lunedì, novembre 17, 2008

Cosa non fare in motorino

- guardare a sinistra mentre girate a destra: è vero che non rischiate di essere stirati da una macchina ma è vero anche che avete buone probabilità di stirare un pedone sulle strisce. ve lo dico io che me ne intendo, di pedoni muniti di carrelli del supermercato. I carrelli del super, se colpiti da un motorino in accelerazione, emettono un rumore di ferraglia poco piacevole, pensate che rumore possono fare le ossa rotte del passante

- passare sopra le rotaie del tram tenendo con le ruote un angolo compreso tra zero e 10 gradi. si cade, è matematico, ve lo dico io che ho battezzato il mio motorino nuovo e le mie ginocchia seminuove sui binari di via torino

- permettere ad un passante di passare, specialmente se sulle strisce pedonali. se gli dai una mano ti prendono tutto il braccio e oltre al vostro passante ne passeranno almeno altri dieci, e inviteranno anche amici e parenti a passare pur di farvi star li ad aspettare in eterno vedendo il semaforo all'orizzonte diventare rosso

- guardare le vetrine di scarpe mentre guidate (se siete donna). guardare il culo delle ragazze mentre guidate (se siete uomo). è pericoloso e si rischia di inchiappettare il taxi davanti a voi

- riflettere sulla tristezza di un mazzo di fiori, sempre fresco, appeso al solito palo della luce. mentre rilfettete sulla caducità della vita umana tenete d'occhio il colore del semaforo onde evitare di avere due mazzi di fiori sul palo dela luce invece di uno

martedì, ottobre 07, 2008

E adesso che tocca a me....

Mando a tre tra i miei migliori amici un sms: " E adesso che sono arrivata fin qui grazie ai miei sogni che cosa me ne faccio della realtà?". 
Le loro risposte: 
Dario lo scettico: "Che cose ti fa pensare che tutto sia reale?"
Roberta la platonica: "forse la realtà ti serve per avere la forza di fare altri sogni"
Nicc il tottologo: "Adesso che non c'è più Topo Gigio cosa me ne faccio della Svizzera" .... l'unico che non ha sovrastimato la mia capacità di scrivere una frase così profonda e cinica, che, come lui, ho rubato dall'ultima canzone di Vasco "E adesso che tocca a me"



martedì, luglio 15, 2008

Aforismi sui SALDI

Non trovo mai niente per me. Per la mia taglia possono entrare nel negozio io, oppure una nana grassa, oppure una modella anoressica.

Il brand di lusso veste pochissimo, persino le scarpe vestono di meno. Una 40 di prada è uguale a una 36 di stefanel, questa è la verità vera.

Lo shopping è una strada verso la progressiva perdizione. Ti abitui poco a poco a spendere sempre un po' di più, e dopo qualche stagione ti senti un mago degli affari quando paghi 250 euro per un paio di chanel di sergio rossi in saldo.

Ci sono due avvenimenti che colpiscono ineluttabilmente l'orologio biologico di una donna nel corso della sua vita: il bisogno di maternità e il bisogno di mettersi i tacchi.
Verso i 30 anni ti prende la voglia di metterti le scarpe coi tacchi, verso i 33 ti viene la voglia di rimanere incinta per non doverle mettere più.



giovedì, maggio 29, 2008

Compressione ed esplosione

Se lasciassimo perdere il buon senso e quello che ci ha inoculato la cultura nostra e di quelli prima di noi, se cedessimo al puro istinto e liberassimo le nostre più sordide fantasie, forse riusciremmo a gestire il nostro corpo e i nostri movimenti in modo più appropriato. Vi do due estremi tra rozza rigidità da sovrastruttura e raffinata libertà primitiva.


Su un estremo (quello sfigato) ci sto io di fronte a una telecamera che mi intervista per un canale televisivo: rigidità mandibolare, sudore freddo, ansia da prestazione, vedo il riflesso della mia immagine negli occhi di migliaia (ma sembrano di più) di spettatori sbeffeggianti, perdo la mobilità degli arti superiori, mi si irrigidiscono anche i muscoli oculari, lo so, li sento che mi impediscono di sbattere gli occhi e trovare un attimo di sollievo nel buio del mio retropalpebra.


All'altro opposto c'è questo che vedete qui sotto. Il video che ci ridà la speranza che l'essere umano non sia un rifiuto genetico. La personificazione di tutto quello che è desiderio trattenuto offerto esibito conteso condiviso ripreso ceduto tra due persone sole in mezzo a tutti incatenate nella propria elegantissima lussuria.

Spettacolarizzazione della passione? o liberazione dalla barbarie del movimento finalizzato alla semplice traslazione logistica del nostro corpo da un punto a un altro dello spazio? Io se sapessi muovermi così non userei neanche più il motorino.


mercoledì, febbraio 13, 2008

Tempi bui?

Di recente discutendo con un ragazzino di 14 anni sono rimasta sorpresa di sentirlo parlare in modo disgustato dei Tokio Hotel, definendoli senza giri di parole: froci di merda. Se andate a vedere su YouTube, oltre a commenti adoranti di ragazzine che si esprimono solo a lettere maiuscole, con molti K messi a caso un po' ovunque e faccine come se piovesse, ci sono tantissimi commenti simili a quelli del mio giovane amico. Io che credo nella libertà di opinione, credo però anche nella libertà di espressione del sè. Ma questo è banale. Mi sono però rattristata nel constatare che "alla mia epoca" (azz, non pensavo che avrei mai utilizzato questa espressione!), giravano liberamente gruppi come questi
e noi che eravamo adolescenti o bambini li trovavamo a tratti divertenti, pittoreschi, a volte persino musicalmente interessanti. Certo non andavamo al liceo in perizoma, spalmati di olio e lustrini, ma nemmeno perdevamo tempo a dibattere dei loro gusti sessuali. Che cosa succede? adesso che siamo più liberi siamo meno liberi?

martedì, gennaio 29, 2008

I'm back (?) to black

Non scrivo su sta parete da boh, un anno? le ipotesi sono due, o ho una vita così intensa che non ho tempo di postare ho ho una vita così monotona che non ho niente da dire.
Comunque, dal momento che l'unica costante della mia vita è l'incostanza, tornerò, sparirò, tornerò, tornerò, tornerò, sparirò...