giovedì, dicembre 09, 2010

Adenoidi

Oggi è la vigilia della prima operazione in anestesia totale di mia figlia, che ha 4 anni ed è molto più coraggiosa di me. Io infatti me la sto facendo sotto, e sdrammatizzo scrivendone.

Una settimana fa la portiamo a fare gli esami pre operatori. Premetto che io sono agofoba e già quando vedo un’infermiera strizzare un batuffolo di cotone idrofilo mi gira la testa.
Dissimulando tensione e stress le ripeto “amore stai tranquilla, non devi aver paura”. Lei, tranquilla e senza paura mi sottolinea: ” sono tranquilla, non ho paura”.
Ma io non ci credo. Penso che stia facendo un po’ la brillante. E’ il genere di frasi che dico anche io, appena prima di stramazzare al suolo. Quindi mi preparo ad un traumatico prelievo.

Entriamo in ambulatorio: le infermiere indossano camici con ingannevoli bolle colorate e figure allegre, come se ci fosse da stare allegri, con una che ti vuole cavare un’ampolla di plasma a tradimento.
“Vuoi stare in braccio a papà o mamma per fare questo giochino?” chiede l’infermiera travestita da clown.
“In braccio a papà!!!” urlo io e penso “sti giochini falli a casa tua nel tuo tempo libero”.

L’infermiera continua la pantomima: “adesso ti metto un bel braccialettino” (leggi “laccio emostatico”: la sola presenza del prefisso “emo” mi procura un brusco calo di pressione): penso che sicuramente mia figlia non ci casca, è troppo sgamata. Invece la vedo tendere il braccino cicciottello con totale fiducia.
E mentre la intorta di parole carine e false come giuda, l’infermiera le infila l’ago in vena.

Io intanto da 4 metri di distanza tolgo gli occhiali per essere certa di non vedere nulla e trattengo il fiato, aspettando il momento in cui sentirò la mia bimba lacerare l’aria con un urlo di dolore sovrumano.

Invece la prossima cosa che sento è “ecco fatto” e la prima cosa che vedo è la mia bimba che mi zampetta incontro allegra, e mi dice “mamma, adesso mi dai la brioche al cioccolato?”

Ora, non so come affronterò il domani, ma forse mia figlia mi farà forza.

giovedì, novembre 25, 2010

H&M endurance contest


H&M ha colpito ancora.
La capsule collection Lanvin per H&M (bellissima) ha mobilitato schiere di impavide ed instancabili shoppers che dalle 4 di venerdì notte hanno pazientemente iniziato a far la coda fuori dai negozi per accaparrarsi i pezzi del solitamente irraggiungibile marchio francese.
Ammiro H&M per questa capacità di smuovere i desideri e bruciare le calorie di così tante donne e per aver convinto (attraverso chissà quali argomentazioni filantropiche) un brand come Lanvin ad esporre i suoi pezzi d’arte in mezzo a masse di vestiario indistinto.
Ammiro anche le suddette budget-conscious fashion addicts (insomma le maniache che si sono sparate 6 ore di coda nel gelo della notte milanese) per la forza d’animo e la prova di endurance, e pure un po’ le invidio, io che non riesco a far la fila nemmeno per pagare all’esselunga.
D’altra parte le cose per cui si combatte danno molta più soddisfazione.

martedì, novembre 23, 2010

L'eleganza del riccio


Questo libro mi ha illuminato su un fatto: non c'è da sorprendersi se leggo djuna barnes e poi guardo iron man con la stessa avidità: i legami culturali sono così numerosi e gli elementi che ci influenzano così variegati che i nostri gusti sono randagi, imprevedibili e meravigliosamente incoerenti.
Ho probabilmente almeno una cosa in comune con qualsiasi essere umano nell'universo.
Grazie a questo libro ogni volta che vedo la mia portinaia ukraina mi viene voglia di chiederle un parere su bulgakov.

mercoledì, novembre 17, 2010

Stress meccanico

Oggi il meccanico mi ha riconsegnato il mio motorino, rinvigorito da un mese di fermo e da una sostituzione al carburatore che ho pagato più di un’operazione a cuore aperto.
Il fetente, dopo aver latitato per un mese, mi riconsegna il motorino sporco come glie lo avevo dato (quindi tanto).
Così, aspettando il lavaggio del mezzo, il meccanico tira fuori l’ennesima sigaretta e, come accade spesso (vedi post sui tassisti) inizia a raccontarmi della sua vita.
Ma perché? Chi te l’ha chiesto? Nemmeno ti conosco!
Eppure anche stavolta ascolto. Mi dice tante cose, ma quella che mi colpisce di più, e che è al centro del suo sfogo, è che lui è STRESSATO. Sissignore, dice che non riesce a dormire di notte tanto è stressato.
“ma, con rispetto parlando, cos’è che ti stessa tanto?” chiedo, davvero incapace di comprendere la genesi di tanta ansia.
“il lavoro”, mi risponde con gli occhi ormai lucidi.
“senti, con tutto il bene che ti voglio, anche se ti fai pagare come un cardiochirurgo tu non salvi vite umane. Non è ragionevole che tu sia cosi stressato, su ripigliati e stai sereno”.
“eh, ma io somatizzo. Ad esempio, lo sai che l’altro giorno sono dovuto andare fino a bisceglie a prendere un pezzo di ricambio?” .
“bisceglie in puglia?”
“no, bisceglie a milano”
“abbè, in effetti tanto vicino non è” dico comprensiva “però almeno ci arriva il metro”.
E intanto penso che le mie 170 cucuzze serviranno a finanziare l’ennesimo strizzacervelli.

sabato, novembre 13, 2010

High Hopes

Sometimes I feel just like the dark side of the moon. And this is the song that best represents it. And English is definitely the language.

giovedì, novembre 11, 2010

Non si sa mai

Ho un feeling coi tassisti, è cosa risaputa. Appena appoggio le chiappe sui sedili posteriori di un taxi, il posto di guida diventa il lettino dello strizzacervelli e loro iniziano vuotare il sacco: mi raccontano delle loro vite, mi svelano segreti scabrosi, a volte mi fanno pure l'oroscopo.

