiodo perchè non posso assolutamente perdermi la prima puntata di x factor". Ubi maior...

Cristina è la cinica compiaciuta. Ascolta, non commenta, annuisce severa ma con un certo distacco, frantumando astiosamente patatine coi canini.
E' quasi impossibile stupirla perchè dal prossimo si aspetta di tutto e pure peggio. Infatti dopo avermi lasciato sfogare conclude in genere in modo lapidario con una frase che taglia la testa al toro del tipo "gli uomini sono squallidi, le donne pure, visto che se li riprendono indietro quando commettono delle cazzate"... quando proprio non può trovare una soluzione pragmatica che in genere consiste nell'allungarti il numero di telefono di chi ti può risolvere il problema: un avvocato, un omeopata, uno psicologo, a seconda della natura del fattaccio.

Pragmatiche, schiette e sarcastiche, sono così le mie donne preferite.

venerdì, settembre 11, 2009

Stupore a Venezia

Due giorni fa ero alla mostra del cinema di Venezia, immersa in un'atmosfera di fibrillazione calma, e anche un po' eterna.

Li, come per miracolo, sono riuscita a ritrovare un'emozione che pensavo fosse in me estinta, lo stupore.

Ho scoperto che Venezia ha una spiaggia lunga di sabbia fine, che anche a Venezia il mare trova un posto dove ripetere il suo poetico infrangersi di onde con l'immancabile sequenza vento - nuvole - sole - luci - ombre

Mi sono ritrovata a partecipare ad una conferenza stampa, in un albergo d'altri tempi che detiene il meritato nome di Hotel Excelsior, in compagnia di due donne che mi hanno spiazzato.
Leggermente fuori fuoco rispetto ai propri ruoli di rappresentante politica e di show girl, l'onorevole Deborah Bergamini e Michele Hunziker hanno parlato di donne, di diritti violati, di violenza, di poter fare, e forse, stavolta abbiamo fatto insieme qualcosa di cui andare fiere.

Sono rimasta affascinata dal lido, che in alcuni punti sembra la romagna, e di nuovo stupita per la mancanza di folla, per l'atmosfera per nulla concitata, per l'emozione che la parola film suscita in tutti, ancora.

Ho conosciuto una persona che, anche lui, mi ha saputo stupire. Enrico Magrelli, critico cinematografico e deus ex machina del festival, colui che tutto sa e tutti conosce, che probabimente detiene, unico, il dono dell'ubiquità, la capacità di rispondere sempre ad ogni richiesta, educatamente, mantenendo la calma, di parlare con lo stesso rispetto e lo stesso interesse con tutti, che si stia rivolgendo a me o a Ewan Mc Gregor.

Un post stupito dunque, seppure un po' melenso.

martedì, settembre 08, 2009

Apprezzamenti

Ho portato al mio calzolaio un paio di vecchi stivali da battaglia da risuolare, me li ha restituiti in un sacchetto dell'Esselunga.

Ho portato al mio calzolaio un paio di decollete Les Tropeziennes a cui rifare i tacchi, me le ha restituite in una shopper nera di Mont Blanc.

Noblesse oblige.

lunedì, settembre 07, 2009

Evitate questo locale

Attenti perchè si presenta sotto le mentite spoglie di una umile trattoria sul naviglio grande.
Mi siedo al tavolino di metallo e scruto il menu, fiutando i primi indizi di sòla.

La scansione verticale mi mette di fronte ad una lista di pietanze dai nomi presuntuosi e (orrore!) precedute da articolo determinativo "Gli gnocchi arrostiti con lo speck di zibellino e le zucchine del solstizio d'estate". Non è mai un buon segno quando si chiamano i piatti con tale confidenza, ma considerando che gli gnocchi in questione erano poi 5 potevano quasi chiamarli per nome.

La scansione orizzontale (15 euro per due fette di salame) mi conferma che ci troviamo di fronte a uno di quei casi di inchiappettamento culinario non infrequenti a Milano: locale dimesso per attirare il cliente poco avveduto, porzioni piccole, descrizioni sfarzose, camerieri ostili, prezzi fuori luogo.

Il ristorante in questione si chiama "Osteria al Pont de Ferr" e benchè sia vecchia centanni io temo (e spero ardentemente) che non ne durerà poi molti altri .

mercoledì, settembre 02, 2009

Notizia: Clooney sposa la Canalis

Il cervello delle donne: in passato era un optional. Oggi è un handicap.

lunedì, agosto 31, 2009

Pret a voyager

Dopo la formula Bed&Breakfast, all inclusive, last minute, ecco l'ultimo grido in fatto di vacanze: lo scrocching. Si tratta di una formula piuttosto popolare nella media borghesia milanese che consiste nel farsi invitare in vacanza una settimana qua una là da gente che si conosce appena, grazie a una tecnica sopraffina di arruffianamento opportunistico.

