Due giorni fa ero alla mostra del cinema di Venezia, immersa in un'atmosfera di
fibrillazione calma, e anche un po' eterna.
Li, come per miracolo, sono riuscita a ritrovare un'emozione che pensavo fosse in me estinta, lo stupore.
Ho scoperto che Venezia ha una spiaggia lunga di sabbia fine, che anche a Venezia il mare trova un posto dove ripetere il suo poetico infrangersi di onde con l'immancabile sequenza vento - nuvole - sole - luci - ombre
Mi sono ritrovata a partecipare ad una conferenza stampa, in un albergo d'altri tempi che detiene il meritato nome di Hotel
Excelsior, in compagnia di due donne che mi hanno spiazzato.
Leggermente fuori fuoco rispetto ai propri ruoli di
rappresentante politica e di show
girl, l'onorevole Deborah
Bergamini e Michele
Hunziker hanno parlato di donne, di diritti violati, di violenza, di poter fare, e forse, stavolta abbiamo fatto insieme
qualcosa di cui andare fiere.
Sono rimasta affascinata dal lido, che in alcuni punti sembra la
romagna, e di nuovo stupita per la mancanza di folla, per l'atmosfera per nulla concitata, per l'emozione che la parola film suscita in tutti, ancora.
Ho conosciuto una persona che, anche lui, mi ha saputo stupire. Enrico
Magrelli, critico
cinematografico e
deus ex
machina del festival, colui che tutto sa e tutti conosce, che
probabimente detiene, unico, il dono dell'ubiquità, la capacità di rispondere sempre ad ogni richiesta,
educatamente, mantenendo la calma, di parlare con lo stesso rispetto e lo stesso interesse con tutti, che si stia rivolgendo a me o a
Ewan Mc
Gregor.
Un post stupito dunque, seppure un po' melenso.