Settimana scorsa succede che, alla fine del nostro percorso, tragitto fisico e viaggio spirituale in cui mi racconta della sua recente conversione al cristianesimo, colpito evidentemente dall'energia spirituale che scaturisce dal mio silenzio contemplativo, lo squinternato tassista mi allunga un'immaginetta della Madonna in una delle sue pose più angeliche. Dopo l'iniziale paralisi che tipicamente santi e madonne mi procurano, faccio presente al gentile tassista che io "non credo". E lui mi dice "la tenga, non si sa mai".
Per gentilezza me la infilo in borsa. E da allora è li, la Madonna di Medjugorje, che si contende con chiavette usb, fazzolettini semiusati e multe non pagate il poco spazio disponibile nella borsa.
Il fatto è che non ho il coraggio di buttarla via: dai, non si butta via la Madonna. Nemmeno se sei ateo.
Così ieri ho deciso, per mettere a posto la coscienza, di concederle uno spazio privilegiato e protetto nella mia borsa: la taschina destinata ai tampax. Almeno li sta comoda.

lunedì, ottobre 11, 2010

Un libro illuminante


Sto leggendo la biografia di Agassi, che ho tanto amato, e ancora amo (in remoto)
Al di là della mia risaputa passione per le cosce dei tennisti, il ragazzo aveva un quid in più, era una contraddizione vivente: veloce, irriverente, vulcanico, e allo stesso tempo perduto nei suoi pensieri, emotivo, sempre un po’ fuori luogo.
In lui vedevo il riflesso delle mie menate adolescenziali, un tentativo goffo e sexy di nascondere le proprie debolezze dietro a colori accecanti e capelli arruffati.
Nella biografia fa diverse rivelazioni scottanti. Io sono rimasta colpite da due in particolare. La prima è che lui odia il tennis, l’ha sempre odiato. Una verità sorprendente e liberatoria: cioè, è normale, e perfettamente accettabile, fare un lavoro che non ti piace, per tutti, persino per un tennista prodigioso.
La seconda rivelazione riguarda i suoi capelli: ho sempre avuto una predilezione per gli uomini coi capelli lunghi (di recente mi è passata, chiaramente). Il suo look, sexy-macho-tamarro-capelluto mi faceva impazzire.
Viene fuori che Andre, fin da giovanissimo, perdeva i capelli. Con candore rivela che preferiva coprire la calvizie incipiente con una parrucca.
Finchè un bel giorno, decide. Abbandona la sua chioma e si rasa a zero. In quel momento, simbolicamente, muore Andre ragazzo e nasce Andre uomo. Uomo incasinato ma sempre uomo.
Mai nella vita si è visto un tale cambiamento esteriore accompagnato da tale cambiamento interiore. A quello da ragazzina non ero pronta, non volevo che lui crescesse, così improvvisamente, e allora l’ho lasciato, questo mio fidanzato adorato. Non gli ho perdonato di essere diventato uomo. E calvo.

Poi l'ho rivisto, dal vivo, agli Internazionali di Roma, in uno dei suoi ultimi tornei prima di ritirarsi e mi sono innamorata di nuovo. Finalmente il MIO Andre (credo che il segreto della sua popolarità fosse proprio l’empatia che riusciva a scatenare nei fans), prima tormentato, poi pelato, aveva trovato un equilibrio, forse addirittura la serenità. Padre di famiglia, riconciliato con il suo destino, amato dal pubblico, addolcito nei lineamenti, libero di commuoversi e di essere felice.

Era cresciuto, come me, e ancora una volta aveva qualcosa da insegnarmi. Uno sconosciuto che mi pare di conoscere intimamente. Possibile?

domenica, settembre 26, 2010

Commozioni cerebrali


Una sfilata può essere vista dai più come effimero spreco di denaro stoffe e luci. La mia opinione è che una sfilata di moda sia un efficientissimo laboratorio per produrre facili emozioni.
La formula è semplificata eppure funziona. Ci sono tutti gli ingredienti.
L'attesa. Una sfilata che si rispetti inizia in ritardo. In quei tre quarti d'ora di attesa hai tutto il tempo per scrutare le celebrities perfette o perfezionate, nonchè per ammirare una folla di donne elegantissime e in genere alte e magre che aggiungono l'elemento aspirazionale alla formula.
L'atmosfera è carica di tensione, i fotografi si accumulano in cima alle scalinate, le luci si accendono e, terzo elemento della formula, parte la musica: altissima, pompata nelle orecchie, incalzante. E proprio in quel momento arrivano le modelle, e, su di loro, i tanto attesi ABITI.
La formula è completa. Loro sfilano, queste donne che non esistono nella vita reale, code statistiche della bellezza umana, e incedono sulla passerella con fare isterico, annoiato, a volte distratto, certamente serio, perchè serissimo è quello che stanno facendo qui, camminano con un vestito di moschino addosso, per la miseria.
Il tutto dura circa 7 minuti, come è giusto che sia un climax, breve e intenso.
Il laboratorio della maison moschino ce l'ha fatta, mi sono emozionata, mi sono addirittura commossa.

giovedì, settembre 09, 2010

A life less ordinary?

A quelli come me piace essere apprezzati per la propria arguzia, il virtuosismo verbale, il senso dell'umorismo. Snobbiamo gli ordinari e gli ignoranti, inorridiamo di fronte ad un errore di sintassi o di grammatica. Godiamo quando partoriamo un pensiero originale o laterale.
E poi.
Personalmente non riesco ad essere precisa nel mio lavoro, a vivere senza ansia, a non subire la pressione degli obiettivi imposti dall'alto, a non perdere fiducia in me stessa, ad imporre la mia volontà nemmeno su me stessa.
Non è forse questo, il più evidente segnale di ordinarietà?

martedì, agosto 31, 2010

Cariatidi e dèi greci assortiti


IO: ti è piaciuto il partenone?
Carlo: immensamente
IO (scettica): davvero?
Carlo: si bè, dai, tutte ste storie per quattro colonne in croce
IO: veramente in verticale
Carlo: si, ma sempre quattro colonne sono. In stile dorico.
IO: mi stupisci. stile dorico...
Carlo: si, mentre le cariatidi stile eolico
IO: eolico eh?
Carlo: si, eolico, da eolo
IO: che era uno dei sette nani?
Carlo: no era il dio del vento
IO: già. e poi c'è lo stile fotonico, in onore del dio della luce

mercoledì, agosto 25, 2010

A volte ai mulini girano le pale

Al mare ho conosciuto la Tipica Signora Bene milanese. Ha una bambina e un bambino bellissimi, e un marito affascinante e benestante. Insomma la tipica famiglia del mulino bianco.
Tranne che, invece di vivere nel mulino circondata da campi di papaveri, la Signora vive in un appartamento di 200mq in centro a Milano.
Invece di fare crostatine col grano trebbiato dal mugnaio di famiglia va a fare la spesa da peck.
Invece di spazzare la farina dal pavimento di pietra è coadiuvata da una filippina che ogni giorno le lustra il parquet di wengè e da una tata che le gestisce i figli.

Respect. E invidia. Se non che.
Un giorno la signora mi dice: "Sai, quest anno ho deciso di farmi due mesi di mare perchè sono arrivata a giugno DAVVERO stanchissima!"
................................ Ora. Tutte le donne che, oltre a lavorare, si smazzano i figli, a volte riescono pure a giocarci, puliscono il cesso, stirano a luglio con 35 gradi, non vedono l'ora di usare i punti dell'esselunga per comprare l'aspirapolvere nuovo, si sentano libere di riempire questi puntini come meglio credono.

martedì, agosto 24, 2010

Ufficio fronte mare

Mi trovo sulla splendida spiaggia di Cala Ginepro, Orosei, e vedo arrivare un inusuale ambulante: ha l'aspetto di un armatore abbronzato e distinto, bermuda bianchi e polo blu, capelli brizzolati e occhiali aviator. Trascina tranquillamente sulla sabbia, sotto il sole a picco di agosto, una bancarella. Dico, una bancarella vera e proria, dotata di ruote, dalla quale ciondolano collane di conchiglie e bracciali corallini.

"che fatica" commento guardandolo con partecipazione.

Lui, un vero signore, mi ripaga con un'occhiata impetosita, facendomi capire che io, della vita, non ho capito un tubo. Poi mi dice " fatica è alzarsi con la preoccupazione, coi pensieri, con l'ansia. Questo qui , è solo lavoro. E poi.... guardi che ufficio mi ritrovo" fa, allargando le baccia a contenere il mare, la spiaggia, e tutte le sue (orribili) collane di conchiglie.

"Fronte mare " dico sorridendo, e, finalmente, capisco.

giovedì, agosto 05, 2010

Blackout

Sono giunta ad una tremenda conclusione: non so più scrivere. Non ho più nulla di sensato su cui ironizzare o su cui sconcertarmi.
Tolgo il disturbo, tornerò qualora più ispirata.

mercoledì, agosto 04, 2010

Vintage malaga

Oggi sono stata accusata di essere una vecchia babbiona dalle ragazze del mio team, per aver ordinato alla nostra gelateria il gusto malaga.
Mi hanno detto che è un gusto molto anni 80 il che equivale, nel loro caso, a dire che è un gusto tipico di quando loro avevano due anni.

Quindi molto MOLTO vintage.
Posso essere d'accordo, infatti il gelataio, all'udire per telefono l'ordine inconsueto, ha negato perfino l'esistenza di un tale gusto. Chiaramente deve essere nato negli anni 80 pure lui.
E comunque il malaga è un gusto in estinzione, raro come il panda.

Io che distinguo le persone in due categorie: i gusti creme e i gusti frutta, propendendo ad avere rapporti umani e fisici solo con i primi, ritengo che gli estimatori del malaga siano persone solari, goderecce e mediamente pingui.

A parziale comfutazione della mia teoria va detto che in paesi evoluti e tiepidamente frigidi quali uk e francia, il malaga , pur nella traduzione svecchiata e meno libidinosa di rum-raisin, è un gusto comume, al pari della vaniglia.

Insomma in italia sono vecia, in uk sono ordinaria.

La mia adorabile bambina: racconto di mamma


Luglio è un mese un po' strano: maghi è dai nonni perchè i suoi genitori lavorano e non saprebbero dove altro lasciarla (parlare in terza persona attenua il senso di responsabilità).
Carlo si rilassa un po', io invece mi macero e mi sento in colpa ogni volta che esco a prendere un aperitivo con amici che riesco a vedere una volta l'anno, tra il 01-07 e il 31-07.

Domenica, quando l'abbiamo portata dai nonni, lei mi ha stretto forte dicendo "mamma ti voglio tanto bene, voglio tornare con te a casa".
Certo sentire una frase del genere potrebbe essere piacevole per una persona priva di disturbi della personalità.
Io invece, col mio consueto equilibrio emotivo, sono entrata in uno sbattimento senza fine, popolato di sensi di colpa, frustrazioni e presagi di sventura.

Poi l'ho messa a letto, e li, sdraiata vicino a me, appena prima di addormentarsi, mi dice: "mamma ci vediamo presto, non preoccuparti, mi diverto, coi nonni".
Ecco. Maghi ha tre anni e mezzo, ed è molto più matura di me. Speriamo che crescendo regredisca così ci incontriamo a metà strada.

giovedì, luglio 29, 2010

Stica!

Oggi ho davvero pensato che stavolta la mia Visa non ce l'avrebbe fatta, a metabolizzare la corposa strisciata, e invece mi ha sorpreso, cara vecchia Visa, tu si che sei un oggetto affidabile anche nei momenti in cui l'acquisto si fa impervio.

Ma ecco che, appena la macchinetta sputacchia fuori lo scontrino e la mia Visa sorride, esausta, il mio cellulare inizia a suonare:
- Pronto, signora Longoni, è il servizio frodi Carta Visa
- Eh...
- Stiamo verificando se lei ha veramente eseguito il pagamento di una cifra fuori dall'ordinario
- Essì, dico io
- Però!, dice la Visa

