mercoledì, febbraio 22, 2006

Mi vien da rogitare

Nello studio del notaio 45 gradi centigradi per appannare la mente e rallentare i riflessi.
Il cane del notaio sdraiato vicino alla porta d’uscita, con la lingua felpata penzolante sulla moquette verde, attende invano un refolo di vento.
L’avvocato della parte venditrice ciuccia un sigaro spento per ricordare a tutti che lui è ricco e continua ad arricchirsi grazie agli stronzi come noi.
Mentre il notaio legge l’atto di compravendita il suddetto avvocato, non più solo inutile ma ora anche dannoso, parla con la responsabile dell’agenzia immobiliare di come ha affittato il suo yacht a tom cruise per 65000 dollari a settimana (alla faccia vostra, coglioni che comprate immobili non di lusso a Milano).
Il notaio incinta di 8 mesi e 20 giorni si sventola col contratto e spera di buttarci fuori il prima possibile per poter partorire in santa pace.
Il geometra della parte venditrice risponde continuamente “non-so” a qualsiasi domanda gli venga sottoposta e per il restante tempo seguita ad ignorarci (per timidezza immagino).
L’egregio servigio reso da questa combriccola di geni legalimmobiliari ha come contropartita un’onesta parcella che si aggira intorno ai 35 mila euro
Il tutto avviene nel giro di due ore e tre quarti (di cui tre quarti d’ora nell’anticamera rovente dello studio, in attesa di essere ammessi al cospetto del notaio).
Ora però siamo proprietari di un fottuto appartamento.

Nessun commento: