giovedì, ottobre 29, 2009

Shopping regression

Oggi sono andata a vedere un negozio che per i milanesi è quasi una tradizione, il Salvagente: outlet grandi firme per bambini.
Ho fatto una scoperta: non sono portata per gli outlet.
Intanto trattasi di scantinato angusto illuminato da orribili luci al neon che fanno sembrare tutto verde ramarro. Vestiti, scarpe e commesse.
I vestitini sono ammassati l'uno sull'altro. Le taglie sono indicate con tristissimi foglietti di carta a quadretti scritti a mano. In pessima grafia.

Dopo uno sforzo sovrumano per districarla dalla morsa infernale di quintali di altri vestiti, sono stata tentata di adottare una gonnellina di pinco pallino. Mi è sembrata così moscia e trascurata che ha scatenato i miei istinti materni, ma poi ho pensato che era assolutamente l'ultima cosa che avrei voluto vedere coprire le cosciette morbiducce e solari di margherita.

Ora, capisco che la sciatteria espositiva suggerisca inconsciamente ghiotte opportuntà di grandi affari. Però ci vuole un po' di scenografia nella vita. Restituiamo a questi vestiti il diritto al proprio spazio vitale.
E spegnamo sti neon!

Lunga vita a Grimilde

Oggi, mentre io e una fila di automobilisti infuriati imprecavamo contro un ciclista che beato e contento pedalava in mezzo alla carreggiata bloccando il traffico, ho avuto una nuova illuminazione: nell'essere umano non è innato solo il bisogno di amare, ma anche il bisogno di odiare.
E non solo è altrettanto salutare, dal momento che permette di consumare parte delle tossine mentali che ogni giorno produciamo, ma è anche più facile da soddisfare.
L'amore è spesso infelice e inappagato, l'odio è quasi sempre ricambiato.
L'odio in sè, puro e appassionato, non accompagnato da violenza, è un sentimento puro e primitivo, quasi mai ipocrita.
Credo che l'odio sia sano e giusto e vada sdoganato come sentimento, insieme a una folla di personaggi incompresi dalla strega Grimilde a Darth Veder.


mercoledì, ottobre 28, 2009

Prova d'amore

Oggi mi sono alzata con i postumi di una mite sbronza da cena di lavoro, con i capelli arruffati e parzialmente untuosi, con una manciata di brufoletti causati dall'aver sterminato il contenuto della bomboniera di nozze di fabio in un pomeriggio, indossando il mio miglior pigiama di flanella fantasia tartan rossa e allora ho capito: carlo è innamorato di me.
Non può essere altrimenti, se è tuttora determinato ad assistere ad uno spettacolo così deprecabile ogni mattina.

giovedì, ottobre 15, 2009

L'ironia e l'inutilità dei mignoli

Il mio scrittore guru tom robbins sostiene che il mondo è depresso perchè la gente si prende troppo sul serio.

E' una verità suprema e illuminante. Ora, io mi rendo conto che quando mi prendo troppo sul serio, capita ogni tanto, l'ironia, il mio anticorpo più potente, mi abbandona, emigra in altri corpi più meritevoli, e mi lascia in preda della lagna e del vittimismo.

Poichè io non sono attualmente in grado di produrre nulla di esente da inutile melodramma, proporrò ad uso e consumo di chi come me trova l'ironia curativa, un brillante esempio di estemporanea conversazione ironica tra me e un amico che, per controbilanciare la gioia di essere diventato da poco papà di un bellissimo bimbo cicciottello, ha ritenuto opportuno rompersi un dito di un piede.
A salvaguardia della privacy userò nomi fittizi. PS: Stephano, non è che tengo tutte le nostre chat, credo che gmail abbia un metodo avanzato di salvataggio che mantiene le chat con un contenuto di minimo un mega di ironia.

Stephano:ah mi son rotto un dito del piede
cosi tanto x gradire
me: ti è caduto il bambino sull'alluce?
Stephano: no ho preso spigolo in pieno.
me: che male!
Stephano: mignolo a 90 gradi fuori
gran scena
me: ma scusa,hai ancora degli spigoli in casa?
non sai che vanno TUTTI eliminati?
Stephano: i muri
sai com'è
me: i muri vanno arrotondati
che male
mamma mia, sento dolore solo a sentirlo
Stephano: si
lascia perdere
me: i mignolini esistono solo per farci soffrire
Stephano: ecco, ha fatto ancora la cacca!