mercoledì, luglio 28, 2010

Smaltire i 40















22 luglio, compio 40 anni, contro la mia volontà
  • 7am - 10pm: a Monaco da Escada a far presentazioni powerpoint
  • 10pm - 1am: arrivo a casa, litigo furiosamente con Carlo essendo io una grandissima stronza, per di più di mezza età. fine del 22 luglio
  • 1am - 4am: cerco di convincere carlo che anche se sono una irrecuperabile rovinamomentibelli possiamo ancora essere una famiglia felice. Non ci riesco. Non proprio.
  • 5am: sveglia, partiamo per malpensa per un viaggio segreto, che Carlo ha organizzato per me
  • 6am: apprendiamo che il volo è in ritardo di due ore e mezza. Maghi, eternamente cuor contento, improvvisa giochi di società in aeroporto
  • 12am: siamo al porto di napoli, scendendo dal taxi mi rendo conto che la mia migliore amica parteciperà a questo viaggio verso un luogo ancora sconosciuto
  • 2pm: siamo in un albergo stupendo sull'isola di Capri, e dal terrazzino della camera guardo il mare che spunta da dietro le bouganvilles
  • 9pm: risporante da Gioia, a marina piccola: dal nostro tavolo vedo il mare cristallino, a due passi da noi, ceno con Carlo, Maghi, Roberta, Andrea ed Alicella
  • 11pm: dopo esserci scolati una bottiglia di falanghina pro capite, l'eroica Roby, colta da un malore prolungato da 'mbriacatura e solleone, mobilita l'attenzione della creme della creme napoletana radunata al ristorante e rimedia un pronto intervento da elegante dottoressa vestita prada che le ficca due dita in gola con una classe mai vista
  • 9am: passando dalla piazzetta rimaniamo bloccati tra la folla adunata per vedere il matrimonio di un miliardario italo americano in cui tutti, dagli sposi al corteo, sembrano risplendere di perfezione fiabesca.
  • 12am: ci imbarchiamo su Malice, e iniziamo i nostri due giorni di veleggiata sulla Costiera amalfitana.
  • 11pm: dormiamo alla fonda, mare grosso, Maghi si spara 13 ore di sonno, io e Carlo usciamo sul ponte a guardare la luna piena, e ci prepariamo a una notte di sogni ondosi.
  • 9am : ci alziamo e salendo sul tender per scendere a terra a far colazione io e Maghi finiamo in acqua tutte vestite. Ho sempre adorato i bagni di prima mattina.
  • 7pm: entriamo nel porto di nisida, pronti per tornare a casa, siamo accolti da: pioggia, fulmini, vento, e poi, sul finire, grande arcobaleno: Non è in fondo così, la vita?

mercoledì, luglio 14, 2010

Epurazione

In ufficio stanno mettendo a punto delle affinate tecniche di selezione naturale. Secondo la legge di Darwin, sopravviverà solo chi sia atto a portare avanti la razza aziendale nel modo più efficiente possibile. La tecnica è semplice ma di una efficacia primitiva: hanno staccato l'aria condizionata.
Siccome siamo in un loft a grandi vetrate stiamo come orchidee in serra: 45 gradi - tasso di umidita 88%.
Le uniche zone freschette sono le stanze riunioni che essendo cieche e coi soffitti a botte presentano una situazione climatica simile a quella delle celle per il vino. Pur di stare in una sala riunioni c'è gente che si imbuca in meeting dove non conosce nessuno spacciandosi per l'amministratore delegato di Chanel.
Io ho optato per un offisite dal gelataio siciliano, altri sono andati in palestra solo a farsi la doccia, senza passare nemmeno dagli attrezzi.
Evidentemente siamo geneticamente destinati a perire professionalmente e ad ingrassare fisicamente.

venerdì, luglio 09, 2010

Freepress

Siamo arrivati al punto in cui proprio non si può procrastinare il ricorso all'esselunga: siamo arrivati allo stadio 3 della carta igienica:

- Primo stadio - la carta igienica sta per finire, si esplicita la voce "carta igienica" sulla lista della spesa, ci si prepara all'acquisto con puntualitù e fermezza

- Secondo stadio - la carta igienica è finita: si ricorre allo scottex casa, ignorando i disegnini a forma di crostata che da sopra al rotolo ci suggeriscono utilizzi più appropriati

- Terzo e ultimo stadio - è finito anche lo scottex, non ci rimane che il freepress: metro, city, o quello che si trova in portineria. Meglio ancora la gazzetta ammorbidita da ripetute sfogliature.

Oltre credo che si trovi lo stadio "emorroidi", e non ci vorrei proprio arrivare.

lunedì, luglio 05, 2010

Ci rimane solo l'Olanda

Sabato mentre scavavo buche nella sabbia di Sestri Levante da lontano sentivo la folla di curiosi che si assembravano intorno al televisore dei bagni Sempione per assistere allo scontro epico tra Germania e Argentina.
I cori di "oohhhhh" e "uuuhhh" mi facevano capire che qualcosa di grosso stava accadendo. Si trattava infatti dell'Argentina di Maradona che, come avrebbe titolato evocativamente la Gazzetta il giorno dopo, veniva ASFALTATEN 4-0 dall'odiosa Germania.
Quello che mi ha colpito è stato il tifo che questa partita ha suscitato, potente e schierato. Il pubblico italiano, orfano della propria nazionale, aveva scelto l'Argentina per incanalare la passione inesplosa, o probabilmente era solo contro la Germania, come è naturale. Solo alcuni piccoli bastardi nazisti in erba urlavano "terroni a casa", riferendosi con scarsissimo acume geografico e superdotata ottusità razziale alla gloriosa Argentina.
E però tutti prendevano una posizione netta, come se schierarsi fosse un bisogno umano, come se tifare per una squadra che non è la propria fosse necessario per giustificare due ore rubate allo scavo di buche nella sabbia.
Come se solo la passione qualificasse come CALCIO un'attività che altrimenti si potrebbe descrivere come 22 uomini che corrono dietro ad un pallone.

mercoledì, giugno 30, 2010

Aforisma sulla mia personale scimmia

La cosa tremenda del tradimento è il fatto che qualcuno che conosci appena riesca a farti sentire tanto più vivo che non l'uomo o la donna con cui hai deciso di passare la vita.

Questo è orrendamente crudele per chi subisce il tradimento, e lo rende infinitamente più eccitante per chi lo commette.

martedì, giugno 15, 2010

Un porto sicuro

Maldestra come sempre, entro nella lounge alitalia carica di bagagli, e cercando una poltrona dove sedermi rovescio completamente a terra il contenuto della mia borsa.
caz@#@ ... impreco con signorilità.
Mentre cerco di afferrare gli oggetti sparsi sul pavimento vedo una mano maschile venire in mio soccorso e posarsi delicatamente sul libro che giace li nel mio marasma, unico pezzo nobilitante nel miscuglio di fazzoletti di carta umidi e caramelle mezze ciucciate.
"il libro dell'inquietudine"... sussurra
Alzo lo sguardo, per accertarmi dell'identità del gentile signore dall'accento simile a quello di gino, il bagnino di finale ligure .

