venerdì, aprile 03, 2009

Quegli uomini li...



Che dire…. Quando il mio personaggio ideale si incarna nel mio attore ideale. Cerco di individuare la scintilla dell’ attrazione che “quel certo tipo di uomini” esercita su di me. Si tratta di una forza rilassata e non imposta che si rivela nel sorriso ironico, le braci della lotta impongono quelle occhiaie provate.

Uomini che sono troppo immersi nei loro pensieri e nelle loro battaglie per ricordarsi di farsi la barba, un po’ sporchi e disordinati, eppure rigorosi nella coerenza alla loro causa. Leggevo riguardo al Che, eroe di tutti noi sfigati che vorremmo fare la rivoluzione ma stiamo dietro a una scrivania, era così infoiato dai suoi ideali di indipendenza e libertà che si dimenticava di fare il padre, e ogni tanto incappava in qualche letto che non era quello dove si trovava la moglie. Distratto sulle cose importanti, convinto che gli ideali possano diventare realtà condivise e felici. Inseguendo la totalità dimenticano le piccole cose della vita e l‘importanza di rendere felici i singoli, oltre alle masse.

Così, per questa incapacità di stare coi piedi per terra e di rilassarsi e godersi la vita, amo questo genere di uomini. Invincibili in battaglia, completamente inaffidabili nella vita privata e dimentichi delle regole base del sentimento eppure invasi da una passione irragionevole che possa dar forma ai loro casini interni. Mietono vittime e proseliti per il solo fatto di essere vivi e continuano da morti. Se ne sbattono di tutti così basta un lampo di interesse nei nostri confronti per farci impazzire d’amore e sperare ogni volta, invano, di riuscire a vincere la loro inafferrabilità e guarire la loro guerra.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Che dire,

da togliere il fiato.

Ed è la prima volta che accade.

Solo una cosa che è strana in questi tuoi miti, son sempre miei compagni di merende...

Bah, sempre piu' basito.

Anonimo ha detto...

Colpita dalla stessa strana malattia...ti sono solidale;-)