Al costo di una cena offerta in un ristorantino locale si può soggiornare su barche o appartamenti possibilmente lussuosi in una situazione appagante per entrambe le parti: chi ospita può sfoggiare tenute e imbarcazioni invidiabili e cullarsi nella debole illusione di un possibile nuovo cortigiano, chi si fa ospitare può sfoggiare vacanze in villa a porto cervo e amicizie influenti senza cospicuo impegno di capitale nè di sentimenti. Segno dei tempi.

mercoledì, agosto 05, 2009

La tecnica dell'abbrivio

A proposito di tecnica amorosa, vorrei proporre un antico metodo di abbordaggio che affonda le radici in un periodo in cui gli uomini corteggiavano le ragazze con una certa attenzione per i dettagli.

Portate fuori una ragazza a cena. Il vostro intento è quello di passare all'azione la sera stessa, o in macchina o nel suo appartamento. La state riportando a casa e volete raggiungere il vostro scopo ma: se arrivate davanti a casa sua e spegnete la macchina diventa ovvio che intendete proseguire la serata, e ciò rischia di essere troppo esplicito. Se arrivate davanti a casa e tenete la macchina accesa è un invito a scendere.

Il dilemma si risolve con un trucco astuto ed elegante, la cosiddetta tecnica dell'abbrivio: a qualche metro da casa della ragazza, mentre conversate amabilmente, spegnete la macchina e mettete in folle. In questo modo la macchina si trascina silenziosamente e senza un brusco arresto sotto casa, portando naturalmente la ragazza a considerare il proseguimento della serata in vostra compagnia.

Geniale.

venerdì, luglio 31, 2009

marketing spinto

Gli annunci pubblicitari su facebook sono targettizzati con precisione chirurgica. Sulla mia pagina di profilo mi appaiono infatti, nell'ordine:
"Ritorna in forma. ADESSO"" (targettizzazione psicofisica)
"Entra nel club delle scarpe" (targettizzazione sullo stile di vita)
"Start a Mafia familiy" (targettizzazione sociorazziale)
"Ovodonazione: no lista d'attesa" (targettizzazione uterina)

mercoledì, luglio 29, 2009

Marat Safin e i diritti delle donne

Questo spettacolo della natura fu un tennista di proverbiale stile ed eleganza. Diventò persino numero uno al mondo e lo fu per ben 9 settimane, finchè capì che era meglio godersi la vita ed essere numero tre, sei, dodici... piuttosto che farsi un mazzo assurdo ed essere numero uno. I numeri valgono meno delle donne, per intenderci.
Sono fermamente convinta che sia sacrosanto diritto di ogni donna avere un uomo così (indecentemente attraente) almeno una volta nella vita.

martedì, luglio 28, 2009

Workshop di tecnica amorosa: minutes

Dal workshop di ieri sera con illustri esperti del campo è emerso che alcune pratiche amorose possono rivelarsi moleste. Il bacio in particolare può rappresentare un momento magico se eseguito con dedicato animo esploratore e gentile determinazione.

Può altresì costituire una tortura quando:
- il partner ti parcheggia in bocca una lingua inerte e molliccia come una sogliola scongelata e tu non sai cosa farci. Un mimino di iniziativa e impegno è sempre consigliabile.
- il partner ti infilza con malevola violenza con lingua dura a cilindro e nessuna idea di dove andare a parare. Come se la tua bocca fosse il traforo del Frejus e lui una scavatrice impazzita
- il partner ti lecca la faccia come un San Bernardo che ti ha appena tirato fuori da una valanga. Dopo trenta secondi di scrubbing la tua faccia sembra quella di Heath Ledger - Joker in Batman.
- il partner muove la lingua con regolare e preciso movimento oscillatorio, un ingegnere della limonata senza nessuna simpatia per l'altrui lingua.

La foga agonistica non vi porti poi all'erronea credenza che fare l'amore sia uno sport olimpico. Non è sinonimo di impeccabile tecnica amorosa il fatto di durare ORE. E, soprattutto, se nel tentativo di stabilire un nuovo record mondiale pensate alle cose più brutte del mondo, considerate la possibilità di tenervelo per voi: sapere che il proprio uomo pensa alla nonna morta mentre vi tromba non aiuta a costruire la vostra reputazione di super amante.

lunedì, luglio 27, 2009

Inguaribile ottimismo

Vedere le pubblicità delle collezioni invernali a luglio mi da una sensazione di speranza, mi ricorda che esiste un futuro.

domenica, luglio 26, 2009

In vetta

Un po' come raggiungere la vetta dell'Everest. Oltre non si può andare.


lunedì, luglio 20, 2009

Come in Hyde Park

Ieri al parco un gruppo di gentiluomini di carnagione olivastra e completamente vestiti di bianco passavano il passatempo domenicale preferito dalle popolazioni di ceppo angolsassone o indiano:
giocavano a cricket.