Mi trovo di fronte un uomo sui 45 anni abbronzato capelli argentati barba incolta. Niente sorriso. Magnifiche occhiaie disincantate .
E' senza alcun dubbio Josè Mourinho, colui il quale ha saputo spostare il baricentro dell'immaginario sessuale femminile dal giocatore muscoloso all'allenatore intellettuale.

Se mi è dato di incontrare un uomo davvero figo nella lounge alitalia non può che essere un sogno. E infatti.

"le piace pessoa..." deduce lui.
"più che altro cerco di capire se mi spiega questa storia dell'inquietudine"
"il desassossego" dice lui
"appunto"
"sta scappando quindi?" chiede
"senti chi parla" rispondo, che tanto è un sogno quindi posso fare la sbruffona anche con Josè Mourinho
" ma io so dove sto andando", rimarca tirandosela
"e io so da cosa sto scappando" ribatto poco convincente
"belìn, sto sogno si fa pesante", dice lui, perdendo qualcosa nella traduzione onirica del portoghese.

In quel momento mi sveglia mia figlia chiamandomi nella notte, e addio anche mourinho

martedì, marzo 30, 2010

The Italian Job

Pare che ci vogliano anche eliminare la memoria storica. Sono decisi a cancellare il capitolo Resistenza dai libri di storia.
Per protesta, simbolicamente, consegnerò ai posteri un pezzo importante della mia storia: la "tecnica di sabotaggio dei telefoni SIP a gettone".
passo 1: srotolare una graffetta fermacarte del tipo grande
passo 2: inserire un'estremità della graffetta srotolata nel buchino centrale della cornetta telefonica, nella parte in cui si parla.
passo 3: stando attenti a non rimanere folgorati collegare l'altra estremità della graffetta al ricevitore in metallo del telefono.
passo 4: abbassare MOLTO delicatamente il ricevitore fino a sentire "clic": da quel momento dovreste avere il segnale di linea disponibile e potete telefonare a sbafo dove volete per quanto volete.



mercoledì, marzo 24, 2010

Formigoni-Penati: l'imbarazzo della scelta

L'imbarazzo, soprattutto.

Formigoni.
Programma: continuiamo così, va tutto benissimo.
Valore aggiunto: sul suo sito puoi scaricare le suonerie per il cellulare (gratis!)

Penati.
Programma: votate me, perchè Formigoni e la Lega si odiano.
Valore aggiunto: favorevole ai diritti civili alle coppie di fatto - piste ciclabili a Milano.

Meglio una suoneria oggi o una pista ciclabile domani?


martedì, marzo 23, 2010

Giorni leggeri. Giorni pesanti

Le giornate si dividono in due categorie: giorni leggeri e giorni pesanti.

Nei giorni leggeri tendi ad essere predisposta al perdono, lasci correre, ti senti come un elemento integrato nell'armonia dell'universo, lasci passare i pedoni quando sei in moto, non ti arrabbi quando maghi si pulisce le mani sporche di cioccolato sul divano di lino bianco, sei empatica con gli amici che ti confessano i propri tradimenti. Ti godi una certa superficialità e noncuranza verso il destino del mondo e reagisci con sorriso ebete alle unghie che si spezzano.

Nei giorni pesanti viene fuori il lato melodrammatico: potresti tranquillamente essere la prematura reincarnazione di Mario Merola.
Non c'è dubbio, sei il protagonista assoluto di un disegno del destino. Destino per lo più avverso.
Ti spari un filotto di brani emo, romantici e punk, che chiaramnte parlano tutti di te, e ti commuovono per quanto sono vicini alla tua anima straziata.

La mente diventa un maelstrom, ti si accavallano pensieri che impastano ricordi della scuola elementare, delusioni della vita, pessimismo sul futuro, rivisitazione certosina dei peggiori episodi del passato. Sei certa di quanto segue: tuo marito ha un'amante, la sua ex ti ha fatto la macumba, tua figlia è destinata a sofferenza eterna per eccessiva sensibilità, il tuo gatto è autistico, un nemico segreto sta organizzando una campagna diffamatoria nei tuoi confornti. E i tuoi capelli sono sempre più crespi.

Questi giorni, quelli pesanti, coincidono bizzarramente con il PMS. To be continued.

giovedì, marzo 18, 2010

Donne glassate



Video favolosamente pulp. Loro sono Divine. Lady Gaga la trovo un po' smagrita, ma ci piace così. Grazie Gaga e Dita, avete riportato un po' di inaccessibilità in questo mondo in cui le donne sembrano troppo spesso a portata di mano.

mercoledì, marzo 17, 2010

Dove ho messo il codice?

Non so se avete notato ma sono magicamente riuscita ad aggiungere un RSS al mio blog (Cintu si lamentava che doveva venire a guardare di sua libera iniziativa, e noi siamo recisamente contro la libera iniziativa).
Sono pure riuscita ad aggiungere la lista dei miei blog preferiti: Nicc, il tuo mi ha sminchiato l'equilibrio grafico perchè non è letto come blog (se non fai il diverso non sei contento).
Insomma, sono pronta, quasi, per diventare Chief Technology Officer di Apple, ma ancora non sono riuscita in quello che ritengo uno scoglio ormai insuperabile nella mia carriera di blogger: aggiungere Google Analytics. Mi sa che avendo cannato l'inserimento la prima volta e avendo perso il codice (i codici si perdono più facilmente degli ombrelli, per giove), insomma, non saprò mai se c'è qualcuno che viene a leggermi. Dopo tutto Google Analytics è una semplice propaggine tecnologica della vanità umana.

Slalompitecus alpinicus

E' empiricamente provato che guardare un bravo sciatore nel pieno della propria attività atletica stimoli la libido femminile.

Sono insondabili e poco democratiche le donne in questo. Ma credo sia tutto riconducibile alla selezione naturale, quando era più probabile scampare ad un tirex incacchiato se eri capace di correre, e veloce.
Qualche manciata di millenni più tardi noi donne tendiamo a scartare come inetto alla riproduzione chi si barcamena nello spazzaneve e invece ci concederemmo pure sullo skilift a quello che sibila mentre ti passa accanto slalomando stretto con postura centrale e sci interno leggermente avanzato.

