giovedì, maggio 29, 2008

Compressione ed esplosione

Se lasciassimo perdere il buon senso e quello che ci ha inoculato la cultura nostra e di quelli prima di noi, se cedessimo al puro istinto e liberassimo le nostre più sordide fantasie, forse riusciremmo a gestire il nostro corpo e i nostri movimenti in modo più appropriato. Vi do due estremi tra rozza rigidità da sovrastruttura e raffinata libertà primitiva.


Su un estremo (quello sfigato) ci sto io di fronte a una telecamera che mi intervista per un canale televisivo: rigidità mandibolare, sudore freddo, ansia da prestazione, vedo il riflesso della mia immagine negli occhi di migliaia (ma sembrano di più) di spettatori sbeffeggianti, perdo la mobilità degli arti superiori, mi si irrigidiscono anche i muscoli oculari, lo so, li sento che mi impediscono di sbattere gli occhi e trovare un attimo di sollievo nel buio del mio retropalpebra.


All'altro opposto c'è questo che vedete qui sotto. Il video che ci ridà la speranza che l'essere umano non sia un rifiuto genetico. La personificazione di tutto quello che è desiderio trattenuto offerto esibito conteso condiviso ripreso ceduto tra due persone sole in mezzo a tutti incatenate nella propria elegantissima lussuria.

Spettacolarizzazione della passione? o liberazione dalla barbarie del movimento finalizzato alla semplice traslazione logistica del nostro corpo da un punto a un altro dello spazio? Io se sapessi muovermi così non userei neanche più il motorino.