Mai e poi mai avrei pensato che Milano diventasse così multirazziale da permettermi di godere di tale vista. Nessuno spettacolo trasmette meglio l'idea di tradizionale indolenza domenicale. Adesso mi aspetto solo di vedere spuntare il sunday roast nei pub.

giovedì, luglio 16, 2009

Le zanzare di Darwin

Ai miei tempi le zanzare erano spilungone e graciline, volavano lente ciondolando qua e là senza apparente meta, e col casino che facevano, zzzz ZZZZ zzz, si facevano beccare quasi subito. Le pareti della camera erano una galleria di patacche scure e sanguinolente a testimonianza dei zanzaricidi perpetrati con relativa facilità. Erano tra l'altro animali rigorosamente estivi, avevano la loro stagionalità, e di giorno se ne stavano a sonnecchiare pigre.
Adesso c'è la zanzara due punto zero, piccola, micidiale, veloce, compatta e impossibile da cuccare. Monta un avveniristico sistema silenziatore che le permette di attaccare indisturbata a tradimento.
E' resistente ad insetticidi, manate sul muro, al sole cocente così come alle temperature rigide, così che te le ritrovi in giro da mattina a sera e durano fino a novembre.
Questi piccoli insetti bastardi sono la prova vivente della teoria evoluzionista di Darwin.

martedì, giugno 30, 2009

Onda anomala

Intravedo una storia nascere, qui vicino a me, di quelle che devono rimanere galeotte perchè lei è impegnata, e perchè lavorano insieme, allora dissimulano anche a sè stessi, scambiano due parole a pranzo e non riescono a guardarsi negli occhi per paura che se solo i loro sguardi si incontrano allora sarà chiaro a tutti quello che stanno provando pensando desiderando.

Comprimono i desideri, forse, perché sarebbe difficile gestire il casino, ma non ce la possono fare, chiaro come il sole che gli ormoni stanno per esplodere e che presto dovranno trovare un angolo dove baciarsi con l'urgenza degli amanti clandestini.
Sono mie fantasie? reminiscenze, incubi?
La passione ingestibile mi fa paura anche solo quando la intuisco negli altri.
Eppure, non è una delle poche cose per cui valga la pena soffrire e distruggere, e per questo totalmente imperdonabile ?

giovedì, giugno 25, 2009

In moto

Le situazioni più intime in cui ti puoi trovare con un uomo sono dormirci inseme o essere in moto con lui.
Le persone quando sono a letto condividono un bisogno naturale, e devono per forza essere sè stesse, non si può certo fingere mentre sei senza trucco e in mutande. Il buio poi aiuta a rilassarsi, ad abbassare le difese. Chiudendo gli occhi le persone parlano meglio e anche se non parlano, si imparano a conoscere per intuizione.

La moto però... al di la del fatto che un uomo che sa staccare e piegare decentemente in curva è già di per sè attraente, la situazione moto, che si tratti di ducati monster o di uno scooter scarabeo, si presenta intrigante. Ovvio: condividi uno spazio minuscolo delimitato da una sella E non puoi parlare.
Le parole, si sa, servono a tenere a bada la tensione, come in ascensore. In moto non si può. O meglio, non si deve. Rovina davvero l'atmosfera. Per una volta c'è la possibilità di comunicare col corpo, ed è perfettamente legittimato dalla situazione.

Attenzione quindi al linguaggio non verbale della vostra compagna. Osservando vari centauri ho notato tre comportameti distintivi:
- lei sta aggrappata alle maniglie in coda alla moto: o è molto timida, o vi considera un mero espediente logistico.
- lei vi cinge i fianchi/maniglie dell'amore, dolcemente, senza stringere. Quando frenate vi appoggia delicatamente le sue parti morbide sulla schiena. Se vuole comunicarvi qualcosa (tipo indicarvi un tramonto o segnalarvi la presenza di un autogrill) vi sfiora leggermente la manica o fa capolino con la testa sopra la vostra spalla: la ragazza è interessata a voi, o per lo meno il suo corpo si sente a proprio agio attaccato al vostro ed è già un buon segno.
- lei vi sta aggrappata come un'arsella e ad ogni minimo cambio di velocità cozza violentemente il suo casco contro il vostro: non è pazza di voi, è terrorizzata.

Un consiglio a tutti gli uomini: una staccata in curva vale più di mille parole.

lunedì, giugno 22, 2009

Purgatori ittici













Odio il lago.
Qualsiasi attività che in ambito marino appaia ludica e solare, al lago suscita un senso di disagio.

Per qualche anno ho fatto vela a domaso. Ecco, persino il planare, atto catartico per eccellenza, sul lago di como si affrontava con una certa diffidenza.