Se poi è anche in grado di tirare un bel rovescio a tennis, sa prendere una curva in moto piegando come si deve ed ha un buon odore di selvaggina è l'uomo perfetto.

Femmine, esseri semplici.

mercoledì, marzo 10, 2010

Short term strategy

I miei sogni tutti li che mi guardano, chiedendosi chi di loro ce la farà. Dopo sei anni ricominciare, azzerando il presente cestinando un po' di passato reimpastando il recente.
Sempre stata propensa al rischio, questo si, mi da l'inebriante sensazione di essere viva.
Sull'orlo della mia ennesima vita mi chiedo come svolterà tutto, e se avrò le energie e la fortuna necessarie.
Cerco di concentrarmi sul fattore positivitè: ricordo quel gioco che facevo nel periodo in cui sono stata mollata e volevo solo arrivare al giorno dopo.
Alla fine di ogni giornata per conciliare i sogni e ricordarmi che esiste un'alternativa alla disperazione pensavo a una cosa bella del passato, una cosa bella del presente e una cosa bella del futuro.
E tiravo avanti con la mia dose di ottimismo pronta all'uso.
Ecco i miei pensieri di oggi. Passato: il giorno in cui è nata Margherita. Presente: il libro che sto leggendo: Amy e Isabelle (grazie Sarah come sempre!). Futuro, le vacanze che mi farò nei prossimi tre mesi.
Facile no?

lunedì, marzo 08, 2010

Parking

Una cosa che so fare bene è parcheggiare.
Riesco a infilare l'enorme posteriore della mia volvo praticamente in qualsiasi spazio disponibile, incluso il marciapiede davanti a casa con palo della luce a dritta e a manca.
Stamattina mentre parcheggio mi trovo li sul marciapiede ad osservarmi far manovra il Tipico Maschio Italiano. Succede spesso, ed ogni volta mi chiedo se non sia un hobby diffuso tra i maschi italiani star fermi sui marciapiedi ad osservare la gente che parcheggia.
Eccolo li che braccia conserte, occhio critico e sorrisino sardonico, già ha deciso che essendo io donna non riuscirò mai e poi mai a inflarmi in quei 4 metri e mezzo scarsi di spazio.
E invece. Con somma tranquillità e disinvoltura entro di retro nel minuscolo spazio tra camioncino e suv. Scendo dalla macchina, il Tipico Maschio Italiano mi guarda con una certa delusione. Le sue sopracciglia sollevate commentano "eh, però". E pensa: le donne oggi sanno pure parcheggiare, non c'è più religione. D'altra parte Carlo è un esperto di aspirapolveri. Par condicio.

mercoledì, marzo 03, 2010

Competizione

Siamo in competizione su tutto a questo mondo, è un fatto ineluttabile.
Siamo in competizione per entrare negli asili pubblici e privati, per acquistare un paio di scarpe di Louboutin ai saldi, per trovare un biglietto per il concerto di Lady Gaga, per prenotare un tavolo alla Cantina Piemontese, per prendere un volo low cost per Bali, per trovare una url non registrata per il mio nuovo sito web, che non potrò partorire perchè tutti i nomi fantastici che mi sono inventata sono già presi da web agencies, rivenditori di abbigliamento vintage, night club a segrate e associazioni contro i tumori.

Siamo in competizione per un posto di lavoro, per un uomo che ci piace, per una borsa in pelle color tortora, per registrare un marchio, per comprare i pronti contro termine, per trovare il 25 delle scarpine agatha ruiz del la prada con il cuore, per comprare un monolocale con il terrazzino.

Dovrebbe essere l'economia dell'abbondanza, invece sudiamo più di prima per avere cio' che i nostri genitori avevano senza sforzi.
C'è qualcosa che mi sfugge?

lunedì, marzo 01, 2010

Diary

L'adorabile Cintu potrebbe essere ribattezzato il saggio Cintu. Mi ha fatto notare qualcosa che mi era sfuggita del tutto. Di recente mi sono sentita molto frustrata riguardo al mio blog, su cui , è vero, pubblico parti della mia vita, a volte troppo personali. Lui mi ha fatto notare che questo "diario" pubblico sarà un modo, per mia figlia, di vedere come era la sua mamma quando lei era piccola. E si rileggerà, in parte, in quello che scrivo di me, del suo papà, e di lei.
Questo mi ha fatto decidere che ha senso tenerlo in vita. Maghita, ieri ero nervosa, ti ho sgridato per non so cosa, certo a torto, e tu mi hai detto "Mamma, non mi piace quel TUONO!", e io allora ti ho chiesto scusa e mi sono sentita felice.

Grazie Razzo!


Grazie Razzo per quell'oro che ha attivato dopo 4 anni di siccità le famose lacrime olimpiche. Quando ormai avevamo perso l'onore questo ragazzone emiliano con la fossetta, l'unico sciatore della nostra nazionale che parli italiano come lingua madre, ci ha ridato un po' di amor proprio.
E pure Albertone Tomba piange le lacrime di tutti gli italiani amanti della competizione sportiva.

venerdì, febbraio 26, 2010

Per tutti gli dei dell'Olimpo


Carolina, Carolina! E sì che ti abbiamo mandato a studiare all'estero. Con tutto quello che abbiamo speso per la tua educazione, così ci ripaghi? 4 volte sei caduta! guarda il tuo compagno di scuola Lysacek, lui si che è bravo, ha vinto il primo premio, te nemmeno una medaglia di fango sei riuscita a portare a casa. E' vero che l'inglese è una lingua ostica per te che fai fatica anche con l'italiano, ma in fondo anche il tuo compagno di scuola cos'è, russo? lui ha capito che spin vuol dire gira e jump vuol dire salta. e va bè, vorrà dire che la prossima volta ti metteremo a fare la commentatrice. Per l 'Austria.

giovedì, febbraio 25, 2010

Oltraggio alla libertà

Se dei vandali disegnano un pene sul muro del tuo palazzo stai attento potrebbero arrestarti per oltraggio al pudore, se ti toccano il culo sul tram puoi sempre denunciare l'ATM, se una Carrera ti stira sulle strisce pedonali mettiamo in galera i dirigenti della Porsche.
E quando ricevo una lettera minatoria, è decisamente colpa delle poste italiane.
L'Italia in cui viviamo non è un paese democratico nè giusto nè libero. E io sono sempre più disgustata.

