Sono tornata, con meno nausea e più pancia.
Ho scoperto che la maternità colpisce le donne come un evento devastante, a volte inopportuno, spesso incomprensibile per il proprio stesso corpo.
In ogni caso, non voglio diventare come una di quelle gestanti che a tre mesi, ancora magre come fusi, già circolano con tuta, scarpe da ginnastica e fasce di seta nei capelli.
Io rimango fedele al tacco 10, fnchè la forza di gravità me lo consente. E per favore, se inizio a parlare di tecniche di parto sparatemi in fronte.
Voglio solo dare un aggiornamento veloce su un fatto curioso che non è una leggenda metropolitana ma una seria bizzarria biologica. Le voglie.
Le mie riguardano al momento: acqua tonica a fiumi, yogurt alla prugna, sedano e maionese, pancarrè con emmenthal e peperoni sottaceto, pollo al curry. Ma esse sono mutevoli e imprevedibili.
Non sopporto più: succo di frutta all'albicocca. Prosciutto cotto. Biscottini da tè.
Ho altre voglie, che non posso rivelare in una sede pubblica.