Sarà perchè scuffiare nel lago, in quell'acqua scura e pesante, dava sempre l'impressione di cadere nel maelstrom e di mai più riemergere.
Appena vedevo la raffica increspare l'orizzonte presagivo che, pippe come eravamo, io e il mio equipaggio saremmo finiti in acqua, la mia muta si sarebbe congelata, e le mie adidas stan smith inzuppate (non potendo portare il tacco 12 in barca c'era comunque la necessità di mantenere un certo stile). Leccavo sulle labbra quell'acqua innaturalmente non salata e ostile e allora sapevo, sentivo: il lago ha qualcosa che non va.

Pensateci un attimo: il lago è in effetti uno stagno più grande e non per questo meno puzzolente. Al lago persino i pesci son brutti, tutti spinosi, grigiastri, immusoniti. In parte sarà certo dovuto al fatto che si incrociano tra parenti, non potendo trovare il pesce della loro vita in altre acque, in parte sarà il fatto che star sempre li senza poter esplorare posti nuovi chiude la mente, abbrutisce.
Cioè, al mare: delfini, tonni, pesci spada, nel lago: lucci, persici, tinche, orrori della specie ittica, che certo furono allontanati dal mare ed esiliati in quegli stagni maleodoranti perchè troppo poco avvenenti per poter albergare nei sacri regni di Nettuno. Qual'è il Dio dei laghi? sono così sfigati che sono pure senza dio.

giovedì, giugno 11, 2009

Pubblicità Progresso














Nuova campagna per la riabilitazione degli oggetti. E del loro potere terapeutico. Quest oggetto, che già dal nome, Rose Vertigo, stimola un numero imprecisato di sensi, è a mio avviso piuttosto vicino all'opera d'arte da cui si discosta forse solo per il fatto di essere una produzione multipla, seppur limitata. D'altra parte la serialità dell'arte è stata sdoganata da Andy Warhol che riproduceva più opere d'arte lui di quanto un falsario stampi banconote.
Un oggetto ti può curare, ti può restituire un po' di amor proprio, voglia di piacerti, tempo per te stessa. Le borse in particolare sono oggetti molto generosi e democratici in quanto ti abbelliscono a prescindere dalla base di partenza, non si formalizzano sulla tua taglia e se ingrassi o invecchi non storcono il naso.
Certo, come ogni cura efficace, non è a buon mercato, ma preferireste spendere 1700 Euro per questa borsa di Valentino o in 10 sedute con uno strizzcervelli che passa il tempo a ripetere le ultime frasi che gli dite?

martedì, giugno 09, 2009

Casting per il Picchio

Quando leggo un libro che mi piace mi vien sempre da fare il casting mentale dei personaggi, ovvero immaginare quale attore sceglierei per interpretare i protagonisti del libro nella traduzione cinematografica.
Ora, sto leggendo un libro che mi ha fatto innamorare dei personaggi.
Lei, una principessa europea esiliata in un casermone invaso dai rovi vicino a seattle, capelli fulvi e sognatrice incompresa, deve essere per forza Scarlett Johansson.
Lui però. Bombarolo fuorilegge, con una morale tutta propria e un insospettabile romanticismo eroticheggiante, pure lui rosso di capelli, lui non lo riesco a trovare, e la cosa mi indispettisce. idee?

lunedì, giugno 08, 2009

A Londra per una sera















Tramonto ocra sul fiume, skyline di ruote d'acciaio e palazzi antichi pieni di guglie, brezza fresca che deterge il cielo e fa sembrare gli sprazzi di azzurro più blu. Tante persone, sempre, ovunque.
Ho perso il privilegio di abitare in una città che gli altri invece possono solo visitare come turisti.

giovedì, maggio 28, 2009

Decisamente non in bolla

Ieri sera sono uscita per un aperitivo con la mia amica sarah. In teoria dovevo poi sentire carlo per organizzarci per uscire a cena io lui e pupattola. In realtà mi presento a casa alle 10 senza aver chiamato e subito incontro lo sguardo infuriato di carlo e sorpreso di mia figlia. Mbè?
Non lo so, non riesco bene a mettere a fuoco, percepisco un vago senso di rollio e beccheggio come se fossi ormeggiata al porto di la spezia invece sono nel mio appartamento di milano.
Faccio un attimo mente locale, ripercorro gli eventi della serata e giungo alla logica conclusione che sono estremamente, tragicamente ubriaca.

Questi due soggetti a me familiari mi parlano ma io non capisco in quale lingua. Per risolvere l'impasse apro il frigo e mi getto come una donna delle caverne su una coscia di pollo fredda sperando che mi renda più lucida. Carlo disgustato si rifugia in camera a guardare la finale di champions. Mia figlia mi ignora impaurita. Riempio un po' lo stomaco con quel che trovo ma la situazione invece di migliorare peggiora e al rollio-beccheggio si aggiunge la nausea da onda lunga, mi chiudo in bagno e cerco di risolvere. Ma niente.

Sono un rottame, non riesco a darmi un tono e dopo qualche minuto schianto sul divano, per meglio dire svengo, e a nulla servono i tentativi di svegliarmi di margherita che mi sale sulla schiena tirandomi i capelli.