martedì, febbraio 23, 2010

Priva di sensi

I germi di Maghi devono essere geneticamente modificati come le fragole giganti.
Dall'inizio del 2010 la mia dolce bambolina mi ha attaccato l'influenza tre volte.
Privata di due sensi su cinque mi sono resa conto che fare sesso senza olfatto è come mangiare senza gusto.
Aggiungiamoci la vista di una talpa e l'udito di una rocckkettara dopo anni di concerti e discoteca.
Io che sono un essere puramente sensoriale ho a disposizione un unico senso ancora intatto: il tatto, per l'appunto. Attenzione a non incontrarmi in ascensore.

venerdì, febbraio 12, 2010

Burlesque

Il film è davvero ordinario, ma questa coreografia burlesque style e la canzone così arrangiata mi hanno colpito. E la ballerina è strepitosa.

giovedì, febbraio 11, 2010

Shameful pleasures

E' arrivato il momento di svelare le nostre magagne signori.
Discutevo ieri con l'adorabile Cintu di quello che abbiamo definito "shameful pleasure": quei libri e quei film che ti sono piaciuti tanto ma tanto e di cui però ti vergogni, insomma, quei titoli che tendi a nascondere quando gli amici intellettuali vengono a cena da te (te che hai amici intellettuali). Quei film che vai a vedere al cinema da solo e che poi ti compri pure in dvd.

Uno solo di loro anche se infilato tra decine di Proust, Gadda e Virginia Woolf ti può rovinare per sempre la reputazione. Considero quindi come una delle maggiori conquiste della maturità essermi liberata dal tabu del shameful pleasure: sono in pole position in libreria la saga integrale di Twilight (DVD incluso) e il dvd di Dirty Dancing, di cui potrei citare a memoria almeno il 70% delle battute (in versione italiana e originale).

mercoledì, febbraio 10, 2010

Posso

Posso sopravvivere a tutto. Tranne, forse, alla morte.

Posso

venerdì, febbraio 05, 2010

Cos'hanno in comune?




lunedì, febbraio 01, 2010

La vecchia Giorgia

Come sapete, il mio libro di racconti è li che aspetta di essere letto, corretto, tagliato, e respinto da qualche editore. In ogni caso ho pronta la prefazione. Ma ho il terrore persino di pubblicare quello.
Questo è un vero epitaffio.

Le anatre sono volate via

Inizio a leggere Il Giovane Holden mercoledì e giovedì scopro che JDS ci ha lasciati.
Spero che non ci sia un rapporto di causa effetto ma se siete miei amici non mettetevi a scrivere.


giovedì, gennaio 28, 2010

La stangata

maghi ha tre anni, ama i numeri, le carte da gioco e le "pucci" (le pulci, ovvero le fiches). ed ha una faccia tosta che riuscirebbe ad impapocchiarsi chiunque.
ho tratto la conclusione che fosse pronta per imparare a giocare a poker.
infatti si è subito appassionata , ed è comprensibile, visto che su 5 mani la piccola ha sfoderato tre full, un tris e una doppia coppia.
IO sono il mago del poker e lei mi ha ripulito di tutte le mie pucci in dieci minuti.
vero è che giocando a carte scoperte è difficile bluffare e fare giochetti, attività che possono cambiare il corso della mano.
però è anche vero che contro un full di assi servito non c'è bluff che tenga.
ne deduco che, o mia figlia ha ereditato un innato istinto per il gioco d'azzardo, o ha un fondello pauroso.
in entrambi i casi penso di prenotare al più presto un volo per las vegas.

lunedì, gennaio 25, 2010

Post impersonale

Mi hanno accusato di essere troppo personale nelle cose che scrivo sul mio blog. L'ha detto carlo, ah no, non dovevo dirlo, è troppo personale, ok, l'ha detto quel signore affascinante e un po' burbero con cui convivo.

Allora per evitare di essere troppo personale parlerò con le parole dei nostri telefonini, i quali sono così intelligenti da correggerci automaticamente senza nemmeno chiedere il permesso, quando digitiamo un sms.

Quindi ieri mentre ero a roma mi arriva questo sms, dal signore di cui sopra:

"Come stai, ammirevole?" scrive lui

" Mi manchi, ammiraglio" rispondo io

"Ammore" è termine davvero troppo duro da digerire per uno smartphone. E decisamente troppo personale.

mercoledì, gennaio 20, 2010

Pedoni cavallo e regina

La fruttuosa mattinata mi ha permesso di fare il record di pedoni che tentano (invano) di suicidarsi finendo addosso al mio scooter. Ecco la classifica:

- incurante del semaforo rosso, ritenendo che stare sulla striscia pedonale ti assicuri ogni privilegio stradale, la signora attraversa con sdegno, mettendo a dura prova i miei freni e i miei nervi
- coppia di rimbambiti che, dopo aver chiaramente individuato il mio potente mezzo arrivare a pochi metri, attraversano comunque, offensivamente, come se beccarsi un cinquantino sulle rotule fosse una prospettiva invitante
- tripletta di colleghi che sul MIO marciapiedi, quello su cui parcheggio ogni mattina, si mettono in formazione da calcio di punizione e oltre a non farmi passare sì lamentano che gli faccio un pelo con lo specchietto
La mia pazienza ha un limite, domani taglio i freni col tronchesino

lunedì, gennaio 18, 2010

Lasagne e Lady Gaga

Ieri ho rispolverato due consuetudini che mi appartengono ma che giacevano impolverate nel mio subconscio: uno: cucinare di domenica mattina, ascoltando MTV: con un sottofondo adeguato (Matteo Becucci, coordinato alla lasagna, e Timbaland, in linea con il tiramisu) e agghindata come l'attività richiede, grembiulino, capelli legati e frusta in mano (quella per la besciamella, non il gatto a nove code), mi sono sentita un po' massaia, una sensazione stabilizzante e serena.
Due: ballare. Mentre Maghi e Carlo giocavano con la playstation a un gioco splatter, invece di preoccuparmi dei probabili danni psicologici permanenti che un'attività come lo sventrare mostri col bazuca può provocare su una bambina di tre anni, ho deciso di approfittare del momento di libertà per farmi possedere dal demone del ballo. Dato che capita ormai raramente che entità di qualsiasi genere decidano di possedermi ci ho dato dentro, ho infilato una serie di riempipista: Madonna con Celebration, Lady Gaga con Bad Romance, i Dari con Casa Mia Casa Mia (il lato trash del demone), e Elvis pesantemente "The Pelvis" nel video di Suspicious Minds: il demone nostalgico.
Ballare mi ripulisce, è come uno scrubbing dell'anima, viene fuori tutto quello che è secco e inquinante e ritrovo l'energia. Per quanto mi riguarda Lady Gaga è mille volte più efficace di qualsiasi strizzacervelli.

