mercoledì, gennaio 11, 2006

Senso di riconoscimento


Io non ci vedo tanto bene (ed è un eufemismo) e la mia memoria visiva è inesistente.
Posso incontrare la stessa persona dieci volte e non ricordarmi chi sia, il che mi costringe spesso ad imbarazzanti conversazioni temporeggiatrici.
La necessità di riconoscere cose e persone mi ha spinto ad affinare altri sensi. Il mio senso preferito è l’olfatto. Io annuso tutto.
Lucido da scarpe, stivali di pelle, il collo di carlo (il mio fidanzato che ha un odore buonissimo di selvaggina, soprattutto quando arriva l’estate ed inizia a fermentare), trielina, asfalto bagnato, benzina, pane caldo, sbianchetto, caldarroste, erba tagliata, peperonata, chicco (il gatto bianco e nero con cui condivido l’appartamento, che profuma di ammorbidente e polvere e animale), carta di riviste di moda, rosmarino, legno che brucia nel camino, borse di cuoio.
Istintivamente, riconosco classifico amo e odio uomini donne animali e cose per affinità olfattiva.
Se siete uomini non usate profumi, se usate profumi, vi prego usate Allure di Chanel, che va pronunciato alla francese, non in dialetto milanese e trasforma qualsiasi uomo in un oggetto del desiderio.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

snif snif...chi sono?
Non ho mai usato profumo, vesto sempre nello stesso modo, non porto particolari accessori, mi accompagno spesso a legni, tabacchi e distillati, sono un blogger ma ovviamente posto da anonimo.

giorgia ha detto...

legni, tabacchi e distillati... fai per caso il parquettista?

Anonimo ha detto...

ho fatto anche quello, in una mia vecchia casa ma dopo 16 giorni di lavoro mi sono accorto di avere sbagliato di qualche grado il taglio della "spinapesce", allora ho buttato via tutto e ho messo una moquette di lapin.
Tutta colpa dei distillati!