lunedì, gennaio 30, 2006

PMS



Volete sperimentare la sensazione di una forte sindrome premestruale?
Andate a vedere questo film.
Non posso esprimere giudizi di merito sulle sue qualità artistiche, ma posso tranquillamente fornire il quadro sintomatologico provocato dalla sua visione

Malessere progressivo legato a stati di inquietudine sparsi
Sudori freddi
Paranoia
Dubbi amletici riguardanti la propria identità
Cinismo
Alterazione della realtà
Impoverimento delle riserve energetiche
Depressione crescente
Lieve nausea
Atteggiamento cataclismatico (uscirò dal cinema e verrò stirata da un tram)
Intimorimento relazionale (prima o poi mi tradirà con il parquettista)
Ma sopra a tutto: consunzione. Assistere a questa storia di passione incompiuta intermittente esplosa a brevi tratti che si trascina per anni corrodendo i personaggi (e gli spettatori) ti appiccica addosso un senso di malattia cronica.
Eppure sono convinta che gli unici lati dell’amore abbastanza interessanti da essere raccontati in un film siano quelli estremi, quelli insomma che hanno come unico scopo il fatto di esistere, invece che la felicità dei protagonisti. Ma in questo film l’esplosione è trattenuta all’infinito e alla fine tutto si smorza, senza soddisfazione, lasciandoti con l’idea che tutto il tuo patire non sia servito a nessuno. Ingrato, Ang Lee.

venerdì, gennaio 27, 2006

As long as you love me...


Geniale.

makes sense


5 anni fa, Londra, sempre alla ricerca.


Le parole hanno tanto valore, ogni tanto bisogna buttarle al vento, come i soldi, per sentirsi potenti

ma invece di disperdersi si accumulano, e formano discorsi che si costruiscono di frammenti dispersi nel tempo e nello spazio

colleghi le parole colleghi le vite.

Noi esseri umani siamo cosi presuntuosi che abbiamo bisogno di sapere che un senso qualsiasi anche se sbagliato sottende la nostra vita e unisce i fatti slegati che la costruiscono

unendo i puntini un sognatore scova il suo senso
il mio e` un senso vietato
e quindi tollerante verso le proprie oscillazioni.

Sgranocchio la mia quinta vita a Londra come un pacchetto di patatine ma so che questo presente affollato di esperienze e di microsensi scintillanti che si consumano velocissimi non finisce li`, e` una pietra molto preziosa della mia catena infilata in un filo spinato e luccicante.

La realta`la tratto bene, assorbo insegnamento energia e poesia, mi sprofondo nel mondo
divento una persona migliore, e questo ha già un suo senso.

Gli homeless mi hanno sempre affascinato
sguardi bui, teste piegate ad osservare una realtà trasversale
sorriso distaccato di chi sembra aver scovato un segreto nascosto.
Questo qui e` solo un miserabile, sfigato davvero
gli lascio cadere 70p in mano, dico scusa, non ho altro, scusa.

Lui mi guarda con certo rimprovero
non serve a liberarmi dei miei sensi di colpa, questa misera carita`
scusa, gli dico ancora, e riparto sui miei tacchi alti nuovi e scomodi

- non devi chiedere scusa, una voce mi si affianca, quello e` giovane e se vuole un lavoro lo trova in un attimo
mi volto, una faccia si sovrappone alla voce
un uomo scuro abbronzato, dall `aspetto piu` attraente che raccomandabile
- you are a nice woman
mi stringe la mano con fare molto sicuro
e` mezzo greco e mezzo siciliano e lavora nella galleria d`arte qui vicino
si piace questo, si vede, non si fa seghe mentali e nelle relazioni e` sempre il piu` forte
forse piu` grazie ad un carattere diretto che ad un cervello fine
- vado a prendere un caffe`, vieni?
- no, grazie, rispondo
- ti posso rivedere?
...
- ok, capito, tanto lo so che ci rivedremo... mi saluta e se ne va

e` che la vita si distrae, a volte, e allora produce queste irregolarita` nello scorrere coerente e tematico delle giornate
e oggi sarebbe finito come un incontrastato susseguirsi di cose sbagliate al momento sbagliato, se solo il destino a un certo punto non avesse deciso di perdermi di vista un momento per lasciarmi di nuovo sperare

martedì, gennaio 24, 2006

Zanza Penn


Sean Penn è incavolato come una biscia, perchè gli hanno zanzato il suo legittimo nome gmail.
Baricco sostiene che l'unico atto che nella vita facciamo con totale sincerità è scegliere un nome, quindi ci devono essere un sacco di persone a sto mondo che si sentono molto scionpenn.
L'altro mio guru letterario, Douglas Coupland, fa anche notare che dal momento che alla nascita abbiamo poca voce in capitolo sulla scelta del nostro nome, l'unica chance che abbiamo di averne uno che dica qualcosa di noi è scegliere un indirizzo email.
Cosa si evince della personalità di una che si chiama vitamina.g? Meglio o peggio di SeanPenn?

