lunedì, giugno 22, 2009

Purgatori ittici













Odio il lago.
Qualsiasi attività che in ambito marino appaia ludica e solare, al lago suscita un senso di disagio.

Per qualche anno ho fatto vela a domaso. Ecco, persino il planare, atto catartico per eccellenza, sul lago di como si affrontava con una certa diffidenza.

Sarà perchè scuffiare nel lago, in quell'acqua scura e pesante, dava sempre l'impressione di cadere nel maelstrom e di mai più riemergere.
Appena vedevo la raffica increspare l'orizzonte presagivo che, pippe come eravamo, io e il mio equipaggio saremmo finiti in acqua, la mia muta si sarebbe congelata, e le mie adidas stan smith inzuppate (non potendo portare il tacco 12 in barca c'era comunque la necessità di mantenere un certo stile). Leccavo sulle labbra quell'acqua innaturalmente non salata e ostile e allora sapevo, sentivo: il lago ha qualcosa che non va.

Pensateci un attimo: il lago è in effetti uno stagno più grande e non per questo meno puzzolente. Al lago persino i pesci son brutti, tutti spinosi, grigiastri, immusoniti. In parte sarà certo dovuto al fatto che si incrociano tra parenti, non potendo trovare il pesce della loro vita in altre acque, in parte sarà il fatto che star sempre li senza poter esplorare posti nuovi chiude la mente, abbrutisce.
Cioè, al mare: delfini, tonni, pesci spada, nel lago: lucci, persici, tinche, orrori della specie ittica, che certo furono allontanati dal mare ed esiliati in quegli stagni maleodoranti perchè troppo poco avvenenti per poter albergare nei sacri regni di Nettuno. Qual'è il Dio dei laghi? sono così sfigati che sono pure senza dio.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

... sì, ma tu che possiedi
una bella mente aperta e spazi
su ampi orizzonti, scrivi "qual è"
con l'apostrofo....
Firmato: Luccio e Tinca

giorgia ha detto...

Diffido di chi ti fa le pulci sulla grammatica, in genere non valuta la sostanza. In ogni caso non è un dibattito ancora risolto se "qual'è" sia elisione o troncamento.

Niccolò ha detto...

Parole sante, almeno per come giungono al sottoscritto.
Le avrei potute scrivere identiche.
Certo, con meno fascino ma identica presunta ignoranza sugli apostrofi.

Per fortuna mal comune mezzo gaudio, la questione del "qual" è antica e tuttoggi irrisolta. Almeno metà degli scrittori dell'ultimo secolo utilizzavano l'apostrofo. Non siamo soli.

A prescindere: abbasso l'orrendo e muschioso cavedano, evviva la squama argentata dell'orata!
n'

Stefano ha detto...

azz e ora non so se s'crivere sul pelagio o sullà sperlonga... io dico ché il lago è meglio del'la città, che il mare è meg'lio del lago, e che il cioccolato è me'glio della vaniglia.
qual'è che sia la verità. quest'à è lha mia.

Anonimo ha detto...

beh ... cmq anche il lago ha il suo fascino... basta girare lo sguardo ... dai altrimenti gli americani che ci vengono a fare dalle nostre parti ?
oddio loro si sono fatti pure le copie a Las Vegas, ma l'originale rimane pur sempre bella ...


anche se in inverno tutto torna mogio mogio ...

cmq le sparate a valmadrera in mezzo alle raffiche di tivano col surf hanno sempre avuto il loro perchè ...

bei tempi ...