Dopo i 40 la manutenzione del proprio aspetto si fa davvero impegnativa.
La mia chioma assomiglia sempre di più ad una marmotta, nella consistenza e nel colore.
Oggi ho implorato l’aiuto della parrucchiera, che senza alcuna empatia verso la mia tragedia personale mi consiglia di condire quell’orrendo color biondo menopausa, opera della sua scarsa perizia, con qualche consolatorio colpo di sole.
“Si, ok mi sembra un'ottima idea”, dico, “li vorrei così”, ed esibisco una foto di margherita, che ha i capelli come quelli della barbie surfista, biondi, setosi, lunghi e striati dal sole.
Il body language della parrucchiera mi fa capire che nemmeno con un intervento divino riuscirebbe a realizzare sto miracolo.
Sospiro, e mostrandomi comprensiva verso la sua evidente mancanza di talento, le mostro allora la foto del mio parquet di teak, a caldi listoni castani alternati ad altri più chiari: “e così sei capace di farli?”
Lei ride. Non capisce, la sciocchina, che da quando mi faccio il colore non ho più alcun senso dell’umorismo.
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