Mi sveglio nel cuore della notte quando ormai tutto è buio e zitto e mi trascino fino al letto. Carlo dorme russacchiando con ostilità evidente. Margherita è nel suo lettino, ancora vestita. Io mi sdraio a quattro di bastoni nel letto e rientro immediatamente nel tunnel tremendo del sonno alcolico.

Mi sveglio stamattina con un hangover come non se ne vedevano da anni. Mia figlia che di solito si sveglia dandomi bacini e carezzine mi guarda preoccupata e dice "ehm... ..... ma il papà dov'è?"

Ecco, ho avuto il mio momento ribelle-irresponsabile. Ma una mamma non la passa mai liscia.

mercoledì, maggio 27, 2009

Sembrava una vita invece è un ufficio

Ci sono ricerche che dicono che le donne di oggi son meno felici anche se hanno: carriera, marito, figli, soldi, cultura.

Beh, sto leggendo un libro di oliver sacks sulle malattie mentali (si sa, sono una psicologa mancata e una psicotica centrata) e descrive il problema di quest uomo che vedendo un guanto lo sa descrivere come somma di caratteristiche: una forma liscia, continua, auto contenente, con diverse appendici, ma non riesce a coglierne l'essenza, di guanto.

E cosi si spiega perchè le donne non sono felici. Noi possiamo descrivere la nostra vita come somma di attributi di per sè positivi, ma non riusciamo più a coglierne un senso unitario. Insomma, siamo scollate dall'essenza della nostra vita. La guardiamo da fuori, ma non ne vediamo il significato complessivo.

Ecco spiegato. L'unico modo per riuscire a rivedere il tutto sarebbe non avere scelte. Ma questa non è più una scelta.

giovedì, maggio 14, 2009

La corsa più bella del mondo



























Ieri ero alla conferenza stampa della Mille Miglia, la corsa più bella del mondo, come la definì Enzo Ferrari.

Pur non essendo ancora schierate le auto, dato che la partenza è prevista per stasera, qualcuna qua e là la si vedeva, parcheggiata fuori da qualche ristorante (si sa, gli emiri arabi e i re d'olanda due cappelletti burro e salvia non li rifiutano mai)

Così ho potuto fotografare due oggetti meravigliosi, eccoli lì. Una gloriosa Bugatti del 1927, (la numero 15) che percorse la primissima Mille Miglia, ed una Riley del 1936 (la numero 67): non ci sono parole.
Ecco, tra le varie cose che amerei possedere c'è sicuramente un'auto d'epoca, non per il suo valore intrinseco ma per il suo potere evocativo. Guardo queste nobili signore d'epoca e subito mi si proiettano davanti scene di piloti fascinosi con occhialoni, giacche di pelle e guantini traforati, dame misteriose velate da foulard di seta svolazzanti ed abiti di lino leggeri, tresche consumate all'ombra di alberi frondosi, profumo di benzina, terra bagnata e vino rosso.

Forse in una vita precedente ero Penelope Pitstop, l'amante di Nuvolari.

martedì, maggio 12, 2009

Sanity check

Premesso che le donne, a differenza degli uomini, dei quali esistono un paio di modelli base più o meno accessoriati, sono esseri raffinati complessi e difficilmente standardizzabili, questa è la top five delle tipologie delle donne più repellenti per gli uomini e degli uomini più insopportabili per le donne (dati empirici basati su osservazioni di amici e conoscenti). Io ho dovuto mettere un po' di crocette e me lo tengo come promemoria.

(parto dal fondo, è da leggere come un crescendo di aberrazione)

- 5 - la donna logorroica
- 4 - la donna trascurata
- 3 - la donna che parla subito di matrimonio e figli
- 2 - la donna troppo arrendevole
- 1 - la donna spaccapalle e lamentosa

- 5 - l'uomo senza senso dell'umorismo e autoironia
- 4- l'uomo presuntuoso e pieno di sè
- 3 - l'uomo appiccicoso e senza spina dorsale
- 2 - l'uomo pesante e preciso che non sa prendere la vita alla leggera
- 1 - l'uomo che parla sempre di sè e di cui dopo dieci minuti sai già tutto

lunedì, maggio 11, 2009

Map of the problematique

Ultimamente mi vien da scrivere. e non è un buon segno, dato che ispirazione, se così si può chiamare, fa rima con tensione, depressione, coccolone

sento il bisogno di riavvicinarmi al mio lato oscuro (se qui con me ci fosse Stefano partirebbe subito il respiro affannoso alla darth vader, ma, ahime, Stefano non c'è, e ansimare da sola nel mio ufficio temo possa essere frainteso)

la cosa più vicina al mio stato d'animo attuale è questa canzone dei meravigliosi Muse, dal titolo autoesplicativo. la dedico agli animi sopraffini non avvelenati dalle certezze.

