mercoledì, maggio 24, 2006

Cristiana e Daniela


C’è qualcosa che mi rende felice nella mia vita, anzi tante, ma questa mi raggiunge di rado, e vale la pena di dirla.
Ho due amiche, Cristiana e Daniela, loro all’inizio erano amiche mie, tra di loro non si conoscevano, anzi un po’ si schifavano, poi hanno iniziato una danza di avvicinamento cauto e ineluttabile, e al mio ritorno da Londra le ho ritrovate vere amiche.
Le mie amiche non sono come le altre femmine. Non sono oche, gattemorte, vanitose, smorfiose, false come le donne amiche spesso sono.
Tutti gli altri difetti li hanno, come me.
Ci vediamo poco, ma io amo incontrarle di sabato, verso mezzogiorno, per pranzo. Intorno ad una piccola tavola apparecchiata si discute con gioia.
Parliamo di noi, e qualche volta di uomini. Parliamo del matrimonio di Daniela, parliamo della mia pancia, delle idee imprenditoriali di Cristiana, gioie e dolori.
Daniela si lamenta del servizio e delle mie braccia magre, Cristiana alza gli occhi al cielo e io rido.
Tutto regolare. Ho bisogno di loro per ricordarmi che la nostra vita in fondo si può riassumere tra un insalata di polpo e un caffè macchiato. Raccontata così è leggera, e sembra quasi speciale.

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