Nebulose affettive


Il fascino di un uomo è direttamente proporzionale alla convinzione delle sue occhiaie.
Cresce con un aspetto sofferente che tradisce un lato oscuro ben coltivato.
Un uomo senza segni non ha sperimentato. E' peggio di un uomo senza odore.
Un uomo senza vizi nasconde qualcosa di brutto.
Se poi riesce anche a farti ridere alllora è davvero pericoloso.

Domande legittime



Io: "Stasera andiamo al cinema?"
Carlo: "A fare?"






Nella foto... Carlo con la sua fidanzata Jamaicana

mercoledì, gennaio 11, 2006

Senso di riconoscimento


Io non ci vedo tanto bene (ed è un eufemismo) e la mia memoria visiva è inesistente.
Posso incontrare la stessa persona dieci volte e non ricordarmi chi sia, il che mi costringe spesso ad imbarazzanti conversazioni temporeggiatrici.
La necessità di riconoscere cose e persone mi ha spinto ad affinare altri sensi. Il mio senso preferito è l’olfatto. Io annuso tutto.
Lucido da scarpe, stivali di pelle, il collo di carlo (il mio fidanzato che ha un odore buonissimo di selvaggina, soprattutto quando arriva l’estate ed inizia a fermentare), trielina, asfalto bagnato, benzina, pane caldo, sbianchetto, caldarroste, erba tagliata, peperonata, chicco (il gatto bianco e nero con cui condivido l’appartamento, che profuma di ammorbidente e polvere e animale), carta di riviste di moda, rosmarino, legno che brucia nel camino, borse di cuoio.
Istintivamente, riconosco classifico amo e odio uomini donne animali e cose per affinità olfattiva.
Se siete uomini non usate profumi, se usate profumi, vi prego usate Allure di Chanel, che va pronunciato alla francese, non in dialetto milanese e trasforma qualsiasi uomo in un oggetto del desiderio.

giovedì, gennaio 05, 2006

Milan l'è un grand Milan


Per quanto io la odi, la politica è un male necessario, che non sparisce se chiudi gli occhi, quindi tanto vale spalancarli e cercare di capirci qualcosa. Essendo dipendente da internet (e DI internet, visto che mamma Google mi da la pappa), mi sono fatta un giro sui siti dei candidati sindaci di Milano.
Vorrei capire se sono l'unica ad avere delle perplessità.
Dario Fo, genio teatrale e artista senza freni, è l'unico che riesce ad essere, paradossalmente, chiaro nei suoi obiettivi. Liberare Milano da traffico ed inquinamento riabilitare le periferie, tirare su case popolari (gulp) e smettere di privatizzare.
La Moratti , come da copione, ha preso un fortografo bravo, e un mago del fotoritocco. Con lo stesso approccio ha anche steso il suo programma per Milano, che deve diventare più bella, più amica, più salutare, tutti saranno ricchi, colti, e non ci sarà più ingiustizia. Milano come Fantasilandia. Credibile come la sua foto nella campagna.
E infine che dire di Ferrante, che puntando tutto sull'innovazione, parte infatti dall'impostazione del suo sito, che sembra un foglio ciclostilato messo online.
Adesso vorrei che qualcuno mi illuminasse su cosa ci aspetta, Milan l'è un gran Milan?

lunedì, gennaio 02, 2006

Buoni spropositi


1 - NON smettere di fumare. Mi riesce difficile, ogni tanto, coltivare le cattive abitudini, semplicemente perchè dopo un po' mi stufo più o meno di tutto. Erano già due giorni che l'ultima Gauloises rossa giaceva reietta nel pacchetto sgarruppato e oggi finalmente ho tenuto fede al primo buon proposito dell'anno riavviando il rito mattutino caffèsigaretta. Non ammetto di perdere un vizio per pura dimenticanza o per pigrizia. Devo assolutamente trovare dei punti fermi.
2 - NON fare troppo sport. "Nuoce gravemente alla salute" lo dovrebbero scrivere sui pali degli skilift, non sui pacchetti di sigarette. Ebbene sì, l'ho fatto di nuovo, ho sciato, nonostante la sublussazione tripla carpiata acromioclaveare, e ho distintamente notato che buona parte degli sciatori mi puntavano, con schietta cattiveria e una certa progettualità nelle traiettorie. Credo che una bambina addirittura abbia seminato il padre nella tormenta di neve in cima al Plateau Rosa per potersi accanire indisturbata sulle code dei miei sci.
3 - NON smettere di scrivere. L'ultimo racconto è datato 2 gennaio 2004. Deprimente (anche il racconto, in effetti).