Torture moderne

Quanto segue non è uno stralcio da un trattato sulle torture medievali, ma è la vita quotidiana di una donna fornita di bulbi piliferi.
Metodi di depilazione femminile:

Rasoio - vantaggi: trasportabile, ottimo per le emergenze. esempio. siete a farvi un aperitivo con le amiche, l'uomo più bello del mondo vi si avvicina, vi invita a cena, poi vi porta a casa e manifesta la chiara intenzione di accoppiarsi con voi: potreste aver bisogno di scappare in bagno per un ritocco last-minute delle aree critiche. molto improbabile, ma si sa mai, tenetelo in borsa come un cornetto portafortuna
svantaggi: se non siete esperte con le lame, di certo vi taglierete, sanguinerete per ore e riporterete cicatrici indelebili

Crema - vantaggi: non procura dolori insopportabili
svantaggi: se la lasciate troppo a lungo rischiate di perdere qualche strato di epidermide, se la lasciate troppo poco rischiate di rimanere a chiazze tipo cane con la rogna.
svantaggio sommo: la puzza, una puzzo orribile che non ha paragoni. dovrebbero utilizzarlo in qualche detto sulle cose puzzolenti, tipo "madonna, questa latrina puzza come un tubetto di veet"

Ceretta - vantaggio: te la fanno gli altri, tu devi solo stare li è urlare di dolore
svantaggio: devi trovare la forza di presentarti di fronte a un altro essere umano in versione magilla gorilla.
a tale svantaggio si può ovviare facendola in casa. in questo caso però, se non togliete bene la cera, vi rimane una pellicina collosa che perdurerà per giorni, a cui si inizieranno ad appiccicare pelucchi, polvere ed acari in quantità tale che ben presto vi sembrerà di aver le gambe foderate di alcantara

Tempi duri

L'incipit di questa settimana lavorativa: "con il budget che mi rimane per il lancio di quel prodotto non riuscirei nemmeno a farmi asportare un'ernia inguinale"

venerdì, maggio 08, 2009

Tempus fugit

Stefano aspetta un bimbo, dario si è sposato, daniela ha avuto una bimba, chiara un bimbo, marco convive, e anch'io non mi sento molto bene

giovedì, maggio 07, 2009

Riflessioni fashioniste



- paradigma dello sfigato: se Angelina Jolie si mette un visone finto è eco-friendly, se me lo metto io sono una barbona

- teorema del presunto tarocco: è inutile spendere 2000 euro per una borsa Dior Le Trente, perchè, a meno che prima di indossarla non vi infiliate un paio di Louboutin tacco 12 (foto), non vi strizziate in un tubino Herve Leger, non passiate a farvi truccare da Pat MacGrath e non arriviate in ufficio in limousine, tutti penseranno che siate una sfigata con una Dior tarocca

- confutazione del teorema del presunto tarocco: l'acquisto di un accessorio strepitoso è un piacere edonistico su cui il giudizio altrui è totalmente ininfluente. Dà più soddisfazione passare l'aspirapolvere con un paio di decollete di Sergio Rossi che sfilare in passerella con un sandalo Bata

martedì, maggio 05, 2009

Perchè la civiltà italiana è destinata a perire

Da una parte abbiamo i pruriginosi litigi coniugali del nostro ahimè primo ministro, dall'altra un valoroso amministratore delegato che sta tirando fuori dalla palta una nota azienda italiana e addirittura si spinge a parlare di fusioni e acquisizioni con aziende all'estero, e lo fa alla pari, senza dover finire il giorno dopo sbeffeggiato sui giornali locali per aver fatto qualche figura da pirla.

E le maggiori testate italiane secondo voi quale notizia pubblicano, per prima?

mercoledì, aprile 29, 2009

Le api e i fiori

Una cosa che adoro di Milano è quando, mentre sono in moto, mi trovo davanti il camioncino dei fiori. Si tratta tipicamente di un'ape piaggio completamente stipata di vasi di fiori coloratissimi e di piante che ondeggiano eleganti mentre l'ape si fa strada sui sampietrini.
E' come vedere un giardino pensile che passeggia nel grigiume della città.
Poetico, finché ci passi accanto e il guidatore/fiorista che ti immaginavi come un bucolico coltivatore con le spighe di grano tra i capelli sputa fuori dal finestrino e ti schiva per un pelo. E, conseguentemente, lui smadonna perchè lui non ti aveva visto.

martedì, aprile 28, 2009

Logica schiacciante

Conversazione tra mia madre e mia figlia di due anni e mezzo:

nonna: "amore, è bella la nonna?"
margherita: "nooooooooo! la tata è bella!"
la nonna, smadonnando per aver perso il concorso di bellezza con la tata, si toglie gli occhiali e ci riprova.
nonna: " e adesso la nonna com'è?"
margherita: "adesso è cieca!"

venerdì, aprile 24, 2009

Post from the Past

C'erano una volta Stefano e Giorgia. Lavoravano, convivevano, nello stesso ufficio e passavano il tempo sballottati tra alta strategia e correzione font su powerpoint, nel frattempo si facevano un sacco di ghignate.
Erano i tempi della startup, io arrivai il primo giorno e il mio PC era li, da assemblare, Stefano mi disse: andiamo a farci una pizza, e finimmo a parlare del presente e del futuro prossimo che già sembrava remoto, con una birra davanti (io arrivavo da Londra, ero ancora dipendente dal luppolo). Così, credo, iniziò la nostra amicizia.

