Oggi ho davvero pensato che stavolta la mia Visa non ce l'avrebbe fatta, a metabolizzare la corposa strisciata, e invece mi ha sorpreso, cara vecchia Visa, tu si che sei un oggetto affidabile anche nei momenti in cui l'acquisto si fa impervio.
Ma ecco che, appena la macchinetta sputacchia fuori lo scontrino e la mia Visa sorride, esausta, il mio cellulare inizia a suonare:
- Pronto, signora Longoni, è il servizio frodi Carta Visa
- Eh...
- Stiamo verificando se lei ha veramente eseguito il pagamento di una cifra fuori dall'ordinario
- Essì, dico io
- Però!, dice la Visa
giovedì, luglio 29, 2010
mercoledì, luglio 28, 2010
Smaltire i 40
22 luglio, compio 40 anni, contro la mia volontà
- 7am - 10pm: a Monaco da Escada a far presentazioni powerpoint
- 10pm - 1am: arrivo a casa, litigo furiosamente con Carlo essendo io una grandissima stronza, per di più di mezza età. fine del 22 luglio
- 1am - 4am: cerco di convincere carlo che anche se sono una irrecuperabile rovinamomentibelli possiamo ancora essere una famiglia felice. Non ci riesco. Non proprio.
- 5am: sveglia, partiamo per malpensa per un viaggio segreto, che Carlo ha organizzato per me
- 6am: apprendiamo che il volo è in ritardo di due ore e mezza. Maghi, eternamente cuor contento, improvvisa giochi di società in aeroporto
- 12am: siamo al porto di napoli, scendendo dal taxi mi rendo conto che la mia migliore amica parteciperà a questo viaggio verso un luogo ancora sconosciuto
- 2pm: siamo in un albergo stupendo sull'isola di Capri, e dal terrazzino della camera guardo il mare che spunta da dietro le bouganvilles
- 9pm: risporante da Gioia, a marina piccola: dal nostro tavolo vedo il mare cristallino, a due passi da noi, ceno con Carlo, Maghi, Roberta, Andrea ed Alicella
- 11pm: dopo esserci scolati una bottiglia di falanghina pro capite, l'eroica Roby, colta da un malore prolungato da 'mbriacatura e solleone, mobilita l'attenzione della creme della creme napoletana radunata al ristorante e rimedia un pronto intervento da elegante dottoressa vestita prada che le ficca due dita in gola con una classe mai vista
- 9am: passando dalla piazzetta rimaniamo bloccati tra la folla adunata per vedere il matrimonio di un miliardario italo americano in cui tutti, dagli sposi al corteo, sembrano risplendere di perfezione fiabesca.
- 12am: ci imbarchiamo su Malice, e iniziamo i nostri due giorni di veleggiata sulla Costiera amalfitana.
- 11pm: dormiamo alla fonda, mare grosso, Maghi si spara 13 ore di sonno, io e Carlo usciamo sul ponte a guardare la luna piena, e ci prepariamo a una notte di sogni ondosi.
- 9am : ci alziamo e salendo sul tender per scendere a terra a far colazione io e Maghi finiamo in acqua tutte vestite. Ho sempre adorato i bagni di prima mattina.
- 7pm: entriamo nel porto di nisida, pronti per tornare a casa, siamo accolti da: pioggia, fulmini, vento, e poi, sul finire, grande arcobaleno: Non è in fondo così, la vita?
mercoledì, luglio 14, 2010
Epurazione
In ufficio stanno mettendo a punto delle affinate tecniche di selezione naturale. Secondo la legge di Darwin, sopravviverà solo chi sia atto a portare avanti la razza aziendale nel modo più efficiente possibile. La tecnica è semplice ma di una efficacia primitiva: hanno staccato l'aria condizionata.
Siccome siamo in un loft a grandi vetrate stiamo come orchidee in serra: 45 gradi - tasso di umidita 88%.
Le uniche zone freschette sono le stanze riunioni che essendo cieche e coi soffitti a botte presentano una situazione climatica simile a quella delle celle per il vino. Pur di stare in una sala riunioni c'è gente che si imbuca in meeting dove non conosce nessuno spacciandosi per l'amministratore delegato di Chanel.
Io ho optato per un offisite dal gelataio siciliano, altri sono andati in palestra solo a farsi la doccia, senza passare nemmeno dagli attrezzi.
Evidentemente siamo geneticamente destinati a perire professionalmente e ad ingrassare fisicamente.
Siccome siamo in un loft a grandi vetrate stiamo come orchidee in serra: 45 gradi - tasso di umidita 88%.
