martedì, febbraio 14, 2006

Senso dell'orientamento

Sempre in tema di montagna, è una legge di natura che un napoletano, con l’aggravante della residenza londinese, non si sappia orientare in presenza di rilievi montuosi.
Qualche anno fa io e i miei amici partenopei organizzammo una spedizione sciistica tra natale e capodanno a Madonna di Campiglio.
Un gruppo di noi decise di tentare il rientro automobilistico a Londra attraversando le alpi in un’impresa che prima di noi solo Pirro aveva tentato.

Dopo circa tre ore di circumnavigazione di pendii montuosi su tortuose mulattiere (la strategia è di evitare il traffico… il noto traffico del Trentino) ci troviamo in un punto imprecisato tra Campiglio Innsbruck e Bressanone. Non sapendo bene come comportarci decidiamo che abbia senso fermarsi a far benzina.
Un’altra legge di natura è che un uomo non potrà MAI abbassarsi a chiedere informazioni stradali ad un altro essere umano. L’unica fonte di informazione accettabile per l’ego di un uomo, a parte il proprio istinto animale, è l’atlante stradale de agostini, che però perde la sua utilità nel momento in cui chi lo consulta non ha assolutamente idea del punto in cui si trovi su detto atlante.

Nonostante l’evidente situazione disperata Roberto, capitano della spedizione, mantiene il sangue freddo e mette in moto la Rover, uscendo dalla stazione di servizio in coda ad una Toyota con targa olandese, e accende l’autoradio, chiaro segno di tranquillità interiore per un automobilista.
Dopo circa 30 minuti stiamo viaggiando di buona lena, immersi in un silenzio costellato da punti interrogativi non manifestati da parte dell’equipaggio, in una direzione su cui il capitano sembra avere molta fiducia.
Davanti a noi la Toyota olandese è l’unico oggetto che trasmetta un vago senso di familiarità. Il resto è un’incomprensibile distesa di campi steppacciosi.

Dopo 45 minuti di silenzio coatto vinco la timidezza ed interrogo il nostro capitano: “Roby, ma quindi abbiamo deciso che sappiamo dove andare?”
Roberto placidissimo mi risponde : “no, però… noi dobbiamo andare a Londra?… questi qui davanti sono targati olanda, andranno verso nord, no?!”
Non scherzava. In quel momento ci rendemmo conto che non saremmo mai arrivati a Londra in tempo per il tea-time.
Nella foto: testimonianza di un allenamento per la specialità olimpica: discesa sincronizzata (vintage)

1 commento:

Niccolò ha detto...

Quella davanti vestita di rosso, pardon d'arancione, sembra una che ci sa fare.
Io mi vanto di essere un noto e formidabile sciolinatore.
Di lastre alluminiche, versi in prosa e salamelecchi, mi vorrebbi in scuadra?.
piccolo bacelliere
n'