Poco dopo si aggiunse Niccolò, lui era un po' il filosofo del gruppo, lo deduco dal fatto che la maggior parte dei suoi pensieri fossero incomprensibili ai più e assimilabili solo tramite osmosi mistica.
Lui portava un lato poetico e ancora non disincantato al nostro lavoro quotidiano. Traduceva in lavoro creativo quello che frullava nei nostri desideri professionali.

Ascoltavo Niccolo e Stefano, due amici, fratelli diversi, giocare con le parole e le battute come a ping-pong, con un ritmo impossibile a cui potevi solo partecipare come spettatore, e sentirti fortunato, e grato per essere li.

Stefano e Niccolò erano il premio che avevo ricevuto per aver deciso di tornare in Italia, nonostante proprio non ne avessi nessuna voglia.

Quel periodo li è finito, e siccome oggi sono sentimentale e sdolcinata dedico questo post e questo video sulla libertà e la fuga ai miei adorati amici Stefano e Niccolò.




Teoremi geoculturali

1 - se sei italiano in Italia hai zero possibilità di essere preso nell'asilo vicino a casa perchè sei 51esimo in graduatoria su 50 posti disponibili

2 - se sei italiano a Londra prendi più facilmente la multa e hai molte meno speranze che ti accolgano il ricorso

3 - se sei milanese a Milano vivi 358 giorni di attesa di quei 7 giorni di fuorisalone in cui davvero ti pare che nella tua città succeda qualcosa di culturalmente interessante e sei immerso per pochi magici giorni in un'atmosfera surrealmente privata della cappa di provincialismo che ci affligge. e in quei giorni, matematicamente, piove

giovedì, aprile 09, 2009

Digital divide

Quando non eravamo "always on", eravamo sì meno connessi, ma l'uomo aveva il suo bel da fare per elaborare strategie di avvicinamento e differenziazione.

Se ero al mare, per contattarmi bisognava telefonare in spiaggia. La mary, che gestiva il lido di finale, veniva a chiamarti, la sua voce poderosa ed estremamente infastidita la sentivi un po' ovunque. Spesso ti toccava la prova di triathlon: tuffo dalla boa al largo, nuotata verso riva e corsa su spiaggia rovente, per raggiungere l'agognata cornetta grigia, da cui sentivi la voce emozionata del tuo fidanzato provvisorio, che ti diceva quanto gli mancavi, e a cui tu confermavii il tuo eterno amore, onde poi sorvolare sull'eternità a cornetta riappesa non appena ti passava davanti il santinelli con il rayban nero, il ricciolo biondo e la camminata strascinata dalla nottata non ancora ben elaborata.

Questo a 15 anni. A 25 non era tanto diverso. Iniziava l'era dell'sms ma erano fatti isolati, il suono del nokia squarciava il silenzio e procurava ancora tuffi al cuore. Ma la tecnica più immediata di avvicinamento dell'uomo (almeno del mio) era scalare il tetto della mia casa di notte e venire a bussare alla finestra della mansarda dove dormivo.
Molto romantico e decisamente atletico.

A 35 cosa succede?
L'sms! qui l'unico sforzo che deve fare l'uomo (e carlo ci sta ancora lavorando) è di cercare di non cannare il destinatario nella rubrica.
La chat! qui certo, si può condire la comunicazione di ironia e attese, costruire il proprio avatar comunicativo e invisibile, che, sempre, non corrisponde alla nostra versione peggiorativa reale.
Allora, qual'è la soluzione romantica all'eccessiva raggiungibilità del nostro amato?
Una soluzione c'è, ed è sotto i nostri occhi. Cosa può rendere due amanti irraggiungibili l'uno per l'altro e richiedere faticose lotte contro il tempo e contro lo spazio per poter comunicare e, con estrema fortuna, congiungersi biblicamente?
Ma certo, i figli! Loro vi impediscono di parlare tranquillamente di questioni che non richiedano un impegno mentale che vada oltre il "passami il sale" e non coprano un arco temporale superiore ai 15 secondi, di accoppiarvi quando e dove volete, persino di dormire vicini.
Io sono certa che il Gugliel Motel sia pieno di coppie sposate in cerca di una sveltina al riparo dalla prole. Grazie, Maghi, adesso so che lo fai per noi!