Le uniche zone freschette sono le stanze riunioni che essendo cieche e coi soffitti a botte presentano una situazione climatica simile a quella delle celle per il vino. Pur di stare in una sala riunioni c'è gente che si imbuca in meeting dove non conosce nessuno spacciandosi per l'amministratore delegato di Chanel.
Io ho optato per un offisite dal gelataio siciliano, altri sono andati in palestra solo a farsi la doccia, senza passare nemmeno dagli attrezzi.
Evidentemente siamo geneticamente destinati a perire professionalmente e ad ingrassare fisicamente.
venerdì, luglio 09, 2010
Freepress
Siamo arrivati al punto in cui proprio non si può procrastinare il ricorso all'esselunga: siamo arrivati allo stadio 3 della carta igienica:
- Primo stadio - la carta igienica sta per finire, si esplicita la voce "carta igienica" sulla lista della spesa, ci si prepara all'acquisto con puntualitù e fermezza
- Secondo stadio - la carta igienica è finita: si ricorre allo scottex casa, ignorando i disegnini a forma di crostata che da sopra al rotolo ci suggeriscono utilizzi più appropriati
- Terzo e ultimo stadio - è finito anche lo scottex, non ci rimane che il freepress: metro, city, o quello che si trova in portineria. Meglio ancora la gazzetta ammorbidita da ripetute sfogliature.
Oltre credo che si trovi lo stadio "emorroidi", e non ci vorrei proprio arrivare.
- Primo stadio - la carta igienica sta per finire, si esplicita la voce "carta igienica" sulla lista della spesa, ci si prepara all'acquisto con puntualitù e fermezza
- Secondo stadio - la carta igienica è finita: si ricorre allo scottex casa, ignorando i disegnini a forma di crostata che da sopra al rotolo ci suggeriscono utilizzi più appropriati
- Terzo e ultimo stadio - è finito anche lo scottex, non ci rimane che il freepress: metro, city, o quello che si trova in portineria. Meglio ancora la gazzetta ammorbidita da ripetute sfogliature.
Oltre credo che si trovi lo stadio "emorroidi", e non ci vorrei proprio arrivare.
lunedì, luglio 05, 2010
Ci rimane solo l'Olanda
Sabato mentre scavavo buche nella sabbia di Sestri Levante da lontano sentivo la folla di curiosi che si assembravano intorno al televisore dei bagni Sempione per assistere allo scontro epico tra Germania e Argentina.
I cori di "oohhhhh" e "uuuhhh" mi facevano capire che qualcosa di grosso stava accadendo. Si trattava infatti dell'Argentina di Maradona che, come avrebbe titolato evocativamente la Gazzetta il giorno dopo, veniva ASFALTATEN 4-0 dall'odiosa Germania.
Quello che mi ha colpito è stato il tifo che questa partita ha suscitato, potente e schierato. Il pubblico italiano, orfano della propria nazionale, aveva scelto l'Argentina per incanalare la passione inesplosa, o probabilmente era solo contro la Germania, come è naturale. Solo alcuni piccoli bastardi nazisti in erba urlavano "terroni a casa", riferendosi con scarsissimo acume geografico e superdotata ottusità razziale alla gloriosa Argentina.
E però tutti prendevano una posizione netta, come se schierarsi fosse un bisogno umano, come se tifare per una squadra che non è la propria fosse necessario per giustificare due ore rubate allo scavo di buche nella sabbia.
Come se solo la passione qualificasse come CALCIO un'attività che altrimenti si potrebbe descrivere come 22 uomini che corrono dietro ad un pallone.
I cori di "oohhhhh" e "uuuhhh" mi facevano capire che qualcosa di grosso stava accadendo. Si trattava infatti dell'Argentina di Maradona che, come avrebbe titolato evocativamente la Gazzetta il giorno dopo, veniva ASFALTATEN 4-0 dall'odiosa Germania.
Quello che mi ha colpito è stato il tifo che questa partita ha suscitato, potente e schierato. Il pubblico italiano, orfano della propria nazionale, aveva scelto l'Argentina per incanalare la passione inesplosa, o probabilmente era solo contro la Germania, come è naturale. Solo alcuni piccoli bastardi nazisti in erba urlavano "terroni a casa", riferendosi con scarsissimo acume geografico e superdotata ottusità razziale alla gloriosa Argentina.
E però tutti prendevano una posizione netta, come se schierarsi fosse un bisogno umano, come se tifare per una squadra che non è la propria fosse necessario per giustificare due ore rubate allo scavo di buche nella sabbia.
Come se solo la passione qualificasse come CALCIO un'attività che altrimenti si potrebbe descrivere come 22 uomini che corrono dietro ad un pallone.
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