sabato, gennaio 16, 2010

Proposito per l'anno nuovo #3: essere più dolce con mia figlia

Stamattina alle 7 mia figlia che di solito la si deve svegliare a cannonate si intrufola delicatamente nel mio letto, mi da un energico pizzicotto sulla guancia per essere certa di catturare la mia attenzione e con tono terrorizzato mi chiede "mamma! devo andare a scuola ???". "No, amore, oggi è sabato", biascico. Silenzio, un secondo, due sec... "Allora andiamo a fare colazione???" dice lei, arzilla, allegra, eccitata. Io, incazzosa, ingrugnita, impastata "ma scusa, non puoi aspettare un po'? che fretta hai?". Lei "eh, voglio tanta mamma"
Come si fa? come si fa? come si può non essere felici di alzarsi alle sette di sabato, così?


venerdì, gennaio 15, 2010

Proposito per il nuovo anno #2: non perdere il controllo

anni fa, tanti anni fa, ero solare e ottimista, tutti erano buoni fino a prova contraria, e trovavo la gente interessante.
era quando i bravi ragazzi mi trovavano positiva ed adeguata.
ma c'era già da qualche parte il seme del dissidio. che la vita ha fatto germogliare.
a poco a poco ho imparato che: non ci si può fidare degli uomini, almeno di quelli che sostengono di amarti, che il lavoro non è una cosa che si fa per passione, che è più utile essere furbi che intelligenti, duri che comprensivi, realistici che romantici.

ma in quanto cuspide cancro-leone, in bilico tra acqua e fuoco, non posso che oscillare tra ottimismo e disperazione, illusioni e cinismo, ragione e istinto, e non mi trovo a mio agio in nessuno dei due campi da gioco.

il che mi porta a perdere il controllo, talvolta. spesso. totale comprensione per l'incredibile hulk. oltre a sbrindellare decine di jeans, è che perdi proprio il lume, non sai cosa stai per combinare, per dire o fare e non riesci a fermarti, ti plachi solo quando hai distrutto tutto ciò che di umanamente più prezioso ti circonda.

è un esercizio aerobico, fa bene alla linea, ma può avere controindicazioni sulla vita privata.
ho raso al suolo e ricostruito da zero la mia vita così tante volte che ormai dover solo ristrutturare o fare ordinaria manutenziane mi risulta davvero difficile.
cosa si fa quando non si possono più buttare bombe?

mercoledì, gennaio 13, 2010

Proposito per il nuovo anno #1

Prendere la vita con più filosofia.
Sempre che io riesca a sopravvivere.

lunedì, gennaio 11, 2010

Superpotere

Uno direbbe che essere l'uomo invisibile sia una figata, puoi ascoltare indisturbato i discorsi degli altri, entrare nel tuo negozio preferito e zanzare quello che ti pare passando inosservato e cose cosi.
In realtà nemmeno il superpotere è scevro da complicazioni.
Intanto se sei invisibile ti tocca andare in giro nudo. E scalzo. Il che, se sei un uomo invisibile domiciliato a milano può essere poco igienico e talvolta letale. E come ti sposti, tu uomo invisibile? non puoi certo guidare la macchina, o la moto, nè prendere il taxi. Rimangono solo i mezzi pubblici.
Quindi, dopo aver preso la linea rossa a pagano, essere stato stritolato e calpestato, nudo e scalzo, da una folla maleodorante e sudaticcia, scendi acciaccato e contaminato a san babila, dove hai intenzione di infilarti nel negozio di jimmy choo e sottrarrre un bel paio di sandali e una borsa.
Ma: dove li metti? tu sei invisibile, loro no. E i fenomeni di levitazione oggetti non sono più di moda. La gente è cinica, preferisce i maghi che si infilano nudi in un blocco di ghiaccio.
Morale: essere un supereroe a milano è un handicap.
La città favorisce il medio man. Il vero superpotere è strisciare una carta con credito illimitato.

giovedì, gennaio 07, 2010

Rivendicazione linguistica

Amerigo Vespucci scopre un bel pezzo di sudamerica: arrivano gli spagnoli e hola hola depredano e iniettano l'idioma.
Giovanni da Verrazzano scopre la baia di new york: pieni di gratitudine gli yakee gli dedicano un ponte che nessuno sa come promunciare perchè intanto gli inglesi si sono allargati diffondendo una forma distorta della loro lingua in tutto il continente.
Caboto scopre il canada: inglesi e francesi ringraziano e si dividono il territorio.
Cristoforo Colombo scopre niente meno che l'america: gli stati uniti iniziano una campagna di diffamazione che prima lo espropria della nazionalità italiana spacciandolo per portoghese (gli americani nella loro approssimazione geografica ritengono inferiore ogni razza che inizi con "porto" (portoghesi, portoricani), e in seguito lo fa apparire come un fetente mercenario senza scrupoli (non come quei santarellini dei conquistadores e dei cow boys d'america).
Gli italiani hanno mercanteggiato, viaggiato, scoperto, navigato, cazzato rande, scalato trinchetti affrontato pirati e hanno rimediato solo improperi e fama dubbia.
Oggi, dopo il mazzo che si sono fatti i nostri coraggiosi predecessori, in brasile si parla portoghese (giustamente, essendo il brasile vicino a portorico), in sudamerica lo spagnolo, ovunque l'inglese, il francese dilaga tra canada e caraibi, persino l'olandese è lingua ufficiale delle antille.
L'Italiano, lingua antica che ha dato da mangiare un po' a tutte le lingue europee, ormai si parla (e male) giusto sulla nostra penisola. ah, no, non dimentichiamo la svizzera ticinese. anzi, si, dimentichiamola.