mercoledì, aprile 08, 2009

Non conforme

Stamattina salendo sulla moto mi accorgo, in un'escalation di orrore, che :
- non ho il bollo
- devo fare il tagliando
- mi è scaduta l'assicurazione
- mi è scaduta la patente
- indosso un paio di decolletes Les Tropeziennes della stagione scorsa

lunedì, aprile 06, 2009

Technologically challenged

E' ormai evidente: la tecnologia mi è ostile. Avevo già il sospetto che fosse insofferente e parzialmente impaurita dalla mia presenza: stampanti che lampeggiano impazzite appena mi avvicino, fotocopiatrici che espellono diffidenti tutto quello che provo a scannerizzare, blackberry che si rifiutano di fungere da telefono (cioè di compiere il minimo sindacale per cui sono creati).
E oggi il mio blog, compagno fedele seppur trascurato mi si è rivoltato contro: il mio blog è un mutante dispettoso e anarchico.
Tutto questo verde non l'ho propriamente scelto, ma tant'è , se questo è il suo volere, apprezzo il golpe e mi sottometto. Finchè un designer valoroso verrà a salvarmi e a restituirmi la libertà grafica, il template verdissimo reggerà la mia sorte editoriale.

venerdì, aprile 03, 2009

Quegli uomini li...



Che dire…. Quando il mio personaggio ideale si incarna nel mio attore ideale. Cerco di individuare la scintilla dell’ attrazione che “quel certo tipo di uomini” esercita su di me. Si tratta di una forza rilassata e non imposta che si rivela nel sorriso ironico, le braci della lotta impongono quelle occhiaie provate.

Uomini che sono troppo immersi nei loro pensieri e nelle loro battaglie per ricordarsi di farsi la barba, un po’ sporchi e disordinati, eppure rigorosi nella coerenza alla loro causa. Leggevo riguardo al Che, eroe di tutti noi sfigati che vorremmo fare la rivoluzione ma stiamo dietro a una scrivania, era così infoiato dai suoi ideali di indipendenza e libertà che si dimenticava di fare il padre, e ogni tanto incappava in qualche letto che non era quello dove si trovava la moglie. Distratto sulle cose importanti, convinto che gli ideali possano diventare realtà condivise e felici. Inseguendo la totalità dimenticano le piccole cose della vita e l‘importanza di rendere felici i singoli, oltre alle masse.

Così, per questa incapacità di stare coi piedi per terra e di rilassarsi e godersi la vita, amo questo genere di uomini. Invincibili in battaglia, completamente inaffidabili nella vita privata e dimentichi delle regole base del sentimento eppure invasi da una passione irragionevole che possa dar forma ai loro casini interni. Mietono vittime e proseliti per il solo fatto di essere vivi e continuano da morti. Se ne sbattono di tutti così basta un lampo di interesse nei nostri confronti per farci impazzire d’amore e sperare ogni volta, invano, di riuscire a vincere la loro inafferrabilità e guarire la loro guerra.

lunedì, marzo 16, 2009

FB FCKU

Ecco qui qualcosa su cui riflettere.

Su facebook ci deve essere un traduttore un po' svanito, o peggio un traduttore automatico, visto che spesso si trovano strisce di testo che sfidano anche le regole base della grammatica italiana. Cito testualmente, tra i feed in prima pagina: "Tizio ha inviato appena uno scrutinio circa Caio. Pensi che Caio è intelligente?

inviato appena?
circa??
scrutinio???
pensi che.. e' intelligente???!!!

Ora, già il nostro stile di comunicazione è stato inquinato, sveltito, minacciato, dalla chat: ci concediamo errori di battitura madornali (contate solo quelli che ho fatto io in questo articolo!) che ormai non sconvolgono il nostro interlocutore il quale addirittura comprende quello che gli stiamo mal scrivendo. Il dover (o voler) scrivere velocemente ci porta a semplificare il lessico, a non ricercare le parole più adatte per esprimere un concetto. L'isteria comunicativa ha la meglio sulla profondità del linguaggio. Nella nostra frenesia di superdigitatori è una gara a chi scrive più parole al secondo. Ci fermiamo solo di fronte ad un interlocutore che ci chiede esplicitamente chiarimenti: "????????????????? che ...zzzzo vuol dire?????"

Chiudiamo un occhio anche su certe abbreviazioni insopportabili ankorkè inutili. Che impegno fisico può richiedere un "ch" invece di un "k"? e , soprattutto, perchè scrivere un K dove ci va un'innoqua c?
Chiudiamo due okki sull' uso smodato e invadente delle maiuscole e delle faccine per sottolineare dei concetti nemmeno così mirabolanti "CIAO AMICOOOO!!!!! :-))))))))", se guardate qualsiasi commento a qualsiasi video su youtube vi verrà il mal di mare affogherete nei punti esclamativi e nelle KAPPA maiuscole.

MA... quando è troppo è troppo. Passi tutto, faccine, maiuscole, abbreviazioni, cioa invece di ciao, ma addirittura insultare la grammatica italiana prendendo un traduttore automatico o cerebroleso, NO! non si fa!